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Nave dei veleni, la protesta corre sui binari

Cetraro insorge pacificamente e chiede chiarezza

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Trecento persone per spronare il governo centrale

 

DI MARTINO CIANO

 

CETRARO – Disperazione e rabbia. Queste le forze motrici che hanno portato ieri mattina oltre 300 persone ad occupare i binari della stazione di Cetraro.

 

Il grido d’allarme lanciato da Sergio Gerco, segretario generale Cgil Calabria; Giuseppe Aieta, sindaco di Cetraro; Francesco Cirillo, ambientalista; Maurizio di Falco, quale rappresentante dei pescatori e Antonio Giannotti, presidente provinciale del Sib Calabria, è all’unisono “la nave dei veleni va recuperata. Ne va del commercio, delle attività peschiere e balneari.

 

Il governo centrale deve ripescare immediatamente il relitto ed erogare aiuti ai pescatori e agli operatori turistici”. E proprio la categoria dei pescatori sta pagando maggiormente gli effetti del tran tran mediatico generatosi attorno alla vicenda.

 

 “E’ passato un mese – dice Di Falco – e ancora la nave è rimasta lì. Siamo qui perché vogliamo delle risposte. Abbiamo il diritto di sapere se il nostro pesce è buono, perché anche se non lo vendiamo lo portiamo comunque sulle nostre tavole per mangiarlo”.

 

 Ne va quindi del turismo e dell’economia dell’intero territorio, perché la nave dei veleni è ormai diventato un caso nazionale che purtroppo il governo centrale sta dimenticando.

 

E in merito a questa riflessione il presidente del Sib Calabria, Giannotti, riferisce “ Proprio in questi giorni ho ricevuto molte chiamate dagli assidui frequentatori estivi della nostra zona, che hanno palesato l’intenzione di non tornare più.

 

Pertanto la priorità dev’essere il recupero del relitto. Se questo non dovesse avvenire la prossima stagione estiva  sarà inevitabilmente compromessa. Perciò la parola d’ordine è coalizzarci tutti, nessuno escluso perché la nostra immagine è distrutta.

 

Dobbiamo vigilare e adoperarci per la risoluzione del problema”. Duro invece il commento del sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta. “Questo è l’epilogo di una situazione disperata. Commercianti, pescatori, albergatori sono in ginocchio.

 

E’ un mese che aspettiamo. Abbiamo raggiunto il prefetto di Cosenza Fallica che ha contattato prontamente il sotto segretario alla presidenza del consiglio Letta, che ci ha confermato un incontro per mercoledì.

 

Stiamo aspettando solo la conferma della presidenza del consiglio. Chiederemo a gran voce la rimozione della nave e lo stato d’emergenza affinché s’adottino aiuti concreti per la nostra economia ormai paralizzata”.

 

Aieta lancia infine una provocazione. “Se l’immediata rimozione della nave non dovesse esserci allora la farò io con i pescatori, con i fili d’acciaio” e a chi gli chiede se dietro tutta questa possa celarsi una strumentalizzazione, visto che ancora non si conosce il contenuto dei fusti, risponde.

 

“Le strumentalizzazioni finiranno quando la nave sarà rimossa e quando avremo saputo cosa c’è dentro quei fusti. Se conterranno materiale pericoloso provvederemo di conseguenza, in caso contrario faremo del relitto un museo all’aperto a cui daremo il nome di nave fantasma”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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