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Paola, conti del comune: tra residui e rigidità della spesa

La prossima amministrazione comunale di Paola dovrà fronteggiare il problema del bilancio consuntivo che non rispetta le previsioni. Meno espedienti per un comune che ha la necessità di ripartire. Un’analisi sui conti derivata dai dati messi in rete dal sito Openbilanci.it.

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PAOLA – Il problema fondamentale per coloro i quali saranno chiamati ad amministrare il comune di Paola saranno i conti. Per pareggiare il bilancio, da anni, si fanno espedienti con i residui attivi e passivi. Il problema principale è rappresentato anche dalla rigidità della spesa.

Openbilancipiattaforma nazionale che consente di visualizzare gli ultimi dieci bilanci per ogni comune italiano, ci permette di spulciare le pecche tra un preventivo e un consuntivo.

Prendiamo gli ultimi tre strumenti contabili di Paola pubblicati dal sito che si avvale dei dati trasmessi dal ministero. Dalla previsione giungiamo all’effettivo bilancio di conclusione esercizio. Nel 2014 nella voce entrate sono aumentate vendite e trasferimenti di capitali del 17,6 per cento.

Mentre sono in negativo i contributi e trasferimenti pubblici (-31,05%), entrate per conto terzi (-40,57%) entrate extra tributarie (-64,6%). Nelle spese c’è un incremento del 766,88 percento dei servizi produttivi e del 263,23 per cento di sviluppo economico. Giù invece le spese per conto terzi del 39,73% e il rimborso prestiti del 45,29%.

Passiamo al 2013. Vale a dire al bilancio del dopo dissesto. Nelle entrate, vendite e trasferimenti capitali (provenienti dallo Stato o da altri enti, dalla vendita di beni immobili e mobili e dalla riscossione di crediti) sono in aumento del 711,58 percento, mentre diminuiscono i contributi e trasferimenti pubblici del 42,76 percento, (anche relativi al mancato rispetto del patto di stabilità), le entrate extra tributarie e i prestiti del 46,86 percento e i prestiti del 63,5 per cento (assunzione mutui, finanziamenti a breve termine e anticipazione cassa). Nella voce spese aumentano rispettivamente del 49,36% e del 10,74% istruzione e turismo, in calo giustizia (64,1 %) e rimborso prestiti (70,92%).

Andiamo al 2010. Le entrate tutte in negativo vedono in diminuzione rispetto alle previsioni i contributi del 34,65%, i prestiti del 51,33%, le entrate per conto terzi del 59,99% e le vendite per trasferimenti di capitale del 76,76%. Passiamo alle spese: aumento dello sviluppo economico del 1004,48 per cento, della viabilità e trasporti di 88,93 per cento, diminuiscono le spese del sociale del 68,88% e quelle dei rimborsi prestiti del 91,66%.

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foto:Oliver Thomas Klein

Quel terzo posto “nero” del 2014

Come dicevamo in apertura, il grattacapo principale del Comune di Paola è dato dalla rigidità della spesa.

La spesa per il personale e quella per il rimborso di prestiti sono infatti “spese rigide” che il comune difficilmente può ridurre nel breve termine, rispetto alle altre. Nel 2014 (l’ultimo bilancio pubblicato sul sito Open bilanci, ndr) il Comune di Paola occupa il terzo posto in graduatoria nazionale nei comuni da 10mila a 51mila abitanti (su 1072 enti). Nello smaltimento dei residui passivi si occupa la posizione 507 e nell’affidabilità dei residui attivi l’888 posto.

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About Francesco Maria Storino

Attualmente collaboratore della Gazzetta del Sud ha lavorato per La Provincia, Comunità 2000, Edizioni master, Il Quotidiano della Calabria e Corriere dello Sport. Cura particolarmente la cronaca giudiziaria.

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