De Filippo (Tnc) presidente Gabriele (Ic) vicepresidente
Nominati 3 tecnici esperti: Agrippino, Limongi, Guerrera

DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – Ha preso forma la commissione per i Dehors costituita ad hoc dal Consiglio comunale di Tortora per stilare le nuove regole in materia di coperture e chiusure degli spazi esterni di pertinenza di attività commerciali.
Dopo circa un mese e mezzo dalla sua costituzione in Consiglio, lo scorso 17 gennaio, sono stati eletti il presidente e il suo vice e nominati i tecnici esperti.
La presidenza della commissione è stata affidata all’unanimità dai presenti a Emilio De Filippo, consigliere di minoranza del gruppo Tortora nel cuore. Con esito analogo, il vicepresidente è Domenico Gabriele, consigliere con delega alla Viabilità del Comune di Tortora.
Nella riunione della commissione Dehors, infine, sono stati nominati i tecnici esperti. Si tratta degli architetti Roberto Agrippino, Michele Limongi e del geometra Biagio Guerrera.
Alla prima convocazione, oltre ai componenti della commissione sopraindicati, erano presenti i consiglieri di maggioranza Biagio La Villetta e Vincenzo Accardi, e di minoranza Biagio Benvenuto.
Hanno partecipato inoltre, senza diritto di voto, il sindaco del Comune di Tortora, Pasquale Lamboglia, l’assessore all’Ambiente, Franco Chiappetta, il capogruppo di NuovaMente Tortora, Giovanni Pagano, il segretario comunale, Calo Morabito e il responsabile del servizio urbanistica dell’ente tortorese, Emilio Miceli.
La commissione consiliare speciale in materia di dehors, tettoie e porticati, è stata ufficializzata nel corso del Consiglio comunale del 24 novembre.
In quella occasione, il sindaco Lamboglia indicò in “Tre mesi” il tempo massimo entro il quale il nuovo organismo avrebbe dovuto produrre risultati.
“Abbiamo posto questo unico paletto – ha dichiarato in quell’occasione il primo cittadino – perché la questione interessa diversi operatori tortoresi che non possono aspettare oltre. La materia – ha anche detto Lamboglia – necessita di regole certe in quanto la tendenza affermatasi è quella di realizzare chiusure difformi, più vicine alle tendopoli che all’esercizio commerciale”.
