Editoriale
È di questi giorni la notizia di una sostanziale discrepanza nelle percentuali di tempo a disposizione delle varie forze politiche impegnate in questa serratissima campagna elettorale. A rilevare la violazione della legge della par-condicio l’AGCOM, … la commissione Servizi e Prodotti dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni.
Nella sostanza il monito è: riequilibrare l’informazione politica tra tutte le liste partecipanti alla campagna elettorale, soprattutto nei Tg. A spingere ad una simile conclusione l’istituzione garante, il rilievo di un sostanziale divario nel rapporto tra formazioni maggiori e minori e tra Pdl e Pd, a vantaggio del primo. Le percentuali dal 10 al 17 marzo: sui Tg della Rai al Pdl il 37,24% contro il 29,75% del Pd. Sulle reti Mediaset il Pdl registra il 45,99% contro il 23,80% del Pd.
Tralasciando i richiami al voto “utileâ€, quello da rivolgere esclusivamente ai due maggiori partiti, osteggiato anche in un recente messaggio da parte del Presidente della Repubblica Napolitano, sentori di una situazione non equa erano giunti anche dalle lamentele degli esponenti dei partiti cosiddetti minori. Queste lamentele erano culminate con l’abbandono di una nota trasmissione di approfondimento da parte di alcuni rappresentanti delle forze pi๠piccole.
“Dal monitoraggio della prima settimana dell’ultima fase della campagna elettorale ” recita l’atto di richiamo – , dopo la presentazione delle liste, particolarmente per quanto riguarda la presenza nei notiziari delle forze politiche emergono dati di forte squilibrio sia tra le due forze politiche maggiori e il complesso delle altre sia nel rapporto tra queste ultime sia, anche, in una certa misura, tra il Pdl e il Pd a favore del primo”.
Mentre il pi๠“irrispettoso†è il Tg4 di Fede, sono davvero esigue le percentuali di tempo dedicate alle “piccole.
Non mi sorprende la spensieratezza con cui questo stato di cose viene esposto ed assimilato da noi spettatori. Non mi sorprende, ma dovrebbe. Non mi sorprende, ma è il problema principale.
È in corso una campagna elettorale. Inutile aggettivarla, tutte le campagne elettorali sono importanti. Potrebbero forse non esserlo quelle per le politiche? Un manipolo di signori, ahimè non direttamente da noi deputati, si appresta a chiederci un voto per governare buona parte delle nostre vite. Li vediamo perennemente litigiosi, contendersi questo privilegio. Li osserviamo con cinica sfiducia pensando “tanto le cose non cambieranno. Loro non sono in grado di rifarsi ai nostri occhi neanche rispettando una legge tutto sommato semplice che sancisce il diritto a qualsiasi parte di avere il suo “spazio. Sarà perché quello spazio che si cerca di accaparrare, tanto per le grandi quanto per le piccole, conduce i partiti a chiedere un voto, per governare si, ma anche per avere il rimborso spese “per ogni voto conseguitoâ€, principio, questo, con il quale i partiti hanno rimediato alla cancellazione del finanziamento pubblico con il referendum del’93. Basta avere quanto meno un 1% per averne diritto. La litigiosità è insita nella competizione per il profitto economico.
Apatia. I nostri politici continuano imperterriti a mancarci di rispetto, contravvenendo a quei comportamenti etici che fanno, o farebbero, di 58 milioni di persone una Nazione civile. Le risposte da parte nostra sono apatiche. Il monito dell’AGCOM cadrà a breve nel dimenticatoio e, apaticamente, continueremo a seguire questa campagna elettorale sorretta dai colpi sensazionalistici, dalle dichiarazioni ad effetto, pi๠che dalle idee… e dal rispetto delle regole. Dal rispetto dei cittadini che quelle regole tutelano.
Il Gestore
“Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore.
Il monito dell’AGCOM sarà anche importante, ma bisognerebbe guardare anche a certa stampa di sinistra che trasforma una battuta sul precariato in un vero e proprio processo mediatico…Quando si parla di informazione, bisognerebbe parlare di TUTTO il sistema dei media,non solo di quello che fa comodo per i propri interessi di bottega..
A proposito di coerenza politica.
Al Segretario del nuovo PD di Tortora voglio ricordare (e consigliare) di riascoltare una bellissima canzone di Fabrizio De Andrè: “IL PESCATOREâ€.
La prima strofa era questa, ed io la suonavo in : “Do – Sol Do – Fa – Do – Fa Sol Doâ€
“All’ombra dell’ultimo sole
si era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso”……………….
Ma voglio ricordargli, sempre a proposito di coerenza politica, un’altra bellissima canzone di Antonello Venditti, che cantava e ripeteva nelle “FESTE DELL’UNITA”: “COMPAGNO DI SCUOLAâ€.
La prima strofa era questa:
“Compagno di scuolaâ€, compagno per niente ti sei salvato o sei entrato in banca pure tuâ€?………………..
Si “COMPAGNO DI NIENTEâ€. Oggi questa canzone è ITALIANISSIMA. nella musica italiana dei partiti, specie nella musica del nuovo PD.
Franco Guerrera
Una vecchia frase di un anonimo dice:” I politici sono come i pannolini, vanno cambiati spesso e per lo stesso motivo”.