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Una questione morale: Tortora e l’Italia

Riflessione di Gaetano Laino sulla questione morale
L’appello a dotarsi di un nuovo codice per cambiare


DI GAETANO LAINO

“La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico”, così Enrico Berlinguer, segretario del Pci, parlava ai giornalisti di Repubblica nel 1981.

Se non fosse che Berlinguer qualche anno dopo sia morto, avremmo potuto tranquillamente asserire che questa dichiarazione risalga a qualche giorno fa e che il leader comunista volesse commentare la situazione politica attuale. Ma cos’è la questione morale?

Ho deciso di esprimere questo mio pensiero, dopo aver letto diversi commenti su questo blog inerenti la politica tortorese, perché credo che in fondo i politici sono attanagliati tutti dagli stessi problemi, dall’alto al basso, proporzionati dalla grandezza delle loro responsabilità.

Chi conosce il mio modo di pensare sa quanto credo nelle Istituzioni, quanto orgoglioso sono di essere italiano e tortorese. Lo sono perché in fondo mi sento un privilegiato, perché sono nato in una terra dove una Costituzione magnifica mi garantisce dei diritti che nella maggior parte dei Paesi del mondo sono ancora un utopia. Non mi vergogno di dire che, come molti italiani, si commuove nell’ascoltare l’inno nazionale e si indispettisce se il gonfalone del proprio comune non è esposto come Dio comanda. Ho scelto di servire il mio Paese per dare un piccolo contributo alla società. Da qui anche il mio passato impegno politico. Ma analizziamo la situazione.

Oggi siamo tutti pronti a criticare l’operato dei nostri governanti, giudicando questo e quell’altro, parliamo di incapacità e della non cultura delle Istituzioni, ma non siamo stati noi a creare questo sistema, a far sedere nelle poltrone del potere non i talenti di questa società ma al contrario coloro a cui abbiamo venduto la nostra libertà, sia per motivi clientelari sia per vincoli familiari? Abbiamo liquidato per quattro soldi il nostro diritto di voto, da patria della cultura e del diritto siamo diventati la patria delle escort e delle sterili lamentele. Giuseppe Prezzolini asseriva che gli italiani di oggi non sono all’altezza degli italiani di ieri, e proprio non riesco a dargli torto.

Non esistono requisiti oggettivi che fanno di un uomo un buon amministratore, ma esiste la sua storia e quello che nella vita ha costruito, esiste la sua etica e i valori in cui crede, cose che purtroppo noi non siamo più disposti a valutare nella scelta di un rappresentate. E purtroppo la politica si è dovuta adattare alle nostre esigenze.

Qualcuno storcerà il naso, ma io credo che l’attuale situazione non si differenzi molto dalla Francia antecedente la rivoluzione francese, dove la classe nobile e dirigente gozzovigliava nello sfarzo e la popolazione viveva e moriva nella miseria più assoluta. Fu proprio questo stato di bisogno che portò il popolo e gli allora intellettuali a ribellarsi, a creare un sistema diverso. Ma per fare questo però, all’immoralità del tempo, anteposero una legislazione intima, fatta di valori morali, che si riassunsero in  Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.

Ebbene, io credo che solo se facciamo entrare nella nostra etica questi valori, dandoci un codice deontologico, possiamo cominciare a dare una svolta alla storia d’Italia in grande, e a Tortora in piccolo, risollevando le nostre sorti.

Con questo non voglio fare il moralista, non sarei all’altezza, ma semplicemente riflettere insieme a voi.  

Un saluto.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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9 comments

  1. Ringrazio quanti hanno apprezzato questo pensiero.

    Oggi alla Camera si discuteva la riforma sull’Istruzione, e a Napoli una grande manifestazione ha invaso le strade del centro. Dalla finestra dell’ufficio ho udito molti slogan contro la Polizia ed una macchina di servizio pargheggiata sotto la Questura ne ha pagato le conseguenze. Inevitabilmente con i colleghi è nata una discussione su chi era pro e chi era contro questa discussa riforma Gelmini, alla fine un anziano collega passato da quelle parti per caso ha detto: è inutile che discutete tanto, in 58 anni ne ho visti tanti cortei di studenti, contro quella riforma e contro quell’altra ma alla fine nella scuola non è cambiato mai niente, la parentopoli nella scuola ci resterà ancora per molto e chi è ricco rimarrà ricco e i poveracci rimarrano poveracci… ci vediamo fra un paio d’anni e poi vediamo se cambia, il problema siamo noi…
    E se nella scuola ci fosse una questione morale? Saluti.

  2. salve a tutti.
    L’articolo per me e’ molto bello e riflessivo.
    Non capisco come(Angela)lo consideri come un attacco personale ad un partito o l’altro,semplicemente credo che si dovrebbe leggere per riflettere sulla moralita ,sul senso di apparteneza.in tutto cio’ iserisco la famiglia,ambiende indispensabile insieme alla scuola e tutti gli organi di educazione che formano una persona,dandogli una base dove formare un senso morale.
    Questo articolo come altri riguardanti la moralita,l’appartenenza allo stato al territorio per un maggior rispetto dello stesso,dovrebbero essere letti e commentati iniziando dalle scuole elementari per poi continuare ed arrivare alle universita.
    noi a tortora abbiamo avuto grandi maestri nelle nostre scuole dove questo lo insegnavano,concludo sperando che sia ancora cosi.
    Mi scuso se nn sono stato chiaro nel mio pensiero pultroppo nn sono abituato, per mio male a scrivere,saluti Pasquale.

  3. Condivido pienamente la questione morale, affrontata da Gaetano, che risalta la politica odierna del nostro Paese. Non si può ignorare lo scatafaccio di tutte le sue istituzioni e poi dire è colpa di …. iniziamo ad abbattere ogni forma di clientelismo a non regalare o vendere il nostro voto perché c’è il sangue di chi ha lottato per avere questo diritto.
    Oggi la bandiera italiana la vedi soltanto alle Olimpiadi se per caso vinci una medaglia. Peggio: la vedi soltanto negli stadi, quando c’è una partita internazionale di calcio. Unica occasione, peraltro, in cui riesci a udire il grido Italia-Italia. Eh! C’è una bella differenza tra un paese nel quale la bandiera della Patria viene sventolata dai teppisti negli stadi e basta, e un paese nel quale viene sventolata dal popolo intero.
    Concludo con le parole di Oriana Fallaci che scrisse:“Non mi riconosco in nessuno e non delego a nessuno l’arduo compito di rappresentarmi”.

  4. Complimenti per l’articolo…e tengo ha precisare che anche il mio Paese e rischio-frane…per nn parlare di tante e tante altre cose che nn funzionano…ma ormai sn anni che la situazione nn migliora…quindi qualsiasi politico la soluzione è sempre uguale…

    il nickname è stato modificato in quanto Antonella è già in uso da altro utente. Se vuoi comunicare un altro nick di tuo gradimento puoi comunicarlo alla gestione con un commento in un post qualsiasi che non sarà pubblicato. Grazie. Il Gestore, Andrea Polizzo

  5. giuseppe petrucci

    carissimi, ancora un piccolo ricordo negli ultimi anni di vita di Berliguer abitavo a Tortora e proprio in quegli anni la vita politica tortorese viveva momenti di grande passione politica, certamente c’erano scontri molto vivaci ma sempre con un solo obiettivo quello della “moralizzazione della cosa pubblica”. Ora, al di la delle idee, che ognuno di noi ha, proprio nel periodo fine anni settanta inizio anni 80 diversi giovani tortoresi incominciarano a far politica con grande entusiasmo per sconfiggere non tanto il potere (anninistrazioni molto fragile) ma quello di iniziare una stagione propositiva per il paese….eventi come le feste dell’unitá ed altre iniziative politico-culurali portarano un vento nuovo nella realtá Tortorese. Ma, per non farla lunga desidero soltanto dirvi che dibattere un tema come “la moralitá” non é facile ma guardando con gli occhi del 2010 l’immoralitá che ci propina la classe dirigente governativa, una riflessione su grandi “Statisti come Berliguer, Pertini e Moro ci dovrebbero far riflettere…e nel nostro piccolo aprire una discussione su questo tema ci aiuterá sempre di piú a lavorare nella trasparenza e per il benessere del nostro paese. Come sempre un abbraccio da Gipo

  6. Certo Wolverine che è una frase del giornalista e pubblicista Pietro Mancini, padre di Giacomo Mancini junior, attuale Assessore al Bilancio e Programmazione del Governo Scopelliti della Regione Calabria. Ebbene non ho capito la “scoperta”. E’ vero ho fatto propria la “recenzione” al suo libro e ho usato il termine: “a mio avviso”, per cui quale scandalo, quando riporto virgolettato “affresco………………………..” Lei non fa mai proprie i pensieri di filosofi, politici, letterati e di tanti altri?
    Anzi le consiglio di leggere il libro: “La questione immorale” edito da Pellegrini, se vuole glielo cedo in prestito.
    Buona sera Wolverine.
    Franco Guerrera.

  7. se ci fosse moralita’ in questo nostro paese (con la piccola) gli autisti dei pullmini gli spzzini i viggili e molte altre figure lavorative sarebbero semplicemente autisti spazzini vigili ecc e non coloro che ogni cinque anni si radunano davanti a un seggio a sollevare un sindaco come se avesse vinto la champion ligue. se ci fosse moralita’ in questo nostro Paese a nessuno interesserebbe per più di mezzzora di sara scazzi e forse sapremmo scegliere meglio i nostri governanti con la g minuscola e maiuscola.
    al signor franco guerrera è strano che il suo pensiero sulla questione morale tracciata da gaetano laino sia “a suo avviso” una frase di mancini. non se la prenda se l’ho scoperta
    wolverine

  8. La questa morale, ovvero la questione “immorale”, sinteticamente trattata e tracciata da Gaetano Laino, è a mio avviso un “affresco crudo e amaro appena temperato dall’eleganza stilistica dell’ironia, dell’infelice condizione dell’Italia di oggi, un Paese decadente e volgare, privo di certezze, di riferimenti nobili e elemenatari valori.
    Gaetano ha fatto bene con la sua passione politica e personale che gli deriva di appartenere ad una terra nobile come la Calabria e particolarmente Tortora. Gaetano fa bene a parlare di “questione morale” perché, coraggiosamente, vuole scardinare interessi forti ed inconfessabili. Ma credo che Gaetano non vuole sconfessare questo, solo per passione politica, ma sicuramente perchè intende disegnare, colorire, e rendere trasparente il suo quasi “affresco” presentandolo al pubblico tortorese e non.
    Oggi però la questione immorale è forse la regola, eccezione, invece, è la “moralità”.
    E’ vero Gaetano quando dice che se c’è ancora la possibilità di emozionarsi e commuoversi, in questo Paese, o almeno di rìcordare con rispetto la nobilità di certi ideali e un valore per cui vale la pena, oggi come ieri, di vivere: “l’utopia del socialismo”.
    Franco Guerrera.

  9. Le frane ci sn sempre state nn è la prima volta che capita….adesso tutti Voi….pretendete chi sà che …e facile a dirsi ma nn al farsi!!!!O forse se la popolozione avrebbe deciso di mettere Voi alle redini del Comune di Tortora sarebbe già tutto risolto….le montagne nn si franerebbero più……perchè Voi a questo punto secondo me avreste in mano la bacchetta magica per risolvere tutto ciò!!!!!!Ma purtroppo la bacchetta magica nn esiste…..sarebbe bellissimo tutto ciò!!!!!Tutto sarebbe magnifico…Tortora rinata in un batter d’okkio!!!!!