Primo intervento a Cetraro, poi passerà a setaccio l’alto Tirreno
Insorgono i pescatori: “Il nostro pescato è buono, fate le analisi”
DI GESTIONE
CETRARO – Lunedì 21 settembre, è previsto l’arrivo sulle coste dell’alto Tirreno cosentino della nave oceanografica “Astrea”.
Di proprietà dell’ Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram), l’Astrea è in grado di eseguire ricerche e raccolte dati mediante campionatura in alto mare.
Il suo intervento si concentrerà a Cetraro, sul luogo di rinvenimento di un relitto in profondità, probabilmente il Cunsky fatto inabissare dalla ‘ndrangheta, con l’aiuto del clan Muto, con il suo carico di rifiuti tossici stando alle rivelazioni del pentito Francesco Fonti.
Di seguito, l’Astrea avvierà una vera e propria campagna esplorativa dell’intero Tirreno alla ricerca di altre navi inabissate, interessando anche la Basilicata. Fonti, infatti, avrebbe indicato Maratea, provincia di Potenza, come ‘cimitero’ di una seconda nave affondata contestualmente alla Cunsky.
In attesa dell’Astrea l’assessore regionale Silvio Greco avverte che “su questa vicenda non intendiamo essere scavalcati. Tutte le operazioni – chiarisce Greco – devono essere coordinate dall’Arpacal e dall’assessorato regionale all’Ambiente”.
Intanto, per fare il punto della situazione, si moltiplicano gli incontri per il capo della procura di Paola, Bruno Giordano. Dalle istituzioni locali fino ai rappresentanti del ministero, dai politici di spicco dei partiti italiani fino alle associazioni ambientaliste.
“Programmeremo – ha sostenuto Bruno – anche dei sondaggi nella vallata del fiume Oliva
Nei prossimi giorni ci saranno interventi concreti di elevata specializzazione sui siti di interesse, sia in mare che sulla terraferma”.
Le investigazioni su Cetraro e sulla vallata dell’Oliva procedono su un unico binario e si concentrato sull’accusa di disastro ambientale.
A tal proposito, le famiglie dei pescatori di Cetraro chiedono che si faccia chiarezza sulle condizioni del mare e del pescato.
Da quando ha preso il via “Tirreno radioattivo” le vendite sono bruscamente calate e il comparto rischia la sopravvivenza. Ora i pescatori di Cetraro chiedono che si facciano analisi sul pesce per provarne la bontà. “D’altronde – sostengono alcuni di loro – la nave è lì da anni e nessuno ha mai obiettato sulla qualità del nostro pesce”.