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Tortora, Idm: “Siamo il comune del silenzio”

DI RAFFAELE PAPA E DANILO MARIANO*

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TORTORA – Come negli anni precedenti, Tortora rimane nell’anonimato e sempre più nel silenzio.

Negli ultimi tempi sono accaduti fatti che meritano attenzione ma che non trovano riscontro da parte dell’amministrazione comunale. Situazioni che riguardano la vita sociale ed economica del territorio ed interessano la collettività e che intendiamo porre in evidenza al fine di una sempre maggiore compartecipazione e consapevolezza delle scelte e gestione del bene pubblico.

La prima questione riguarda il forte richiamo pervenuto dalla sezione regionale della Corte dei Conti con deliberazione n.60/2015 che solo grazie all’attività dei consiglieri comunali di opposizione è stata ben evidenziata e portata a conoscenza della pubblica opinione.

Giova ancora ricordare che l’organo di controllo e vigilanza ha accertato delle gravi irregolarità contabili dell’ente, in particolare per i rendiconti dell’esercizio 2012 e 2013, alle quali l’amministrazione ha risposto solo parzialmente.

Altro fatto grave è l’incendio avvenuto la sera di domenica 11 ottobre all’isola ecologica. Come riportato da organi di stampa “l’incendio divampato nell’isola ecologica di Tortora, in località Falconara ha distrutto tre mezzi: un compattatore, un furgoncino per la raccolta dei rifiuti e un rimorchio, tutti di proprietà della ProgettAmbiente, la ditta che gestisce la raccolta e lo smaltimento della spazzatura. L’incendio è stato domato velocemente ma i danni stimati ammontano a 600mila euro. Sulle cause dell’incendio c’è la massima cautela. Nessuno per il momento vuole sbilanciarsi o creare allarmismo ma l’ipotesi dell’incendio doloso e quindi dell’atto intimidatorio pare essere la più concreta”.

Ad oggi però non sappiamo nulla di eventuali risultati delle indagini svolte ne quali provvedimenti abbia assunto l’amministrazione comunale.

Ancora silenzio anche su una denuncia di un imprenditore locale il quale oltre un mese fa ha segnalato alla magistratura controversie situazioni di alcuni anni fa nonché “il fatto che l’attuale amministrazione comunale e gli uffici preposti non abbiano la capacità o la volontà tecnica, politica e amministrativa di fronteggiare questa vergognosa situazione che lede numerose famiglie le quali, negli anni addietro, sono state truffate da un’autentica organizzazione a delinquere”.

Lo stesso imprenditore ha segnalato altresì “lo strano comportamento delle istituzioni locali, dove persiste una faida politica/istituzionale interna che tutti conoscono, ma nessuno vuole ammettere apertamente e che va solo a discapito dei cittadini che vengono soffocati da una strumentalizzata burocrazia e dalle manie persecutorie che danneggiano l’ente, ma soprattutto la cittadinanza”.

E per finire vogliamo richiamare l’attenzione su alcuni aspetti già evidenziati dai consiglieri di opposizione in consiglio comunale e cioè l’inserimento di costi inesistenti che gravano sulla tassa rifiuti pagata dai cittadini quale una spazzatrice da anni non funzionante depositata e abbandonata presso l’isola ecologica.

Detto costo come quello del personale è inserito nel piano finanziario ma è ben noto che mezzi e personale non vengono gestiti dal comune ma da società che ha il servizio in appalto.

Inoltre i ricavi derivanti il riciclo e quindi vendita di plastica, vetro ed altri materiali non vengono in alcun modo quantificati ne fatti conoscere ai contribuenti e così annullando tutti i vantaggi della raccolta differenziata tant’è che il costo complessivo della gestione anziché diminuire aumenta sempre più.

A tali importanti questioni l’amministrazione non ha ancora inteso fornire alcuna conoscenza, spiegazione, ne chiarimento ai cittadini.

Ricordiamo che il comune è di tutti ed è un diritto sapere e conoscere, non vogliamo che Tortora continui ad essere il Comune del silenzio. Auguriamo alla cittadinanza tutta i migliori auguri di buon Natale e prosperoso anno nuovo 2016.

* Italia del Meridione, Circolo di Tortora

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One comment

  1. Il silenzio sullo sviluppo di una politica del lavoro a Tortora, magari istituendo una anagrafe dei neo-laureati tortoresi che invece di scappare altrove potrebbero rimanere, ne trarrebbero beneficio tutti. Una politica più concreta nel difendere le istanze della cittadinanza, perché dopo la chiusura dell’ospedale e della Marlane non si è fatto nulla perché quei posti di lavoro fossero stati recuperati avviando una riconversione delle attività.
    Silenzio totale concordo, io questi amministratori non li vedo nemmeno in giro per il paese.