La burocrazia che rende inumana l’assistenza sanitaria
di Andrea Polizzo
PRAIA A MARE ” Spesso alla base delle storie di disagio sociale troviamo elementi costitutivi dello stato sociale stesso. Legislazione assistenziale, sanità , burocrazia sono gli elementi portanti della storia raccontataci dalla signora Rosaria Mandato.
Rosaria è madre di una bambina di 15 anni affetta dalla nascita da deficit cognitivo di grado grave con disturbi del comportamento, come le hanno certificato regolarmente gli specialisti che l’hanno visitata. Per questo motivo la famiglia ha chiesto ed ottenuto che alla piccola venisse riconosciuta un indennità di accompagnamento per poche centinaia di euro mensili. Poche ma indispensabili per le sue cure dal momento che i suoi genitori sono disoccupati.
Qui viene fuori l’assurdo alla base del disagio. Il regime assistenziale prevede la rivedibilità triennale del contributo. Ovvero, ogni tre anni la signora Rosaria è costretta da una legge generica a confermare agli enti sanitari la malattia di sua figlia. Come se ne potesse guarire. Nel frattempo che la burocrazia muova i suoi lenti passi il contributo viene sospeso. Per la sua riattivazione possono passare mesi.
“Dopo una prima visita a Cetraro ” racconta Rosaria ” bisogna recarsi a Cosenza per una nuova visita ed avere quindi il parere della commissione invalidi. A Cetraro siamo andati lo scorso 5 maggio e, ad oggi, ancora non abbiamo ricevuto convocazione da Cosenza. Ci rispondono che dovrebbe giungere in questo mese, al pi๠tardi nel prossimo. Facendo una previsione il contributo potrebbe essere riattivato intorno a maggio o giugno prossimi.
Praticamente un anno senza aiuti economici. Rosaria ci racconta che è già qualcosa visto che la sospensione precedente è andata avanti per un anno e mezzo con in pi๠storie di documenti smarriti per ben tre volte. Il cumulo degli arretrati verranno poi rimborsati per intero ma nel frattempo le difficoltà economiche, per le necessarie cure alla bambina, sono facilmente immaginabili. Come in questo momento in cui le 50 euro per l’acquisto di un farmaco spray che la aiuti a respirare diventano una montagna insormontabile, praticamente un lusso.
Chiediamo se esiste un modo per evitare la sospensione. “Si ” risponde la signora Mandato “. Il rinnovo si puಠchiedere in anticipo sulla data di scadenza triennale. Ma a me è successo di fare domanda tre mesi prima ma di essere convocata solo a due settimane dalla scadenza.
 Una storia difficile quella raccontataci. Aggravata dalla confidenza che la burocrazia colpisce tutti noi, ma ci sono casi in cui il rinnovo non è soggetto a sospensione. È anche nella scarsa umanità di questi trattamenti, di queste storie, che si leggono i segni del disfacimento della nostra società .
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