Insorgono gli abitanti della frazione per i disagi alla viabilità
Le ripetute frane dovute a cave abbandonate creano disagi
DI ANDREA POLIZZO
ORSOMARSO – Gli abitanti di contrada Marina di Orsomarso si sentono dimenticati. La battaglia portata avanti da anni per la strada di collegamento resa impraticabile dalle frane derivate dalle cave abbandonate rimane inascoltata dalle istituzioni.
Tra gli abitanti del piccolo borgo montano serpeggiano preoccupazione e delusione. La situazione di dissesto idrogeologico è stata denunciata da tempo alle autorità competenti anche dai volontari della Protezione civile di Scalea e gli uomini della locale stazione dei Carabinieri sono intervenuti spesso in seguito agli smottamenti per scongiurare il rischio isolamento dei residenti.
La situazione della viabilità è difficile in condizioni normali ma, in caso di pioggia, diventa impossibile. Gli abitanti della piccola frazione, guidati da Pietro Adduci, Vittorio Fortunato e Ada Giannotti, hanno indirizzato una nuova istanza di ripristino al Sindaco di Orsomarso, Paola Maria Candia, e all’assessore alla Viabilità, Simone Rienti.
“Lungo la cunetta della strada principale – sostengono i cittadini – c’è un cumulo di terra e sabbia, si alzano nubi di polvere e, quando piove, il fango invade anche le nostre abitazioni”.
Gli abitanti in protesta rimarcano il silenzio istituzionale. “A fine giugno – commentano –siamo stati in comune per presentare la nostra richiesta. L’amministrazione comunale ha promesso di interessarsi ma, ancora oggi, non abbiamo avuto nessun intervento”.
Con una nota protocollata in municipio il 12 luglio 2009, i cittadini hanno chiesto all’esecutivo un segnale di presenza nel territorio e di risolvere il problema che, a quanto pare, non è il solo.
“Non abbiamo strade illuminate – aggiungono in conclusione gli abitanti della contrada –, non c’è controllo del territorio, non ci sono informazioni, non abbiamo una bacheca pubblica per leggere le comunicazioni del comune, inoltre, sulla strada, ogni giorno, transitano mezzi pesanti diretti alla cava attiva sul canale Colmone che peggiorano ulteriormente il collegamento. Ci sentiamo abbandonati, qualcuno intervenga”.