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Solidarietà  verso l'Africa

In campo i volontari della Comunità  di Sant’Egidio
Aiuti economici per l’istruzione di piccoli malati di Aids

bigmat fratelli crusco grisolia

di Andrea Polizzo

PRAIA A MARE ” L’associazionismo e la società  civile praiese mostrano la loro sensibilità  in una serie di iniziative incentrate sulla solarizzazione e sulle adozioni a distanza.
A Praia a Mare pulsa una costola della Comunità  di Sant’Egidio, associazione internazionale laicale riconosciuta dalla Chiesa ed impegnata da tempo in progetti di solidarietà  internazionale con particolare attenzione all’infanzia del terzo mondo.
Già  lo scorso anno, per loro tramite, i bambini della scuola elementare praiese di via Manzoni avevano adottato a distanza tre bambini africani e si erano impegnati per consentire ad una bambina affetta da idrocefalia di operarsi in Italia. A cià², quest’anno, hanno aggiunto una nuova adozione.
Questo gruppi di volontari oggi lavora ad un progetto per l’istruzione infantile che si affianca al pi๠vasto progetto Dream (Drug Resource Enhancement against Aids and Malnutrition), programma ad approccio globale per curare l’Aids in Africa avviato nel gennaio 2002 dalla comunità  di Sant’Egidio.
“Durante la nostra attività  ” spiegano i coordinatori – al centro di Usa River, in Tanzania, per il programma Dream, ci siamo accorti di avere tra i nostri pazienti, un gruppo di 25 bambini, in età  compresa tra i 3 ed i 12 anni, che non frequentavano la scuola. Da qui l’idea del progetto collaterale.
I volontari descrivono difficili situazioni familiari per questi bambini. Molti sono orfani di entrambi i genitori a causa dell’Aids e vivono in abitazioni inadatte e poco igieniche. In questo quadro di povertà  l’istruzione ha costi insostenibili e i bambini affetti da Aids spesso sono anche emarginati da chi non reputa necessaria l’istruzione pensando che la malattia non gli permetterebbe di portare a termine gli studi.
Gli attivisti si battono per curare questi 25 bambini, cui se ne stanno aggiungendo altri, e consentire loro momenti di normalità  come, appunto, la frequentazione della scuola. “L’idea “spiegano i responsabili del progetto – è di supportare economicamente i bambini provvedendo alle loro iscrizioni scolastiche. Per permettere ad un bambino il proseguimento degli studi per almeno un anno c’è bisogno di circa 200 euro. Oltre ai singoli che vorranno aiutarci con un piccolo contributo economico, l’iniziativa puಠessere sostenuta dalle scuole che potrebbero cosଠaggiungere nelle classi una sorta di banco virtuale per ognuno di loro, un nuovo amico, anche se lontano, con cui festeggiare a fine anno una promozione importante che promuove l’Africa intera.
Nel breve periodo sono in programma alcune iniziative di sostegno a Praia a Mare. In occasione dell’ultima partita di campionato del Praia la società  calcistica devolverà  l’intero incasso alla comunità  di Sant’Egidio per adottare alcuni bambini. Inoltre il 26 ed il 27 aprile sul viale di Praia sarà  presente uno stand di “30 ore per la vita” dove reperire materiale illustrativo per la cura dell’aids e l’adozione a distanza.

bigmat fratelli crusco grisolia

 

 



About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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One comment

  1. Lodevolissima l’ iniziativa..ma cosa ne pensa la comunità di Sant’ Egidio a proposito della decisione della Chiesa di non permettere l’ uso e la distribuzione di preservativi? anziché pensare al dopo e curare l’ AIDS si potrebbe lavorare nella direzione della provenzione, o vogliamo credere alle favole dell’ astensione, oltre a tutto quello che gli è stato sottratto ,ironia della sorte tentano di sottrargli anche quei pochi piaceri che fortunatamente la natura gli concede? e poi la Chiesa sempre quella agli alti livelli, quella che si leva ,ordina, vieta, si dimentica Chi ha portato e continua tutt’ oggi a diffondere questa malattia? Giusy Mazzillo