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Isola di Dino ed inquinamento

lingresso della grotta Azzurra
l'ingresso della grotta Azzurra

Sulla vicenda intervengono le due sigle subacquee praiesi


Deep Inside e Dino Sub predicano cautela. No allarmismo

 

DI ANDREA POLIZZO

 

PRAIA A MARE – Le associazioni subacquee praiesi Deep Inside e Dino Sub, di stanza sull’isola di Dino, intervengono sulla questione ‘inquinamento dei fondali’ sollevata nei giorni scorsi dall’associazione Amici del parco marino riviera dei cedri.

 

Secondo questi ultimi, ed in seguito a una sessione di immersioni effettuate dal sub paolano Piero Greco, l’ecosistema marino della grotta Azzurra sarebbe minacciato da “polveri bianche di incerta natura  che si depositano sulle pareti della grotta”.

 

“Prendiamo atto – riferiscono i responsabili delle due sigle subacquee – di quanto riscontrato dal gruppo subacqueo paolano e da Piero Greco. Ringraziamo per l’interessamento manifestato nei confronti del patrimonio ambientale che l’isola di Dino rappresenta. In settimana, non appena le condizioni del mare lo permetteranno, svolgeremo una serie di immersioni nel tratto indicato per farci un idea ben precisa del fenomeno”.

 

Nel loro intervento, però, i subacquei praiesi predicano cautela onde evitare allarmismo eccessivo. “Avendo da qualche anno ricostituito il nostro diving direttamente sull’isola – spiegano dalla Deep inside e dalla Dino sub – abbiamo la possibilità di monitorare spesso i fondali dell’isola. Sulle polveri bianche crediamo che sia necessario che vengano analizzate prima di concludere che si tratti di inquinamento. Qualche dubbio in merito lo nutriamo per via del posizionamento della grotta Azzurra. Trovandosi sul lato sud dell’isola, non è investito dall’andamento delle correnti che trasportano elementi inquinanti dalle fonti, come i corsi d’acqua, indicati dagli Amici del parco. Al limite questa polvere bianca può essere arrivata nella grotta a causa della recente mareggiata”.

 

L’incontro è l’occasione per chiedere dello stato di salute dell’ecosistema marino dell’isola. “Ultimamente – affermano i subacquei praiesi – abbiamo avuto la possibilità di documentare con foto il ritorno dei cavallucci marini. Questi particolari animali sono considerati uno dei “termometri” per testare la salute delle acque. Per cui, pur se c’è ancora da lavorare, riteniamo che l’inquinamento attorno all’isola sia diminuito. Resta il problema generale della carenza di pesce ma in questo caso la pratica della pesca a strascico continua ad impedire il ripopolamento”.

 

Infine sul costituendo parco marino: “Siamo decisamente favorevoli alla sua nascita – dichiarano i responsabili delle due associazioni subacquee – e ci associamo all’appello lanciato affinché le istituzioni preposte svolgano opera di monitorizzazione dei fondali dell’isola. Opera alla quale ci presteremmo volentieri in prima persona data la nostra presenza sul luogo”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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