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Basta: la pazienza non è più una virtù!

Blogtortorta.it si apre sempre più ai contributi dei lettori, dei cittadini di Tortora. Oggi lo fa ospitando un pensiero di Raffaele Papa, capolista del movimento “Tortora nel cuore”, già candidato alle recenti elezioni provinciali tra le fila del Movimento Per le Autonomie (Mpa). Lo scritto di Papa fa riferimento alle vicende di malasanità della nostra regione con una riflessione sull’ “essere calabresi”. Buona lettura e buona discussione.


 

Basta, basta, basta… la pazienza non è più una virtù

 

DI RAFFAELE PAPA

 

Di fronte alla tragedia della piccola Sara ed alle altre precedenti, parafrasando il Priore di barbina, Don Lorenzo Milani, tutti possiamo e dobbiamo poter affermare con forza e determinazione che la pazienza per noi calabresi e gente del sud, non può essere più considerata una virtù!

 

Tante, troppe volte noi meridionali ne abbiamo viste di tragedie e difficoltà, portate sulle spalle, tramandate di padre in figlio per generazioni e sempre i nostri genitori e nonni a dirci: “…pazienza…”. Ma ora basta!

 

Cosa aspettiamo a ribellarci, ad uscire da un atavico superficialismo, a prendere la nostra vita nelle proprie mani e non lasciarla in balia del politico di turno che tutto pensa tranne che al bene dei cittadini amministrati? Ma è tutta colpa della politica?

 

Certo, almeno in Calabria, al sud, una politica che sempre più guarda alle “passerelle” anziché agli interessi reali della gente, alle necessità e ai bisogni di un popolo sempre più rassegnato che preferisce abbandonare la propria terra invece di lottare per un futuro nuovo e diverso.

 

Questa, invece, la colpa di noi cittadini, la mentalità del lasciar fare, del tanto peggio tanto meglio tanto nulla può cambiare.

 

E invece no! I cittadini calabresi sono migliori del ceto politico arruffone e qualunquista che li amministra.

 

È giunta l’ora di dimostrarlo e soprattutto di ricordarsi che il voto può anche costare una vita.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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7 comments

  1. Purtroppo quanto accade in Italia non è per volere di un dittatore, ma da amministratori che sono stati eletti in modo democratico.
    E’ molto triste sentire notizie come la morte della piccola Sara, è sarà altrettanto triste quando sentiremo che per questo delitto nessuno pagherà. Molto facile scaricare le colpe sugli altri, accusando medici e polica, ma aihmè sono convinto che anche noi siamo colpevoli di tutto questo. Forse per la morte di Sara un quarto d’ora di carcere lo dovremmo fare tutti, perchè ognuno di noi ha contribuito. Molto riflessive sono state le parole di Piero Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, la sera del 10 agosto u.s., quando alla domanda di un cittadino che lamentava la presenza di condannati e indagati nella politica italiana, lo stesso rispondeva:”Ma lei perche li vota???”
    Caro Raffaele, quando parlo con la gente che rimpiange i momenti belli della Democrazia Cristiana “perchè mangiavamo tutti” ho la pelle d’oca!
    Speriamo bene che qualcosa cambi.
    Un saluto

  2. Isidoro Maiorana

    Raffaele grazie per la passione e l’impegno che stai divulgando in questo grande progetto specie in temi cosi’ sensibili. La nostra terra ha bisogno di una “rivoluzione culturale”: bisogna dire basta a una classe politica che ha ampiamente avuto la possibilita’ di dimostrare il suo valore ma che e’ stata in grado di tutelare solo gli interessi di pochi “amici”; bisogna che ciascuno di noi diventi un protagonista attivo della vita politica e’ contribuisca a scrivere la pagina di una nuova politica.La politica contribuisce a determinare la crescita lo sviluppo e conseguentemente il futuro di un territorio.(istruzione, sanita’,occupazione,sicurezza). Signori la nostra politica,i nostri politici sono in grado di garantire tutto questo?Cosa aspettiamo a ribellarci?Come mai i nostri amici settendrionali sono stati in grado di far affermare un partito/movimento che tutula esclusivamente i propri interessi mentre al Sud si continua a far affermare una classe politica che come giustamente sostiene Raffaele pensa a tutto tranne che al bene dei cittadini amministrati? Caro Raff, il tuo impegno dovrebbe sensibilizzare soprattutto le classi piu’ giovani, Forza Ragazzi, il nostro futuro dipende solo da noi non lasciamolo ad altri che hanno ampiamente dimostrato di non averne alcuna cura e interesse

  3. ringrazio il gestore andrea polizzo per la disponibilità e spazio concesso e soprattutto per questo Blog, in cui si respira aria di libertà svincolata da ogni e qualsiasi condizionamento; ognuno può esprimere il proprio pensiero e questa non è cosa da poco in una società dove tutto è condizionato. visto che parliamo di sanità, invito tutti (me stesso compreso) a boicottare concretamente la “non virtù della pazienza”, e quindi a compiere atti concreti di ribellione, non sterili e fini a se stessi, ma per pretendere elementari diritti e la salute è uno di questi. incominciamo, intanto, a segnalare ogni disfunzione che ci capita di riscontrare in un ospedale, anche ciò che può sembrare insignificante e che forse nasconde ben altro.
    non credo che gli attuali politici siano in grado di riformarsi, significherebbe perdere il potere che per loro è vita, ma la vita per noi è altra! allora reclamiamo: fuori la politica dalla sanità e fuori i sanitari legati ai politici! fuori la politica dalle scelte amministrative e manageriali ma anche fuori i manager ed amministrativi legati ai politici. esempio emblematico: praia a mare, tutti vogliamo che l’ospedale non si muova, devo però funzionare senza superficialismi ma con attenzioni e cure, è in gioco la vita delle persone non quella di una macchina.

  4. I vecchi “detti” sono lo specchio della mentalità che caratterizza noi calabresi. Uno in particolare mi ha colpito: “Si ad ogni petra vuoi jettà na cavicia!…”. Per ripulire la situazione in cui versiamo oggi bisogna veramente che tutti iniziamo a “prendere a calci” i massi peggiori della società. Primo fra tutti lo “scarica barile” e l’indifferenza, grazie ai quali nessuno è responsabile per ciò che accade!

  5. geppo,giuseppe laino

    pienamente d’accordo con te caro raffaele, spero che ci sia una presa di coscienza da parte di tutti, e che si rendano conto che lo stare zitti e rassegnati significa accettare questo stato di cose….
    non e’ piu tempo di stare zitti, ci stanno uccidendo a poco a poco, e la paura di essere sottomessi al politico di turno distrugge anche la nostra volonta’.
    un grande uomo siciliano ucciso per un’ideale disse”: la mafia ci piace perche’ ci da sicurezza”.
    e se tutti non abbandoniamo questo modo di pensare, sperando che il politico di turno ci possa fare il solito piacere, saremo continuamente sottomessi ad un sistema malato e contraddittorio.
    comunque grazie per l’impegno che stai mettendo in questo tuo progetto.

  6. perfettamente d’accordo con le parole di raffaele, il voto può costare una vita…