Prosegue la polemica sul rinnovo di Viale della Libertà di Praia a Mare. A rischio le attività commerciali. Nessuna modifica apportata, denunce infondate.
PRAIA A MARE ” I lavori di riqualificazione del Viale della Liberta di Praia a Mare, in corso d’opera, continuano a tenere banco nell’opinione pubblica.
Da una parte il gruppo di minoranza Praia città d’Europa, capeggiato dai Praticò, ex amministratori del comune altotirrenico, attacca l’attuale amministrazione di aver stravolto in diverse componenti il progetto in questione. Dall’altra parte l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Carlo Lomonaco impegnata a fornire risposte sull’infondatezza di tali accuse.
La recente nuova ondata di critiche ai lavori è stata mossa dal gruppo dei Praticò tirando in ballo la ditta che avrebbe dovuto fornire il materiale inserito nel progetto iniziale la Moscarella sas di Teggiano in provincia di Salerno.
Come per la prima puntata di questa controversa polemica, Lomonaco affida le sue risposte a un documento scritto distribuito nel comune altotirrenico e contenente il parere dell’architetto Gian Elia Luzardi, direttore dei lavori, e una considerazione del sindaco praiese.
Ciò che è paradossale, e che è leggibile anche nella risposta di Luzardi, è che l’oggetto del contendere, ovvero il cambio dei materiali della pavimentazione, da pietra Palmira e pietra giallo Sinai a pietre Arenarie beige e gialle, avviene nel passaggio dalla fase preliminare a quella definitiva del progetto.
Entrambe le fasi della progettazione sono frutto del lavoro dell’amministrazione Praticò, ora all’opposizione ed indaffarata ad impugnare un cambiamento da lei stessa operato al tempo. Nella terza fase progettuale, quella esecutiva, spiega la lettera dell’architetto Luzardi non si è fatto altro che applicare le disposizioni dettate dal progetto definitivo. Nessuna variante al progetto approvato, dunque, come conferma anche il responsabile comunale del procedimento, il geometra Giovanni Argirò, in una relazione fornita il 28 maggio.
Nel commento finale Lomonaco ribadisce il concetto e lo specifica senza lesinare una venatura ironica: “Conosco bene ” si legge nel documento ” la differenza tra il Medio Oriente (Palmira e Sinai) e l’Oriente pugliese (Lecce). Peccato che il riferimento alla pietra Palmira, tanto a cuore ai consiglieri di Praia città d’Europa, compaia solo nel progetto preliminare e non anche nei progetti definitivo ed esecutivo posti a base di gara! Nei suddetti progetti, approvati dalla precedente amministrazione e corredati dal favorevole parere ambientale, la pietra di Palmira è scomparsa. Probabilmente è rimasta nel Sinai, ed è comparsa in sua sostituzione la pietra Arenaria priva di qualsiasi nazionalità e passaporto”.