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San Sago, rinviata la Conferenza dei servizi

L’organo provinciale si riunirà su San Sago il prossimo sette marzo
IL rinvio su richiesta dell’assessorato all’Urbanistica della Provincia


DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – È stata rinviata al sette marzo la conferenza dei servizi alla Provincia di Cosenza che deve decidere sul progetto di copertura dell’impianto di San Sago.

La riunione tecnica, che si sarebbe dovuta svolgere lunedì 21 febbraio, è stata invece rinviata su richiesta dell’assessorato provinciale all’Urbanistica. La decisione è scaturita dopo tre ore di seduta della conferenza dei servizi tenutasi nella sede della Provincia di Cosenza. Dunque, bisognerà aspettare ancora per conoscere le decisioni degli organi provinciali su questa vicenda.

Il progetto in esame è stato presentato dalla ditta La recuperi Srl, che gestisce un area in località San Sago di Tortora, a pochi metri di distanza dal fiume Noce, adibita alla lavorazione della frazione organica dei rifiuti differenziati per ottenere compost utilizzato in agricoltura come concime.

Nel marzo 2010, la ditta, ha presentato al Comune di Tortora, all’epoca in regime di commissariamento prefettizio, il progetto che prevede la copertura dell’area di compostaggio mediante un capannone di circa 8mila metri quadrati. L’allora commissario Eufemia Tarsia ha deliberato in favore del progetto.

Dopo le elezioni comunali del 2010 e l’insediamento della Giunta Lamboglia, il Consiglio comunale, in giugno, ha deliberato la revoca dell’atto commissariale schierandosi in maniera trasversale e quasi all’unanimità contro la realizzazione del capannone. Il solo componente del gruppo di minoranza Tortora città democratica, Biagio Benvenuto, si è astenuto dal voto.

A seguito del ricorso del privato accolto dal Tribunale amministrativo della Calabria, il Consiglio comunale ha ribadito in pubblico consesso l’annullamento dell’atto commissariale ed il suo parere contrario alla realizzazione della struttura. Ora si attende la parola definitiva da parte della Provincia di Cosenza.

La Giunta Lamboglia, appoggiata anche dai gruppi di minoranza, ha chiesto alla Polizia provinciale maggiori controlli sull’area che, unitamente ad un attiguo impianto di depurazione speciale, negli anni precedenti è stata oggetto dell’attenzione delle Procure di Paola e Lagonegro, del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Potenza.

Recentemente, l’area è stata messa in relazione da organi di stampa campani allo scandalo scoppiato in quella regione a proposito dell’illecito smaltimento del percolato prodotto nelle discariche della Campania.

A seguito di queste notizie, maggioranza e minoranza hanno sottoscritto un documento inviato agli organi provinciali per sollecitare ed inasprire i controlli a San Sago. Dal gruppo di minoranza NuovaMente Tortora, anche la proposta, valutata positivamente dalle forze del Consiglio di dotare il sito di telcamere di sorveglianza.

Sugli impianti di San Sago è in atto un procedimento giudiziario, iniziato il 17 novembre 2011 presso il Tribunale di Paola e ad oggi nella sua fase preliminare. il Pubblico ministero Bruno Giordano ha chiesto al Giudice per le udienze preliminari del foro paolano il rinvio a giudizio di 11 persone per reati ipotizzati compiuti negli impianti di depurazione e compostaggio situati in località San Sago nel Comune di Tortora.

Gli imputati sono, Pasquale e Cosimo Lonoce, Domenico Olivieri, Agostino Duca, Raffaele Cavaliere, Gaetano Lops, Biagio e Giacomo D’Imperio, Nicola Cozzi, Agostino Gallo e Angelina Agrelli. Per loro, il Pm ha ipotizzato sei capi di imputazione: associazione a delinquere, concorso in reato, truffa ad ente pubblico, falso ideologico in atto pubblico, danneggiamento con circostanze aggravanti e distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

I fatti fanno riferimento ad accertamenti svolti da maggio 2008 fino al gennaio 2009 dai Carabinieri di Lagonegro e dal Noe di Potenza nei comuni di Tortora, Trecchina e Maratea. Per essi, il Pm paolano ha ritenuto persone offese le rispettive amministrazioni comunali che, con delibere di Giunta, hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento.

Secondo l’impianto accusatorio degli inquirenti, gli imputati avrebbero costituito un’associazione a delinquere con struttura stabile per l’illecito smaltimento di ingenti quantità di rifiuti solidi urbani provenienti da siti di stoccaggio della Calabria, della Campania e della Basilicata.

Questi sarebbero stati triturati e miscelati con segatura, terreno vegetale, percolato, plastica, risulte di costruzione, sangue animale ed altre sostanze nocive per essere successivamente depositati su terreni agricoli nei pressi del fiume Noce. Nel corso d’acqua sarebbero stati anche sversati liquami non depurati poi finiti nel Tirreno con conseguente danneggiamento di e alterazione di aree naturali protette.

Scopo del sodalizio, sarebbe stato incassare profitti illeciti derivanti dai risparmi sui costi di smaltimento pagati dalle società e dalle amministrazioni comunali che conferivano rifiuti alle ditte coinvolte. La struttura avrebbe anche utilizzato falsa certificazione di analisi del rifiuto e mancata emissione dei previsti formulari.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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2 comments

  1. Cittadino deluso

    Alla luce di quello che sta avvenendo, e tanto per rinfrescare la memoria, leggete cosa pubblicava L’Eco di Basilicata a febbraio dello scorso anno a proposito dell’impianto di San Sago. Forse, sarebbe meglio per tutti pretendere la chiusura immediata, senz’altro più efficace della videosorveglianza.
    http://www.ecodibasilicata.it/15febbraio2010/pag04.pdf

  2. Angelomaria Gabriele

    Ci fanno rabbrividire queste notizie, grazie comunque Andrea per le notizie che ci dai.