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Lagonegro, in marcia per l’ospedale

Manifestazione venerdì 25 novembre per chiedere che fine ha fatto l’ospedale unico del Lagonegrese e per difendere il San Giovanni. Invitiati anche i sindaci di Praia e Tortora.


LAGONEGRO – Diteci che fine ha fatto l’ospedale unico per acuti del Lagonegrese e giù le mani dal San Giovanni di Lagonegro.

Sono questi i motivi della protesta organizzata per venerdì 25 novembre dal comitato Pro ospedale unico del Lagonegrese.

“La nostra protesta – spiegano dal comitato – è duplice. Da un lato vogliamo sapere che ne è dell’ospedale unico per acuti del lagonegrese. L’opera è stata progettata e finanziata. I terreni sui quali dovrà sorgere sono stati espropriati, ma tutto sembra essere finito nel nulla. Sappiamo della controversia che la Regione ha con la ditta che ha ottenuto l’appalto e che pare non voglia più eseguire i lavori. Ma in realtà ci risulta che, ad oggi, non si sia instaurato effettivamente il contenzioso e che le parti stiano ancora trattando, ma senza frutti. Siamo preoccupati – proseguono i rappresentanti del comitato – che i soldi stanziati finiscano nel contenzioso con la ditta e che l’ospedale non lo vedremo mai realizzato. Non ci bastano, in tal senso, le rassicurazioni della politica.

Dall’altro lato – aggiungono – temiamo il depotenziamento dell’attuale ospedale di Lagonegro (ne avevamo parlato qui, ndr), il san Giovanni. 13 anni fa siamo stati indicati come polo strategico della sanità regionale. Oggi ci troviamo a fare i conti con il riordino che prevede che gli ospedali e relativi pronto soccorso di Melfi, Lagonegro e Villa D’Agri siano gerarchicamente dipendenti dal San Carlo di Potenza. Noi lo avvertiamo come depotenziamento. Quando la legge di riordino sarà esecutiva, ad esempio, alcuni dipartimenti lavoreranno solo di giorno. E per le urgenze intendono sopperire con l’elisoccorso. È facile però comprendere che in una zona vasta e orograficamente svantaggiata come la nostra questo sistema funzionerà relativamente. Non sempre, infatti, ci saranno le condizioni ideali per il volo dell’elicottero. Sarà, come ha detto qualcuno ironicamente, una sanità in itinere. Nel senso che dovremo sempre viaggiare verso Potenza per essere curati.

Tutti ci rassicurano – concludono dal comitato – che non si stia chiudendo un ospedale ma in noi il timore è forte che si sia al cospetto di una morte lenta. Pensiamo di avere il diritto alla salute, ma qui si è voluto privilegiare Potenza a discapito del territorio. Se proprio dobbiamo dirla tutta, Lagonegro è l’unico centro in cui si registra immigrazione sanitaria. Dal Tirreno cosentino e dal Salernitano. Ma noi non stiamo pensando a una lotta tra poveri. Vogliamo solo la certezza della sanità”.

La manifestazione di venerdì 25 novembre prevede un raduno dei manifestanti alle 9 del mattino di fronte al municipio. Il corteo muoverà poi verso località Cappella dove è prevista la realizzazione del nuovo ospedale. Lungo il tragitto, si dovrebbe registrare la serrata delle attività commerciali. Sono stati invitati a partecipare, ed eventualmente ad intervenire nel dibattito che chiuderà la manifestazione, i rappresentanti regionali e provinciali del Lagonegrese e l’amministrazione comunale di Lagonegro. Il comitato, inoltre, fa sapere di aver esteso l’invito anche alle amministrazioni comunali di Tortora e Praia a Mare, nella confinante provincia di Cosenza.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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