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il Mirto dell'Isola Dino


Prende vita a Praia a mare il progetto “il Mirto dell’Isola Dino”
Promozione del territorio passa attraverso prodotto tipico


di Andrea Polizzo


PRAIA A MARE ” Nel segno del Mirto prende vita un progetto che in Praia a Mare coinvolge imprenditoria locale, associazionismo e amministrazione comunale nella promozione del territorio.
Dalla sinergia tra questi soggetti nasce ‘il Mirto dell’Isola Dino’. Il prelibato frutto nasce da sempre ed in maniera spontanea sulla nota Isola, simbolo della città  di Praia a Mare. Ogni anno sulle pendici di Dino ne vengono prodotte circa due tonnellate. Cosଠsorge l’Associazione ‘il Mirto dell’isola Dino’ con il progetto di promuovere questo prodotto e con esso il territorio.
È stata stabilita una collaborazione con la Liquoreria italiana Del Conte di Tortora per il primo esperimento di liquore realizzato interamente con Mirto dell’isola, con tanto di etichetta e marchio registrato dall’associazione stessa. Ad esso sarà  associata una campagna di promozione dedicata al comprensorio e ad un riconoscimento territoriale del prodotto. A tal proposito l’assessorato al commercio del comune di Praia a Mare, ha istituito un patrocino del progetto e ha riconosciuto il mirto come prodotto tipico del luogo. Ciಠallo scopo di avviare una nuova fase di promozione dell’area.
Il progetto prevede altre trasformazioni del prodotto, come cioccolato ripieno e pasticceria. Verranno rispolverate anche tradizioni culinarie del mirto legate all’utilizzo delle bacche e degli arbusti come spezie. È da ricordare che nella tradizione calabrese la preparazione del famoso spiedino di fichi secchi infornati si realizza con l’arbusto del mirto che insaporisce e profuma. Inoltre è stato messo a punto il ‘Mirtjito’, long drink ideato sulla base del noto Mojito. Infine sono in cantiere il gelato gusto mirto, una serie di oli essenziali ricavati dalla fermentazione delle bacche e lo studio di medicine officinali e terapie omeopatiche a base di mirto.
Gli ideatori ci tengono a sottolineare la particolarità  del mirto dell’isola rispetto a quello della costa. “Le peculiarità  del terreno “sostengono gli ideatori del progetto- e l’assoluta mancanza di traffico e movimenti antropici permettono alla bacca isolana una migliore resa dal punto di vista della raccolta e particolari dimensioni della bacca. Gli stessi esperti hanno ammesso un colore pi๠intenso con aumento del gusto man mano che il prodotto finito allunga la sua stagionatura. La bacca inoltre viene raccolta esclusivamente a mano, bacca per bacca. Ciಠpermette un assoluto rispetto della pianta ed un sicuro rinnovo del frutto nell’anno successivo. Sono state delimitate quattro porzioni isolane e la mèsse avverrà  in un solo settore per anno, tra novembre e febbraio, concedendo cosଠal settore sfruttato un triennio per ripristinare le sue capacità  produttive.
La scelta di questo metodo oltre che volontà  ferma degli ideatori è frutto anche del protocollo d’intesa siglato con la proprietà  privata dell’isola.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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5 comments

  1. Franco Guerrera

    Martedi sera ho partecipato, da spettatore, al convegno tenuto all’Hotel Calabria circa il progetto: “MIRTO DELL’ISOLA DI DINO”.
    Ho ritenuto molto interessante questa iniziativa e, in primo luogo, per avere fatto da giovane percorsi di studi scolastici di “Agraria -Agronomia”, ho fatto molte riminiscenze sulla “coltivazione” molto antica del “mirto”. A tale proposito ho ricordato a me stesso e voglio segnalarlo, ma senza dubbio, gli iniziatori di questa positiva scelta, sono a conoscenza che esiste: “L’Orto Botanico dell’Università di Pisa” sorto nel lontano 1544 per iniziativa di Luca Ghini (medico e botanico di Imola), che ebbe l’appoggio finanziario (mecenate)di Cosimo I de’ Medicidel – granduca di Toscana.
    Si tratta – in sostanza – del più antico orto botanico del mondo. Non mi dilungo sull’argomento ma voglio segnalare al gestore di accendere un “forum” su questa iniziativa, sicuramente che porterà vantaggi economici, occupazionali, e anche culturali, all’intera comunità del comprensorio, per prima a Praja, sede di avvio e originalità del “brevetto”, se così si può dire, ma anche a Tortora, ad Ajeta, a San Nicola e comunque a tuttoil Tirreno cosentino, così come altre coltivazioni (cedro, cipolla, vitigni autoctoni) hanno concorso allo sviluppo di altre zone, sempre calabresi.
    Auguri, quindi, agli iniziatori e questa volta l’interesse è davvero forte anche per la presenza diretta dell’On. Pirillo – assessore regionale all’agricoltura e dell’On. Ciponte – assessore provinciale, in ordine all’uitilizzo delle risorse finanziarie (POR 2007/2013) che dovranno essere assicurate.
    Concludo dicendo: a volte le “cose migliori” nascono dalle iniziative più semplici ma dedite.
    Franco Guerrera.

  2. Mitico Liuis è sempre un piacere averti da queste parti.

  3. Salve, mi scuso con Andrea se sono stato latitante ma pultroppo ho potuto solo leggere il blog in questo periodo causa pochissimo tempo.
    Comunque la storia della princpessa è come detto da Andrea, se non sbaglio doveva essere un pesce di aprile se riesco a ricordarmi la data dell’articolo che è stato pubblicato, comunque è vero, questa principessa è una vera ereditiera, possiede un po’ di tutti e si presta a bufale di ogni genere, comunque è molto quotata.

    Per quanto riguarda il mirto dell’isola, spero vivamente che questo sia un progetto valido, sia per ilprodotto, sia per la pubblicità che porta aòòa nostra zona e praja in primis.
    Auguro buona fortuna a chi ha deciso di intraprendere questa bella iniziativa.

    Ciao Andre alla Prossima.

  4. Tranquillo, è solo solo una cavolata che gira in rete. E neanche da poco. Comunque con una semplice ricerca su Google con il termine Princess yasmine ne leggerai delle belle sulsuo conto. il Gestore

  5. ma è vero che l’isola cambierà nome?
    ho letto di una fantomatica principessa yasmine che ne vanta la proprietà…
    sembra che la chiameranno nientemeno che “isola di avalon”!!!
    mi auguro che sia solo una cavolata che gira in rete!