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Rifiuti, NuovaMente: “Rescindere contratto Atc”

NuovaMente Tortora chiede la rescissione del contratto Atc
Giovanni Pagano: “Cittadini non devono pagare disservizio”

bigmat fratelli crusco grisolia

DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – “NuovaMente Tortora chiederà al sindaco Lamboglia la risoluzione del contratto con l’Alto Tirreno cosentino Spa”.

Giovanni Pagano, capogruppo di Nmt in seno al Consiglio comunale di Tortora, interviene a nome del movimento politico sulla crisi della società con sede a Scalea che gestisce il servizio di rifiuti in diversi centri altotirrenici tra cui Tortora.

La ditta guidata dall’amministratore unico Francesco Rovito, si è confermata nel servizio rifiuti di Tortora lo scorso 10 novembre aggiudicandosi il bando di gara predisposto dall’amministrazione Lamboglia. Il documento è oggetto delle riflessioni di Nmt.

“Se nel bando – dichiara Giovanni Pagano – fossero state inserite delle prescrizioni precise, questi disservizi si sarebbero potuti evitare. Del resto – aggiunge il consigliere di minoranza – la stessa Giunta Lamboglia, non appena insediata, ha instaurato una politica di diffida verso il privato. Era il caso di tutelarsi in vista di una riconferma dell’Atc”.

Dunque, secondo NuovaMente Tortora potevano essere prevenuti i disagi che si sono verificati anche dopo l’assegnazione del servizio come quelli legati allo sciopero indetto dagli operai dell’Atc e dai sindacati che proprio in queste ore è entrato nella fase calda e che ha gravi conseguenze sul servizio di raccolta dei rifiuti.

“Riteniamo giuste le rivendicazioni degli operai – prosegue il capogruppo di Nmt – sugli stipendi arretrati e sui timori generati dalla dotazione di macchinari non idonei e dalle carenze nei dispositivi di prevenzione degli infortuni e delle malattie sul lavoro. Per questo motivo abbiamo già manifestato loro la più ampia solidarietà”.

Tuttavia, per NuovaMente Tortora lo stato delle cose si ritorce sulla cittadinanza e sulla qualità della vita nel territorio comunale.

“I cittadini tortoresi – dichiara ancora Giovanni Pagano – non possono pagare le conseguenze della cattiva gestione dell’Atc e del mancato pagamento da parte di altri comuni. Le conseguenze per la città di Tortora sono gravi e i contribuenti sono stanchi ed indignati. Se l’emergenza dovesse perdurare – conclude il capogruppo Nmt – i cittadini saranno costretti a rifiutarsi di pagare le tasse causa servizio non erogato”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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13 comments

  1. Sono d’accordo che le cooperative sociali possono svolgere il ruolo di soggetto attivo nella raccolta differenziata, di rifiuti ingombranti nel settore ambientale, estendendo l’attività della raccolta a domicilio. Ed è utile ricordare, spingendomi a dare informazione, che a partecipare all’ultima gara tenutasi nell’ottobre 2010 vi sia stata, per l’appunto, una Società Coperativa che opera nel potentino e nel materano. Proprio questa ditta (Società Cooperativa Sociale) partecipante ha riportato il miglior voto, o meglio il miglior punteggio, da parte della Commissione di gara (dic ui ho fatto parte) per la presentazione del progetto integrato per come richiesto dal bando di gara; purtroppo non è risultata, poi, essere vincitrice, in quanto l’offerta “economicamente più vantaggiosa” per l’Ente è stata formulata da altra ditta anche se, in questa fase, non ancora proclamata dall’Amministrazione Comunale, defintivamente aggiudicataria del servizio. Tutto ciò, a mio avviso, perché il legislatore, in materia di appalti, mantiene una normativa “pasticciona” ed oramai obsoleta, anche a distanza di soli 4 anni (Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture) integrata e modificata. Tornando alle cooperative, l’iniziativa di riservare alle associazioni cooperativistiche il ruolo primario in materia ambientale si può dimostrare fenomeno e momento di sensibilizzazione, se le tematiche sono – appunto – quelle ambientali.
    Allora è necessario che il progetto di cambiamento venga sostenuto prima dal legislatore diretto alle associazioni di imprese cooperative, condivisa chiaramente dagli Enti pubblici (soggetti attuatori).
    Se si vuole, il legislatore può domani, o succesivamente, modificare, integrare in meglio.
    Franco Guerrera.

  2. Posso solo ringraziare Andrea in quanto Cittadino Deluso ha già detto tutto per entrambi.
    Con l’occasione, dato che siamo quasi agli sgoccioli e sicuramente questi giorni saremo impegnati tra visite e auguri di natale e il tempo per me sarà minore per visitare il blog, anticipo a tutti i migliori Auguri di Natale al Gestore, e alla sua famiglia ringraziandolo sempre per l’ottimo servizio reso e non solo sul Blog.
    Gli auguri vanno anche a Cittadino Deluso, e famiglia con il quale ho trovato un’ottima sintonia di confronto e scambio di idee, che sicuramente ci porteranno ad affrontare altri dialoghi dai contenuti costruttivi che possano essere di stimolo per una partecipazione collettiva all’insegna della civiltà e dello sviluppo.
    Saluto Augurando Buon Natale anche a tutti gli utenti.
    Per quelli di Buon anno sicuramente ci sentiremo.

  3. Cittadino deluso

    Penso di rappresentare anche il sentimento di gratitudine di lincoln per l’apprezzamento dei nostri interventi e per lo spazio che tu Andrea ci dai su queste pagine.

  4. Volevo ringraziare gli utenti, in particolare Lincoln e Cittadino deluso, che in questo post stanno dando due tipi di contributi: nei contenuti e nella forma. il Gestore, Andrea Polizzo

  5. Quello che hai riportato è molto interessante. Io mi ero buttato sulla cooperativa, a casaccio non conoscendo la materia. Ma quanto detto da te già può essere utile per dare una linea guida.

  6. Cittadino deluso

    Per lincoln
    Hai ragione, a quanto pare il dialogo ha assunto solo una forma bilaterale, mi sarei aspettato un confronto più ampio, considerata la complessità della problematica, comunque, non penso che rientri nelle funzioni del comune l’istituzione di una cooperativa di servizi, tuttavia, l’ente potrebbe ricorrere alla possibilità di affidare la gestione dei servizi a società a capitale interamente pubblico, senza ricorrere alle procedure di gara. Tecnicamente, credo che si tratti di un affidamento definito in “house”, cioè di assegnazioni di appalti pubblici che hanno luogo in via diretta dall’ente alla società, a patto che l’ente affidante eserciti una rigorosa azione di controllo dello stesso tipo a quella posta in essere sui servizi interni non appaltati (non a caso nel mio primo intervento ho parlato di meccanismi di verifica). Ho letto da qualche parte, ma non ricordo dove, che questa possibilità di assegnazione di servizi è stata introdotta nel T.U. degli enti locali del 2000 a seguito di una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea nei confronti dell’Italia. Dalla stessa fonte ho appreso che, sulla stessa materia , si è pronunciata anche la Corte di Giustizia dell’UE, che in una sua sentenza ha stabilito il principio di interdipendenza tra autorità pubblica e concessionario, definendo da un lato il ruolo di controllore dell’ente e dall’altro lo svolgimento dell’attività del concessionario in regime di esclusiva con l’ente stesso. Ma vi è di più, infatti, è stata prevista anche una totale partecipazione da parte dell’ente locale al capitale della società. Per essere più preciso, non appena avrò un po’ di tempo disponibile cercherò maggiori dettagli.

  7. Per C.Deluso.
    Vedi manca proprio questo, un dialogo aperto e di confronto come queste due battute che ci siamo scambiate. In cui ognuno di noi esprime una idea o una soluzione al problema.
    In effetti con la situazione in cui ci troviamo, carenza di mezzi e personale al minimo la raccolta diretta è un sogno. Ma il comune potrebbe, questo non so se è possibile, creare una cooperativa, per la gestione dei rifiuti.
    Speriamo bene, bisogna muoversi più tempo passa più restiamo in dietro.

  8. Cittadino deluso

    Per lincoln
    Apprezzo la tua condivisione di molti punti della mia riflessione e accetto volentieri questa forma di critica dialogata. La lettura del tuo intervento mi suggerisce alcune puntualizzazioni rispetto alla questione del “chi più produce, più paga”. Intanto, preciso che ho voluto indicare solo una delle possibilità di rimodulazione della tariffa tarsu e l’obiettivo era quello di avviare una discussione. Tuttavia, un primo dato dal quale partire è, indubbiamente, la riorganizzazione del servizio RSU nella direzione della raccolta differenziata, anche da te auspicata e, contemporaneamente procedere con un marcato e graduale ridimensionamento dell’esternalizzazione che nel corso degli anni ha generato un effetto esattamente inverso al presunto miglioramento dei livelli di efficienza del servizio. Tornare alla gestione diretta, almeno in questa fase non è praticabile, per una serie di motivi e tra questi, oltre ai vincoli normativi, anche il rinnovo del parco macchine e il necessario nucleo di dipendenti che il comune sembra non potersi permettere per i limiti e le carenze di risorse finanziarie e organizzative che affliggono l’amministrazione. È vitale che l’amministrazione si renda disponibile a ripensare tutto il sistema di raccolta dei rifiuti ed avvii al più presto la raccolta differenziata. Al momento, non si può prescindere dalla realizzazione di un’isola ecologica o centro di raccolta comunale e introdurre, quindi, un nuovo sistema di calcolo della tariffa basata per esempio anche sul merito come proponi tu. È decisivo e non più rinviabile l’informazione alle famiglie affinché acquisiscano il più possibile la cultura della raccolta differenziata, per arrivare preparate e pronte a gestire la nuova formula quando sarà il momento. Si deve capire che ridurre i rifiuti da conferire in discarica è conveniente per tutti ed è oltremodo non più pensabile continuare ad utilizzare gli attuali cassonetti, è banale dirlo, ma è meglio sostituirli con postazioni ecologiche di rione, per consentire ai cittadini, tramite una card elettronica munita di barcode identificativo della famiglia, di conferire, pesare e registrare la quantità di rifiuti differenziati versati nelle apposite postazioni rionali. In base ai dati quantitativi e alla tipologia di materiali conferiti si potrebbe pensare di attribuire un punteggio traducibile in uno sconto percentuale da applicare alla tariffa tarsu. In ogni caso non ci resta che aspettare l’amministrazione alla prova dei fatti e, sperare in una decisa inversione di tendenza per ridare fiducia ai cittadini.

  9. grande fratello

    caro franco hai proprio ragione peccato che con questa soc. che ha vinto l’appalto non funzioni così.

  10. E’ vero Lincoln: ciò che oggi chiamiamo “spazzatura” può assumere il sinonimo di “risorsa finanziaria” per gli Enti Locali e per i cittadini
    La risorsa spazzatura se riutilizzata aiuta anche il livello d’occupazione generale. Perciò non mandiamo in fumo le nostre risorse che smaltiamo, anzi riutiliazziamole!
    Franco Guerrera.

  11. Caro Cittadino deluso, posso essere d’accordo con te su molti punti, ma purtroppo non posso non richiamare la tua attenzione sul “chi più produce più paga”. Sarebbe logico dire “chi differenzia la spazzatura viene premiato”. Non bisogna penalizzare nessuno, ma favorire tutti, che è il modo più democratico per affrontare il problema. Bisogna spronare i cittadini e a volta pure educarli, su quali siano i vantaggi della differenziata. I rifiuti oggi non sono più un costo ma possono essere una risorsa. Vetro – plastica – carta – ferro – alluminio sono tutti riciclabili quindi possono essere venduti per trarne profitto. Esistono realtà che noi non vogliamo conoscere perché non vogliamo tenere sotto il lavello 3 bidoncini. Ci piace buttare la carta fuori dal finestrino della macchina. Scaricare i calcinacci nei bidoni. Abbandonare il vecchio elettrodomestico in zone sperdute e pensare di aver fatto la cosa giusta. Quante volte superata via panoramica, andando verso il ponte si vedono bidoni strapieni di materiali ingombranti. Con l’arrivo del digitale terrestre vicino i bidoni c’erano vecchie tv. Molte sono rimaste li per molti giorni, ora mi domando che fine hanno fatto? Sicuramente tutte nello stesso mucchio. Per questo io propongo e ritengo più sicura la gestione diretta. Non per i costi, non per il servizio che sicuramente si rivelerebbe superiore, ma per la certezza che è una gestione diretta senza scopo di lucro. Attivare servizi che questi non sanno nemmeno la loro esistenza(e mi trovo sempre a fare la critica polemica) Parlavano di squadra pronta a risolvere tutti i problemi, non quelli di Tortora visto fino ad oggi quello che si è fatto.
    La raccolta dei materiali ingombranti, (come in molte città) la si fa con un sistema detto al numero civico. Chiami il numero verde e loro ti dicono quando lasciare il rifiuto sotto casa e lo ritirano a domicilio. Forse queste realtà potrebbero conoscerle se avessero avuto la bontà di uscire fuori dal confine, oppure se avessero avuto il buon senso di aprire un tavolo per l’organizzazione del bando. Per fare questo c’e’ bisogno di mentalità aperta…..a Tortora?………..non credo proprio.

  12. Cittadino deluso

    Non voglio indugiare sulle motivazioni che spingono l’amministrazione a ricorrere alla forma dell’esternalizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti, indubbiamente giustificabili dal rispetto delle normative vigenti e riferibili nel contempo, ad un presunto e tutto da dimostrare, contenimento dei costi rispetto alla gestione diretta, ma piuttosto, mi preme sottolineare il forte ritardo della presentazione del nuovo piano comunale sulla gestione dei rifiuti, dell’avvio della raccolta differenziata porta a porta, dell’introduzione del sistema di compostaggio e della realizzazione di un’isola ecologica enunciati a suo tempo sul programma elettorale. A quasi un anno dalle elezioni tutto ancora tace. Quando queste promesse diventeranno priorità per l’amministrazione? Poi, riguardo al ruolo di controllore sul gestore del servizio che l’amministrazione è tenuta a garantire alla cittadinanza, non mi sembra che si stia facendo molto in questo senso. L’amministrazione nell’ottica del tanto declamato e nuovo rapporto collaborativo con i cittadini, dovrebbe farsi interprete dei bisogni degli utenti, soprattutto perché quest’ultimi pagano tariffe importanti e in cambio ricevono un servizio approssimativo e di basso profilo d’efficienza (svuotamento dei cassonetti casuale e non costante, spazzamento quasi nullo delle strade, ecc.). Penso che potrebbe essere utile al conseguimento del miglioramento del servizio l’introduzione di meccanismi di verifica periodica sulla capacità operativa del gestore e sull’effettiva e corretta erogazione di quanto previsto contrattualmente. Sempre in questa direzione, perché non si procede con la realizzazione di una carta dei servizi sulla quale i cittadini possano trovare notizie esplicative ed esemplificative sulle metodiche di erogazione? “Ascoltare” i cittadini è un dovere dell’amministrazione e pertanto gli utenti devono avere l’opportunità di interagire con l’ente anche attraverso appositi questionari sui quali ognuno possa riportare le lagnanze più rilevanti o i suggerimenti per migliorare il servizio e renderlo quindi, completo e compatibile con le reali aspettative della cittadinanza tutta. Successivamente, l’amministrazione sulla base del gradimento del servizio e dei suggerimenti, a mio avviso, sarebbe in grado di tradurre il monitoraggio in obiettivi misurabili ed intervenire sul gestore affinché provveda a rimuovere le negatività del servizio. Infine, riguardo alla determinazione della tariffa tarsu, quando e se si avvierà la raccolta porta a porta, gli svuotamenti annui dei contenitori di ogni nucleo famigliare, convenientemente registrati con appositi microchip integrati ai contenitori stessi, potranno a mio parere, costituire la base per la rimodulazione della tariffa tarsu, non più collegata alla superficie in metri quadri dell’abitazione, ma sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti, allo scopo di introdurre il sacrosanto principio di chi più produce, più paga. Ovviamente, i cittadini avranno l’obbligo di rispettare i dettami del buon funzionamento del servizio, in caso contrario l’amministrazione avrà tutto il diritto di applicare le penalità e le sanzioni previste dalle normative vigenti.

  13. Invece di fare appalti e bandi, che risultano poco utili e spesso anti economici e mal gestiti, perchè (sempre se ci sono le possibilità) non attingere a fondi e sovvenzioni per gestire in modo diretto il problema. In modo da poter far partire anche la raccolta differenziata. Ancora oggi non fare la raccolta differenziata per ottenere i proventi del reciclato per abbassare le tasse sui rifiuti è da ingenui.