L’indagata Maria Carmela Mariano assolta dal reato di interruzione di pubblico servizio: il fatto non sussiste. L’accusa di truffa aggravata è stata riqualificata in tentata truffa semplice e per questo inflitta una condanna a 2 mesi e 20 giorni. Era l’unica posizione al rito abbreviato nel processo per l’operazione Striscia contro l’assenteismo al Capt di Praia a Mare.
PRAIA A MARE – Nell’ambito del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione Striscia contro l’assenteismo al Capt di Praia a Mare, l’imputata Maria Carmela Mariano è stata condannata a 2 mesi e 20 giorni di carcere per il reato di tentata truffa semplice (riqualificata l’imputazione originaria di truffa aggravata, ndr) ed assolta, invece, dall’accusa di interruzione di pubblico servizio perché – ha ritenuto il giudice – il fatto non sussiste.
È questo l’esito dell’udienza di ieri, mercoledì 8 febbraio, al cospetto del giudice per le udienze preliminari Anna Maria Mesiti. Il verdetto, unitamente a 23 rinvii a giudizio, è giunto al termine di una camera di consiglio durata circa 4 ore. La dipendente Asp, difesa dagli avvocati Francesco Liserre e Giancarlo Mariano, è l’unica dei 24 indagati ad aver optato per il rito abbreviato.
“La scelta dell’abbreviato – commentano oggi i legali della donna – è stata una mossa coraggiosa. Da dentro o fuori. Per la nostra assistita l’iniziale reato di truffa aggravata è stato riqualificato in tentativo di truffa semplice, con tutti i benefici di legge e la non menzione. Per questo è stata condannata a 2 mesi e 20 giorni, contro la richiesta del PM Maria Rosaria Cerchiara che era di 4 mesi.
Noi – proseguono Liserre e Mariano – accogliamo questo verdetto con moderata soddisfazione. Ora attendiamo l’esito della motivazione e poi faremo appello e, se necessario, ricorso per Cassazione. La condanna ha natura provvisoria e va sottolineato che nella sua provvisorietà si è registrato un importante ridimensionamento della gravità iniziale”.