La Regione Calabria innalza al livello massimo la valenza ambientale delle grotte marine dell’Isola di Dino. Italia nostra: “Ci abbiamo creduto da soli”.
PRAIA A MARE – La Regione Calabria ha riconosciuto il valore più alto di classificazione di valenza ambientale alle Grotte dell’Isola di Dino.
Lo riferisce Italia nostra presidio di Praia a Mare commentando la recente adozione da parte del dipartimento Ambiente e territorio della Regione Calabria del decreto dirigenziale “Rete natura 2000. Formulari standard dei Sic 9310034 Isola di Dino e IT9310035 Fondali Isola di Dino – Capo Scalea. Approvazione Aggiornamento”.
Con il documento in questione il valore ambientale di 6 grotte marine dell’isola praiese passa dalla categoria D ad A, il più alto possibile.
Il commento degli ambientalisti non cela tanto la soddisfazione quanto una vena polemica. “È stata un’iniziativa che Italia Nostra ha voluto e che ha costantemente reso pubblica, ma che ha portato avanti da sola, senza il contributo o l’ausilio di altri soggetti che dovevano interessarsene perché tale riconoscimento ambientale avrebbe accresciuto il valore del nostro territorio.
È stata un’iniziativa che ci ha visto collaborare con l’Università della Calabria – Museo di Storia Naturale ed Orto Botanico e con i referenti del progetto Pan-life che hanno verificato il materiale da noi trasmesso come base scientifica per modificare il valore qualitativo attribuito all’habitat 8330 Grotte marine sommerse e semisommerse e che hanno riconosciuto in una nota l’ utilissimo contributo dato da Italia Nostra alla valorizzazione ed alla più adeguata tutela di un sito di particolare rilevanza naturalistica e paesaggistica.
Tutto ciò si è ottenuto grazie anche al generoso contributo scientifico dato da Rosaria ed Enrico Gargiulo, che qui ringraziamo pubblicamente. Gli illustri fotografi subacquei, insigniti nel 1988 ad Ustica del Tridente d’oro, e tra i primi in Italia ad utilizzare l’immersione nella ricerca scientifica, nei loro soggiorni estivi a Praia a Mare a partire dai primi Anni ’60 hanno studiato lungamente e fatto conoscere in Italia e nel mondo le bellezze dell’Isola di Dino, le sue grotte, e tra queste la grotta Gargiulo che porta il nome dei suoi scopritori, la foresta di gorgonie al largo del frontone ed i meravigliosi fondali, oggi purtroppo non più come un tempo per l’azione di degrado causata da più fattori non adeguatamente contrastati in questi anni per la disattenzione e l’incuria di chi doveva vigilare e proteggerli, fondali che oggi reclamano a gran voce, e noi ce ne stiamo facendo interpreti, di essere salvaguardati e protetti per poter ritornare splendidi come erano un tempo.
Al riconoscimento scientifico della loro grande valenza ambientale, per le grotte dell’Isola di Dino deve ora far seguito una immediata e necessaria azione di tutela e di salvaguardia da tempo chiesta da Italia Nostra e dalla stessa Regione Calabria, in una attiva collaborazione tre istituzioni locali, operatori delle visite spesso insensibili o disattenti a tale problematica”.