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Per la raccolta di 700mila firme sull’intero territorio nazionale
Contro la privatizzazione ne servivano 24mila. 200 da Tortora
DI GESTIONE
CALABRIA – Ventottomila firme. Tante sono state le adesioni in Calabria alla campagna referendaria contro la privatizzazione del servizio idrico.
È il comitato promotore a renderlo noto con un comunicato. “Per contribuire alla raccolta di 700 mila firme sull’intero territorio nazionale – si legge nel documento –, alla Calabria ne erano richieste 24mila. Tale soglia – prosegue la nota per la stampa – è stata abbondantemente superata durante lo scorso week end, nel corso del quale sono state raggiunte ben 28mila 800 firme”.
Questo il dettaglio della cifra complessiva provincia per provincia. 13mila 115 firme Cosenza, 6mila 200 Reggio Calabria, 4mila 85 Catanzaro, 3mila 700 Crotone e mille 700 Vibo Valentia.
“I numeri – è scritto nella nota – anche se importanti non bastano a descrivere il favore che la campagna sta riscuotendo ovunque nella regione. I banchetti sono presi d’assalto. La gente mostra di essere al corrente della differenza tra la nostra proposta referendaria e quella concorrenziale ed incompleta di Italia dei Valori. Esponenti, anche di alto livello, di partiti che ufficialmente non aderiscono alla campagna, ritengono invece di dover firmare. Numerose adesioni provengono da amministratori locali di ogni estrazione politica, preoccupati dagli effetti che già da ora la gestione privatistica del servizio idrico in Calabria.
Anche il comune di Tortora ha contribuito in occasione della festa del 1° maggio tortorese con un banchetto allestito in piazza Stella maris a cura del movimento politico NuovaMente Tortora. In quella occasione vennero raccolte circa 200 firme.
