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Ambiente, la regione che frana

Geologi calabresi: 550 frane in due anni nel territorio calabrese
Il presidente dell’Ordine lancia l’allarme: “Danni per un miliardo”

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DI GESTIONE

CATANZARO – “Negli ultimi due anni in Calabria si sono verificate 550 frane con danni economici notevoli”.

A sostenerlo è Arcangelo Francesco Violo, presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria, in vista del Forum nazionale sul dissesto idrogeologico “Le frane in casa”, in programma il 16 giugno a Roma.

In particolare, si legge tra i dati dello studio, si sono verificati 300 eventi franosi nel 2009 e 250 nell’inverno precedente.

“La Calabria – ha spiegato il presidente dei geologi calabresi – è caratterizzata da un territorio fragile e molto predisposto al dissesto idrogeologico. Nell’ultimo inverno – ha aggiunto – sono stati quantificati, e non sono ancora dati precisi, oltre un miliardo di euro di danni in Calabria. Benché la Regione abbia varato la prima fase del Piano di Difesa del Suolo, con circa 220 operazioni previste per 170 milioni di euro di importo finanziato, le procedure necessarie per rendere gli interventi cantierabili saranno lunghe. Sappiamo già, con certezza – ha inoltre commentato Violo – che in Calabria trascorreremo il prossimo inverno senza aver messo in sicurezza tutte le criticità manifestatesi in queste ultime due stagioni invernali”.

L’emergenza si è fatta sentire anche sul territorio dell’Alto Tirreno cosentino ed in particolare in centri collinari e montani come Tortora, Verbicaro e Maierà ma anche in località costiere come a Belvedere. In alcuni di questi casi si è anche reso necessario lo sfollamento degli abitanti dalle proprie abitazioni.

“Le persone ancora evacuate a causa delle frane nella nostra regione – ha commentato il presidente dell’Ordine – sono centinaia. Succede a Maierato (foto) come nel quartiere Ianò di Catanzaro dove decine di famiglie sono ancora costrette fuori casa. È stato predisposto un piano di monitoraggio continuo per seguire l’evolversi di questo fenomeno. Tuttavia, anche in questo caso – ha aggiunto –, gli interventi di messa in sicurezza tardano ad arrivare”.

Il presidente Violo chiede che la difesa del suolo diventi il tema centrale di governo del territorio puntando sulla prevenzione e sugli studi di pianificazione territoriale,  programmando gli interventi urbanistici e coinvolgendo i geologi nel monitoraggio del territorio attraverso presidi finalizzati a segnalare per tempo le criticità.

“I 409 comuni calabresi – ha inoltre affermato Violo – costituiscono una delle regioni a più alto rischio sismico d’Europa con ben 261 municipalità in Zona 1, tra cui anche i capoluoghi di provincia, Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria. E’ indubbia – ha concluso il geologo calabrese – la necessità di mettere in sicurezza gli edifici, privati e pubblici, a più alta vulnerabilità”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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