Parla l’amministratore dell’Atc Spa ditta al centro di molte polemiche
I “casi” Scalea e Tortora, stipendi arretrati e sciopero dei dipendenti
DI ANDREA POLIZZO
SCALEA – “L’emergenza rifiuti in Calabria con la chiusura delle discariche, in particolare quella di Pianopoli, condiziona pesantemente il nostro operato”.
Ad affermarlo è Francesco Rovito (foto), amministratore unico dell’Alto Tirreno cosentino Spa.
“Siamo costretti a sversare in discariche di Reggio Calabria con costi altissimi – prosegue Rovito – l’emergenza è di tutta la regione ed è ingiusto puntare il dito sempre e solo sulla società che amministro”
L’Atc è infatti al centro delle polemiche. Protestano i dipendenti che, causa stipendi arretrati, hanno fissato uno sciopero per il 10 dicembre. Protestano i comuni che si ritrovano le strade invase dai rifiuti. Due casi emblematici sono Scalea e Tortora. Due casi sui quali, però, Rovito fa delle distinzioni.
“Il Comune di Tortora – chiarisce l’amministratore dell’Atc – è puntuale nei pagamenti delle spettanze verso la società. Abbiamo già corrisposto una mensilità ai dipendenti tortoresi ed entro fine mese pagheremo settembre ed ottobre. Quanto ai rifiuti – prosegue Rovito – purtroppo il problema è legato al sequestro della nostra area di trasferimento per la quale attendiamo si muova la Procura”.
In merito, si è espresso il sindaco di Tortora. “Con l’Atc siamo già in regime di pre-diffida – commenta a proposito dei disagi di questi giorni Pasquale Lamboglia –. Capiamo il problema delle aree di stoccaggio, ma se entro sabato il paese non sarà pulito, potrebbero esserci ripercussioni sulla recente assegnazione del servizio. Mezzi dell’Atc – precisa il primo cittadino tortorese – stanno operando al centro storico e alla Marina ma non lo riteniamo un intervento risolutivo”.
Inoltre Lamboglia rende noto che da lunedì 22 novembre il Comune di Tortora è autorizzato a conferire nella discarica Alli di Catanzaro.
“Ragion per cui – dichiara l’amministratore tortorese – l’Atc venga a prendere i rifiuti e risolva la questione delle aree di deposito intermedio che è un problema tutto suo”.
Poi il caso Scalea, diverso da quello tortorese, e così descritto dallo stresso Rovito.
“Il Comune scaleoto – precisa l’imprenditore – vive difficoltà economiche e nei loro confronti vantiamo una consistente mole di arretrati accumulati negli anni: circa 3milioni e mezzo di euro. Ma – aggiunge Rovito – ci sono anche 3 mesi di stipendi che dobbiamo versare ai dipendenti. Abbiamo avuto un incontro in Confindustria – prosegue l’amministratore unico dell’Atc – nella quale ci siamo assunti precisi impegni in tal senso”.
Il rapporto con l’ente comunale, però, sarebbe irrimediabilmente compromesso.
“Il trentuno dicembre – dichiara infatti Rovito – lasceremo il Comune di Scalea perché non ci sono più le condizioni per effettuare ancora il servizio”.
Sulle dichiarazioni di Rovito interviene anche il sindaco di Scalea. Basile conferma l’ammontare del debito con l’Atc “che per il 90 percento – precisa il primo cittadino – è stato contratto dalle precedenti gestioni. Il passivo accumulato sotto la mia gestione ammonta a soli 300mila euro. È chiaro però – aggiunge Basile – che questi debiti saranno pagati anche se il Piano di rientro ha subìto un rallentamento perché ci siamo concentrati su altre emergenze”.
Infine sul disimpegno dell’Atc a partire dal 2011, Basile rende noto che entro due settimane l’ente emanerà il bando per il nuovo assegnamento.