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Da Frontiera a Murales: un filo di coca e l’elettricista

Un filo di cocaina unisce l’indagine della Dda di Catanzaro Frontiera all’operazione Murales della Procura della Repubblica di Paola. Un filo che transita per Diamante e centri confinanti. A dare il “la” alle indagini l’arresto dello spacciatore elettricista.

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DIAMANTE – C’è un filo, tutt’altro che sottile, teso tra l’operazione Frontiera della Dda di Catanzaro e Murales, condotta ieri dai carabinieri su ordinanza della Procura della Repubblica di Paola.

È un filo fatto di cocaina e che passa per Diamantte, centro nevralgico di una piazza di spaccio di droga che coinvolge anche i comuni confinanti di Buonvicino e Grisolia.

Proprio nella città famosa per i suoi murales, da cui il nome per l’operazione, il 31 agosto scorso i carabinieri della locale stazione arrestano un elettricista dopo averlo trovato in possesso di circa 340 grammi di cocaina, un chilo e ottocento grammi circa di hashish e di 20mila euro in contanti. Gli inquirenti lo reputano un punto di partenza. In effetti, nei mesi successivi, seguono altri arresti per droga.

Inoltre, a Diamante vive e da Diamante opera Giuseppe Mandaliti, arrestato ieri e ritenuto dalla PM titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Anna Chiara Fasano, il perno centrale della rete di distribuzione e traffico di droga indagata dai carabinieri della compagnia di Scalea.

Giuseppe Mandaliti, 34 anni, con precedenti penali e sorvegliato speciale fino a luglio scorso, è figlio di Antonio Mandaliti, 59enne, coinvolto in Frontiera e ritenuto dagli inquirenti referente del clan Muto di Cetraro nell’Alto Tirreno cosentino.

Secondo le indagini, “organizza e dirige il traffico della droga” oltre all’eventuale recupero dei crediti grazie al suo potere intimidatorio. Gli inquirenti ritengono sia l’uomo che gestisce i contatti con i cetraresi, in particolare con Mario Cianni, per l’approvvigionamento della droga. Opera con Carlo Ricca e Lorenzo Pastorelli come complici nel raccogliere denaro da investire. Inoltre, il suo è un nome da spendere. A volte anche senza citarlo direttamente. Per creare timore basta dire “lui”, come nell’episodio di estorsione ai danni di Alessio Presta, uno spacciatore in ritardo con i pagamenti.

Per certi versi non è azzardato sostenere che l’operazione Murales sia una costola di Frontiera per quanto riguarda il filone delle indagini sulla droga che da Cetraro arriva nei principali centri dell’Alto Tirreno cosentino.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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