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Tortora, polpette al veleno per fido

Nel finesettimana 7 cani trovati morti: si sospetta veleno
I randagi del centro commerciale muoiono e ‘spariscono’

aronne pasticceria marcellina santa maria cedro calabria

DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Sette amici a quattro zampe vittima di bocconi avvelenati. È accaduto a Tortora nel finesettimana come segnalato da alcuni cittadini che hanno anche sporto denuncia contro ignoti.

Un solo componente della muta di cani randagi che solitamente si aggira nel quartiere marina, nella zona del centro commerciale, è riuscito a scamparla grazie al tempestivo intervento di appassionati cinofili che lo hanno trasportato presso un ambulatorio veterinario.

Su Jack, questo il nome dato al bastardino, la diagnosi del professionista che ha visitato l’animale è stata di “Sintomi aspecifici – è scritto nel referto medico – di avvelenamento”.

I fatti di sabato, dunque, lascerebbero pensare al ricorso ad una pratica tanto crudele quanto diffusa: quella di lasciare deliberatamente in giro polpette di cibo contenenti veleno. Un modo poco civile per disfarsi del fastidio provocato dai randagi, oltre che un reato a tutti gli effetti.

Il codice penale, infatti, nonché la legge quadro 157/92 sulla caccia, vietano espressamente l’uso di esche avvelenate prevedendo sanzioni penali per chi le impiega per abbattere fauna selvatica e animali domestici.

A quanto si apprende dai cittadini che hanno effettuato il ritrovamento, alcuni dei corpi senza vita di questi cani sono misteriosamente scomparsi qualche ora dopo.

Nella zona interessata, compresa tra corso Guglielmo Marconi e via Panoramica al porto, sono state frequenti negli ultimi tempi le segnalazioni di commercianti e cittadini a causa della presenza di un gran numero di randagi incontrollati. Tra le principali lagnanze, disagi per la sicurezza e l’igiene con tentativi di aggressione ai passanti spesso costretti a fare lo slalom tra gli escrementi.

Lo scorso ottobre, l’amministrazione comunale di Tortora ha disposto nuove regole per fronteggiare l’emergenza randagismo particolarmente sentita su tutto il territorio. Catturare i randagi per sterilizzarli, dotarli di microchip, iscriverli all’anagrafe canina e poi rimetterli in libertà le misure principali dell’ordinanza del Comune.

Il piano prevede anche precise disposizioni per i proprietari come l’obbligo dell’iscrizione all’anagrafe canina e di microchip o tatuaggio, oltre che di munirsi di guinzaglio e museruola e del kit per la pulizia degli escrementi dei propri animali.

È inoltre previsto per tutti i cittadini il divieto di nutrire su aree pubbliche i randagi. Tale pratica sarà consentita solo in aree idonee autorizzate dall’ente comunale e assumendosi la responsabilità di mantenere la pulizia e l’igiene.

Infine sono previste sanzioni amministrative per la mancata osservanza di quanto ordinato con multe per i trasgressori che vanno da 25 a 500 euro.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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9 comments

  1. Volevo solo ricordarivi che l’unico responsabile se succede qualcosa in questo caso è il sindaco, ci dispiace x quello che è accaduto, sicuramente si poteva evitare benissimo, ma come dice il signor Rocco ci vuole la popolazione per risolvere il problema allora cosa ci stanno a fare i nostri amministratori? penso che li paghiamo anche x questo. A Praia a Mare il comune stà già provvedendo alla pulizia delle spiagge mantre a Tortora ancora una volta il polpolo deve risolvere il problema pulendo le spiagge, sicuramnte domenica scorsa è stata una blla iniziativa(gara di pesca) ma non abbiamo fatto bella figura facendo trovare la spiaggia in quelle condizioni copertoni vetri lamiere arrugginite ecc.
    Michy

  2. non è la prima volta che capita,qualche anno fà capitò la stessa cosa,andrè dovresti avere ancora il servizio di tgesse , se ben ricordi siete venuti a fare il servizio a casa mia,in quell’occasione pagò con la morte anche il cane di mia madre,feci tanto di denuncia dai carabinieri di praia, portai il contenitore con la carne avvelenata al servizio vetrinario dell’asl,ma ad oggi nessuna risposta, mi dissero solo che si trattava di un veleno pericolosissimo anche per le persone,in la zona fu il parco lanzino frequentato da numerosi bambini,il problema randagismo stà andando oltre le misure si sicurezza, trovare una soluzione immediata prima della prossima stagione estiva,un sindaco non potrà mai risolvere il problema se non ci sarà una forte partecipazione popolare,la proposta che mi viene è quella di un oasi canina coinvolgendo vetrinari di zona e competenze sanitarie.

  3. Spero intervenga l’assesore preposto x intervenire su ciò che la giunta silvestri era stata giustamente criticata

  4. mi dispiace anche io avevo sollevato piu’ volte il problema ma non pensavo che facessero questa fine giusto il post di massimo l’amministrazione in questo caso tiene grosse responsabilità…pensavo che l’assessore qundo criticava silvestri avrebbe provveduto subito una volta vinto le elezione oggi invece cosa fa’? spero che questo serva da lezione affinchè queste cose non succedano piu’..

  5. Profonda amarezza e tristezza!

    Oggi è toccato ai cani randagi che hanno la colpa di essere stati abbandonati da uomini senza cuore!

    I responsabili di tale atto di viltà dovrebbero avere almeno il coraggio di farsi avanti e farsi riconoscere!

    La pubblica amministrazione dovrebbe avere il coraggio e la dignità di assumersi le proprie responsabilità!
    La gestione dei cani randagi non solo è un obbligo da parte delle amministrazioni locali, ma è anche un segno di civiltà!
    Questa volta è toccato ai cani, la prossima volta a chi toccherà???????????????!!!!!!!!!!!!!!!
    Vergogna!

  6. Il problema del randagismo non va preso alla leggera. Sono dispiaciuto e amareggiato da quanto accaduto ma purtroppo è la “naturale” conseguenza dettata dell’esasperazione…………

  7. Giuseppe CALLERI

    premesso che qualunque atto che porta morte gratuita, non è giustificabile,che sia dovuto anche dall’incopetenza delle giunte o dall’ignoranza della gente, dico nessuno, uccide tutti i marocchini in zona perchè fanno quello che vogliono, lo stesso vale per i cani, ho detto marocchini come esempio può essere qualunque europeo,alle domande poste, giusto, se è stato avanzato un discorso del genere, che non rimanga verbale è si faccia, ma cosa c’entra ammazzare degli animali, non mi è mai capitato, ne prima ne dopo la mia malattia, di aver mai dovuto aver paura di un cane, se non stuzzicato, la cosa che più mi sciocca, è leggere che fanno i propri bisogno in strada, neanche questo mi è mai capitato di vedere da cani randagi, perchè solitamente non fanno i bisogni in vista, ma bensì anche per esperienza diretta, sono i cani che portati al guinzaglio, la fanno sui marciapiedi, o per le strade, grazie all’ignoranza dei padroni, che si stufano a raccoglierla.
    Con questo commento vorrei dire a tutte quelle persone che se la prendono con gli animali, che fanno più SCHIFO di quelli che per non colpa sono randagi.

  8. Questo è l’effetto naturale (ma non giustificato) di quanto detto dalla giunta, ma non applicato.
    Ogni cane in media ho visto che partorisce 5 cuccioli che in un anno e mezzo è già pronto ad accoppiari (anche con i fratelli o i genitori) quindi facciamo un calcolo di cosa potrebbe diventare Tortora.
    Molti cani non danno fastidio, ma i loro escrementi non sono per niente un bene.
    Alcuni cani invece sono aggressivi, altri intralciano nel vero senso della parola il traffico, per non parlare i danni che si ricevono investendo un cane con un’auto o un motorino, che porta a danni seri come successo in precedenza.
    Allora io dico quanti cani sono stati sterilizzati fin’ora?
    Dove sono le aree predisposte per nutrire i cani?
    Il tutto è sicuramente costoso, ma magari si può escludere il tatuaggio o il microchip.