
di MATTEO CAVA
PRAIA A MARE – L’ospedale di Praia a Mare al centro di una vicenda paradossale.
E’ quanto sostiene il consigliere provinciale Antonio Praticಠche davanti al presidente ha presentato una proposta per la struttura. Praticಠevidenzia due importanti provvedimenti e, precisamente, la delibera della giunta regionale con cui è stato licenziato il Piano sanitario regionale, ora all’esame della competente commissione consiliare e la delibera del 14 luglio, adottata dal direttore generale dell’Asp di Cosenza.
I due documenti stabiliscono: «Che il presidio di Praia a Mare “viene mantenuto nelle funzioni ospedaliere per acuti, in considerazione della sua posizione periferica e di confine con
 In contrasto con questa impostazione, in modo quanto meno contraddittorio ” secondo Praticಠ– l’Asp ha adottato provvedimenti di riorganizzazione quali la chiusura delle unità operative di Ginecologia e Ostetricia e della Pediatria. Tali scelte, di fatto, indeboliscono l’ospedale di Praia a Mare che dovrebbe invece essere potenziato per le motivazioni
espresse sia dalla giunta regionale che dal direttore generale dell’Asp».
 Davanti al consiglio provinciale, Praticಠha sostenuto che il nosocomio praiese è una struttura assistenziale di elevata importanza perché in una
particolare posizione geografica, al confine della Calabria, e per la notevole presenza turistica in zona nella stagione estiva con conseguente importante incremento di richiesta di prestazioni sanitarie. Il presidio, secondo Praticà², riesce a contenere la migrazione sanitaria ed a garantire una significativa quota di ricoveri provenienti da altre regioni.
Attualmente è organizzato con letti in regime ordinario e in Day hospital distinti in: Area medica; chirurgica e materno-infantile. «Alle unità operative complesse sono annessi servizi ambulatoriali specialistici che contribuiscono a contenere la degenza ordinaria attraverso azioni di prevenzione e followup, a ridurre la migrazione sanitaria extra regionale ed al tempo stesso costituiscono un importante motivo di attrattiva di utenti provenienti da altre regioni».
Ma ecco le proposte del consigliere provinciale: «L’istituzione di una unità di assistenza cardiologica, per i pazienti affetti da patologie coronariche e per evitare trasferimenti spesso logisticamente “indaginosi†specie nella stagione estiva. L’attivazione di una unità di Geriatria; il 40 per cento dell’utenza supera i 65 anni di età . L’ulteriore potenziamento delle attività cliniche”specialistiche dedite alla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie del metabolismo, dello stato di nutrizione e della aterosclerosi; nell’ottica della valutazione e stratificazione del rischio cardiocerebrovascolare».
Per metabolismo il consigliere provinciale intende patologie come: diabete, colesterolo, trigliceridi, obesità , trombosi, arteriopatie. Il rischio cardio-cerebrovascolare si riferisce a patologie come: il rischio di infarto e l’ictus. L’attivazione di una unità di Neurologia con riferimento ad: ictus celebrale, parkinson, demenza senile, sclerosi multipla, alzheimer, epilessia). Una équipe multidisciplinare per la diagnostica ed il trattamento dei Disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, malnutrizioni.
Il potenziamento delle attività del modulo di gastroenterologia ed endoscopia digestiva con possibilità di degenza. Ancora: il potenziamento dell’attività oftalmologica integrata da attività di chirurgia specialistica specifica; l’istituzione di una unità di otorinolaringoiatria.
Una volta presentata la proposta, il consigliere provinciale Praticಠha invitato il presidente della Provincia, Mario Oliverio, a fare proprie le iniziative proposte e ad intervenire presso il presidente della giunta regionale affinché per l’ospedale di Praia a Mare non venga modificato quanto previsto nella bozza di Piano sanitario regionale. Praticà², chiede anche di «Intervenire presso i responsabili dell’Asp, a tutti i livelli, affinché procedano al ripristino delle attività di ostetricia-ginecologia e pediatria».
