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Tirreno radioattivo, trovata la seconda nave dei veleni

La scoperta del robot 20 miglia a largo di Cetraro a 500 metri di profondità

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Ci sono i fusti, Forse è la Cunski. Loiero: “No allarmismo ma pugno duro”

 

DI ANDREA POLIZZO

 

CETRARO – Un mercantile lungo più di 100 metri, per ora senza un nome, ricoperto di vecchie reti da peschereccio. Intorno alla immota carcassa, giacciono fusti di metallo come fossero cani a guardia di un ‘tesoro’ del malaffare della ‘ndrangheta.

 

È questo lo scenario che, nel pomeriggio di sabato, gli uomini dell’Arpacal e del nucleo ambientale della polizia giudiziaria hanno ricavato dalle foto scattate da un sofisticatissimo mezzo telecomandato sottomarino a circa 20 miglia nautiche dalla costa di Cetraro, ad una profondità di circa 480 metri.

 

Una prima, agghiacciante, conferma sulla tesi che vuole il nostro Tirreno come improprio deposito di scorie tossiche o forse anche radioattive.

 

Le foto sono adesso al vaglio dei tecnici, che cercheranno di individuare di quale nave si tratti. Il sospetto è che sia la famigerata Cunski, ovvero una delle tre imbarcazioni che il pentito Francesco Fonti avrebbe indicato, in una dichiarazione spontanea resa agli uomini della Procura, come la piccola flotta dei veleni fatta sparire grazie all’aiuto della ‘ndrangheta. Le sorelle della Jolly Rosso (foto).

 

La Cunsky, secondo Fonti, nel suo ultimo viaggio trasportava 120 fusti di materiale tossico.

 

Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, in visita sul Tirreno cosentino come ospite del Festival del Peperoncino di Diamante, ha dichiarato: “Le coordinate del ritrovamento, 20 miglia a largo e a 500 metri di profondità, ci inducono a chiedere di evitare di parlare di allarme o di emergenza. C’è ancora da verificare l’effettiva pericolosità del materiale ritrovato. Ma – ha detto Loiero – posso assicurare che la Regione andrà fino al fondo di questa vicenda, usando il pugno duro con i colpevoli”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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One comment

  1. Stasera parlando con Martino Ciano notavamo come notizie molto importanti come queste vengano sottovalutate dai lettori di blogtortora, rispetto a quelle della politica locale. Sarebbe invece opportuno discutere anche su questi temi, e riflettere come la nostra terra è stata oggetto di speculazioni delittuose, facendoci così un idea su quanto siano porci certi personaggi.
    Questa deturpazione della natura che a mio avviso, si differenzia ben poco dal fenomeno incendiario che ha interessato il nostro territorio nell’estate appena trascorsa, e frutto di attività criminose organizzate, che nel corso degli ultimi decenni hanno distrutto una società.
    Non voglio fare una polemica politica, ma mi domando con quale coraggio a volte si attaccano i magistrati che indagano piuttosto che quel giornalismo che mette in risalto queste vicende, mi auguro che con il passare del tempo la gente cominci a capire un pò chi sta da una parte e chi sta dall’altra.

    “Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.”
    Tatanka Iotanka (Toro Seduto)