Petardi, scritte contro il prete, imbrattamenti e danneggiamenti
I fedeli esasperati puntano il dito contro ragazzini ed educatori
DI ANDREA POLIZZO
PRAIA A MARE – Atti vandalici hanno interessato la Chiesa del Sacro Cuore di Praia a Mare nel corso delle recenti feste natalizie.
L’allarme viene lanciato da un gruppo di fedeli praticanti abitualmente l’edificio sacro praiese situato sul centralissimo viale della Libertà. L’elenco dei danneggiamenti materiali e dei gesti vandalici, che questi fedeli non mancano di definire come “microcriminalità” o “bullismo locale”, è piuttosto nutrito.
Si va dall’esplosione di petardi durante lo svolgimento della messa vespertina alle scritte offensive effettuate sui muretti delle aiuole contro il parroco Padre Remo e fino a beceri danneggiamenti del presepe allestito come di consuetudine all’esterno della chiesa sul viale della Libertà. Inoltre è stata divelta la targa commemorativa del centenario dell’incoronazione della Madonna della Grotta mentre i gradini del sacrato sono abitualmente insozzati.
Sia i fedeli che il parroco puntano il dito verso i più giovani ed interrogano gli educatori. “Ci sono ragazzini – è stato detto – che restano fuori casa fino a tarda ora senza che nessuno chieda loro una spiegazione. I fedeli, invece, pregano il Signore affinché chi ha responsabilità educative e politiche tuteli i luoghi di culto”.
Sull’accaduto ha espresso un suo parere Alessandra Dorghini, consigliere comunale con delega alle politiche sociali ed alla famiglia.
“Trattandosi di ragazzi molto giovani – commenta la Droghini – dispiace in maniera particolare. Dovrebbero innanzitutto essere più seguiti dalle famiglie, guidati ed avviati alla comprensione del rispetto per le cose di tutti e per i significati visto che stiamo parlando di atti a danno della Chiesa e della religiosità.
Non è il primo episodio di questo genere – ricorda Alessandra Droghini – e oggi come allora esprimiamo vicinanza e solidarietà a Padre Remo. Posso dire che c’è attenzione da parte dell’amministrazione comunale verso fenomeni come questi nonché l’impegno a vigilare e ad agire in maniera preventiva.
La Polizia municipale è stata messa al corrente dell’accaduto e sappiamo che hanno avvicinato i ragazzi che solitamente sostano nei pressi della chiesa per parlare con loro e fargli capire l’errore del gesto.
È certo – conclude il consigliere – che bisogna lavorarci sopra e bisogna farlo tutti insieme: famiglie, chiesa, scuola ed istituzioni, ognuno per le proprie competenze”.
Blah blah blah… forse i ragazzini ci vedono un pò di più dei soliti che amano pregare e nascondersi dietro il solito sorriso da ipocriti che è l’arma più convincente che i “fedeli” sanno utilizzare. Non sto qui a esaltare le gesta di qualche ragazzino e non dico di tollerare certi atti… ma le istituzioni si rendano anche conto delle condizioni oggettive in cui gravano alcune famiglie e soprattutto i fedeli invece di pregare il signore che molte volte gira le spalle peggio dei preti, si adoperino e soffrano meno del male della disuguaglianza… e spero di non essere frainteso! Le rabbie si sopprino con i gesti concreti non con il perdono dei lacché