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Pollino, l’anno della svolta


L’ente parco soggetto attuatore del Por
Quest’anno investimenti per 10 milioni
Pappaterra adotta due idee già  sperimentate in Calabria

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di ADRIANO MOLLO

ROTONDA (POTENZA) – Per stare lontano dalle beghe calabresi gli è bastato percorrere 15 chilometri dal proprio paese. Siamo a Rotonda, il primo paese Lucano percorrendo l’A3. E’ qui che Domenico Pappaterra, (per 15 anni consigliere e sindaco del comune di Mormanno, consigliere regionale dal 1995 al 2001, assessore regionale all’Ambiente della giunta Meduri nel 1999, deputato dal 2001 al 2005) ha il suo quartier generale, da quando è stato nominato presidente del Parco del Pollino.
Socialista della prima ora, ha aderito al Partito democratico. Nell’ente ha portato la sua esperienza di assessore regionale riproponendo un progetto innovativo che ha segnato una svolta, nel 1999, nelle politiche ambientali, ribattezzandolo “Sos Parco pulito” e prevede l’impiego di alcune centinaia di giovani Lsu, provenienti dalle due regioni per mantenere percorsi e luoghi puliti. Ripropone l’idea dell’ex collega del Parco d’Aspromonte, Tonino Perna, dei contratti di responsabilità  nella lotta agli incendi.
Sul fronte della Basilicata, invece, ha trovato una pubblica amministrazione efficientissima. Un bilancio di previsione di 2008 di 17 milioni di euro con un pacchetto di progetti per far decollare un territorio di 192.500 ettari estesi su 32 comuni calabresi e 24 lucani.
Pappaterra racconta che ha dovuto superare le diffidenze dei lucani scottati dalla precedente gestione, commissariato dal governo Prodi, al punto che avevano messo un veto su qualsiasi nomina calabrese.
Poi ha avuto il via libera da parte del presidente Vito De Filippo e il pieno appoggio dalle altre istituzioni. Svela che dopo l’insediamento ha chiesto un incontro istituzionale, lo ha ottenuto in pochi giorni e, con meraviglia, all’appuntamento si è trovato di fronte i presidenti delle giunta regionale delle due Province, tutti i sindaci e amministratori dei comuni ricadenti nell’area.
Sul fronte calabrese pare che ancora stia aspettando una data. E’ qui che per Pappaterra viene facile fare un paragone. «In Basilicata – dice – c’è una classe dirigente meno litigiosa e non ci sono mai crisi di governo, cosଠi gruppi dirigenti riescono a realizzare una sintesi felice anche della loro migliore utilizzazione. In questo modo ne risente l’attività  amministrativa che si dispiega per tutta la legislatura senza difficoltà . In Calabria, invece, succede il contrario: ad ogni discussione si accompagna un lungo periodo di paralisi amministrativa».
Il presidente fa un esempio: «Da noi alcune scelte, nel merito condivisibili, vengono assunte nell’ambito di collegati alla legge di bilancio senza una metabolizzazione nei territori, ad esempio Asl, Arssa , Afor. Qui in Basilicata, a proposito della sanità , si sta portando avanti un percorso di riduzione da 5 a 2 (provinciali ndr) con un disegno di legge della giunta regionale e una forte discussione sui territori prima di portare il provvedimento in consiglio regionale».
Anche l’ente parco per i lucani ha una grande considerazione. «E’ il terzo asse turistico insieme a Maratea e il Metapontino. Pappaterra dà  due spiegazioni alla circostanze che il Parco viene vissuto con pi๠intensità  sul fronte Lucano.
“In Basilicata, già  nel 1980, istituirono il parco regionale e le istituzioni a tutti i livelli mettono il Parco al centro delle strategie di programmazione. Solo quest’anno dalla Calabria si è riuscito ad ottenere per la prima volta con il Por 2007-2013 il riconoscimento di distretto turistico da valorizzare con la stipula di un Accordo di programma quadro tra le due Regioni a cui stanno lavorando esperti dell’Inea (Istituto nazionale di economia agraria). A breve, all’uscita dell’A3 di Campotenese, porta naturale per l’ingresso al parco, sorgerà  la prima struttura polifunzionale interamente progettata con materiali ecosostenibili. Il progetto di 2 milioni di euro è stato interamente finanziato dal ministero dell’Ambiente e anticipa altre iniziativa che dovranno nascere da un gemellaggio con il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Sulle prospettive del Parco, Pappaterra sembra essere molto fiducioso. Entro l’estate annuncia che saranno varati gli strumenti di pianificazione. Con l’Apq «positivo è il lavoro di affiancamento dei sindacati e dei presidenti delle Province di Cosenza Oliverio e di Potenza Altobello», sottolinea il presidente, sono stati individuati tre scenari di sviluppo integrato (competitività , miglioramento dell’ambiente e qualità  della vita) e da subito ha avviato un piano di lotta agli incendi investendo 1 milione di euro in attrezzature e mezzi, vigilanza e controllo del territorio, attraverso i contratti di responsabilità .
Inoltre saranno utilizzati i detenuti del carcere di Castrovillari per la pulizia e riqualificazione dei sentieri. Nel programma 2008-2010 saranno investiti 6.6 milioni in opere pubbliche e per quest’anno investimenti per 10.6 milioni. Con i nuovi Por arriva la svolta perché l’ente sarà  soggetto attuatore. L’obiettivo di fondo del presidente è rendere competitivo da un punto di vista turistico il territorio per consentire uno sviluppo sostenibile dei piccoli comuni arroccati sul Pollino. In tal senso nei piano di sviluppo c’è molta attenzione per il consorzio istituito da 130 produttori organizzati in quattro filiere, salumi; olio d’oliva e vino; formaggi; ortaggi. Produzioni di eccellenza che hanno ottenuto in alcuni casi il marchio Dop. Ma per tutti c’è il marchio di qualità  del Parco del Pollino che certifica l’origine protetta dei prodotti.
Anche la ricettività  sarà  migliorata, ma resta un problema come ci spiega in conclusione Pappaterra “mancano collegamenti veloci per attrarre turisti dal nord Italia e dall’Europa, l’aeroporto di Sibari è ancora sulla carta e quello di Scalea sottoutilizzato.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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