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Praia a Mare, tavola rotonda su media e formazione

Al museo di Praia a Mare convegno sul ruolo dei media nella formazione delle giovani generazioni. Adolescenti in rete tra nuove solitudini e rifiuto dei vecchi media.

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PRAIA A MARE – Si è tenuto presso il museo cittadino di Praia a Mare una tavola rotonda sui rapporti tra i media e la formazione per indagarne gli aspetti di corresponsabilità.

La tavola rotonda ricadeva all’interno del venticinquesimo congresso dell’Associazione pedagogica italiana, patrocinato dall’amministrazione comunale, con la collaborazione del Dipartimento di scienze dell’educazione dell’Unical e della cooperativa Mondocultura Athena.

Negli interventi dei relatori è stato sottolineato il ruolo extrascolastico dei media nella formazione dei giovani quanto degli adulti. Particolarmente nell’intervento di Sergio Angori, dell’università di Siena che, rifacendosi ad un’opera di Pier Cesare Rivoltella, Screen generation, ha ricordato come sempre più i giovani siano a loro agio nella rete, ma anche esposti a rischi. Una condizione, quella del ragazzo di fronte allo schermo, che denota una nuova forma di solitudine.

Tra gli intervenuti anche il noto giornalista di Rai Calabria, Gennaro Cosentino. Nel suo intervento, dopo l’esposizione di una dicotomia “abdicazione della scuola/espropriazione dei media nella formazione delle giovani menti”, ha rilanciato un ruolo centrale per la carta stampata da rivalutare.

“La lettura dei quotidiani era un tempo considerata come la preghiera quotidiana dell’uomo moderno – ha parafrasato Cosentino – indicando il ritorno alla lettura come una conquista da riattualizzare. Ma il noto giornalista ha anche indicato una strada: “Sapersi inserire nei media” ha affermato “serve ad incidere nella formazione. In questo il futuro sta nei documentari”. Come non dargli torto visti i recenti successi di opere informative come quelle di Michael Moore.

Interessante il contributo di Giovannella Greco, docente Unical, che ha voluto precisare, senza nascondersi dietro un dito, le responsabilità del versante degli educatori.

“I media” ha chiarito “non fanno altro che occupare lo spazio lasciato vuoto dagli insegnanti in un mondo in cui gli oggetti tecnologici sono sempre più colti e gli uomini meno capaci. Da qui la teoria del “circolo vizioso”: i giovani sono influenzati dall’interconnessione mediata da internet; ciò genera abitudine a “pratiche superficiali”; queste vengono poi riportate nella realtà, nell’intimità.

Il risultato sarebbe un certo “analfabetismo emotivo” da parte di individui non più educati ai sentimenti. “Non condanno i media” ha chiosato la Greco “ma la pochezza delle alternative. Invece di indulgere nell’allarme tecnologico, ripensiamo l’educazione”. Una via da percorrere potrebbe essere secondo la docente il riconoscimento di una nuova figura professionale: il media educator.

Tra i “commensali” anche Pantaleone Sergi, portavoce del presidente Loiero. A suo modo di dire, sta venendo a mancare l’tbc del giornalismo: accuratezza, brevità  e chiarezza dell’informazione. Ciò unitamente alla repulsione giovanile verso i cosiddetti “old media” ovvero cinema, radio, giornali sempre più identificabili come appendici del potere. Il giovane si tiene a distanza da un sistema in cui l’indipendenza professionale del giornalista deve fare a pugni con il bisogno di indipendenza economica.

Sergi si esprime anche sul ruolo comune di docenti e giornalisti: quello di mediatori. “Se queste figure non sono ben formate a monte – sostiene Sergi – le conoscenze e le informazioni vengono trasmesse male ed avremo sempre un cattivo servizio.

Caustica la chiusura del portavoce di Loiero a proposito del così definito paradosso informativo. “L’attuale overdose di informazioni produce disinformazione. Viviamo una sorta di Babele informativa, un informazione carente di qualità  e di etica. Bisogna rivalutare il professionismo, ciò vale anche per i quotidiani calabresi”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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