La Comunità del Parco nazionale del Pollino approva il Piano
Previsti meno vincoli edilizi e forestali nelle frazioni montane

DI ANDREA POLIZZO
TORTORA – Meno lacci e lacciuoli dal Parco del Pollino per le frazioni montane di Tortora.
Per l’amministrazione comunale tortorese è questo il dato principale emerso dall’ultima riunione della Comunità del Parco nazionale del Pollino nel corso della quale è stato dato il via libera alla proposta di Piano per il Parco elaborata dall’Ente e adottata dal Consiglio direttivo il 29 aprile scorso.
“Dopo 18 anni – ha commentato a tal proposito il presidente del parco calabro-lucano, Domenico Pappaterra – l’assemblea dei sindaci, delle Province, delle Comunità montane e delle Regioni del Pollino ha varato questo importante documento. Una giornata storica – ha proseguito – ora le Regioni dovranno esaminare la proposta e approvarla”.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco del Comune di Tortora, Pasquale Lamboglia e dall’assessore all’Ambiente, Franco Chiappetta (foto).
“Abbiamo ottenuto – ha commentato Chiappetta – l’inserimento nella sottozona D3 di tutte le aree abitate lungo l’asse viario principale Melara-Acqualisparti-Carro, oltre al nucleo di Sant’Elia e alle contrade di San Nicola e Massacornuta consentendo un uso più permissivo del suolo. Un ringraziamento – ha poi aggiunto l’assessore all’Ambiente – al presidente Pappaterra che con la sua sensibilità e capacità di mediazione ha colto le istanze che in più occasioni gli abbiamo prospettato. Grazie – conclude Chiappetta – anche alla struttura tecnica del Parco che con competenza e professionalità ha saputo ascoltare e recepire quanto loro rappresentato”.
In attesa del parere delle due regioni coinvolte, il documento prevede il mantenimento di circa il 60 percento del Parco in aree protette di tipo A e B pur con l’introduzione di aree agricole e produttive. Considerando anche la zona C, la percentuale della superficie complessiva della riserva naturale non soggetta a modificazioni sale a 83 punti percentuali. Edificazioni, trasformazioni e la gestione forestale ordinaria saranno invece consentite nella nuova zona D. Tra gli altri elementi salienti del Piano, la politica energetica che punta sulle rinnovabili.

A quanto pare il piano del parco è stato finalmente attuato, la totalità delle contrade rientranti nel comune di Tortora sono ricadute nella zona D, fatto sicuramente molto importante.
Ciò nonostante come cittadino delle zone sono rimasto cmq perplesso per come la cosa è stata gestita, il parco si dall’inizio aveva adottato la politica “nel fare quest’importante passo sul piano del parco, occorre agire di concerto con i singoli enti”, questo per evitare di fare delle cose che non avessero raccolto a pieno le aspettative delle popolazioni coinvolte, e quindi non ricadere negli errori del passato.
Stessa cosa ci si sarebbe aspettato dai singoli comuni nei confronti dei propri cittadini.
Gli amministratori del nostro comune questo passaggio non l’hanno rispettato, hanno fatto tutto da soli senza cercare un dialogo con le associazioni o cittadini che risiedono nel territorio montano, non fosse altro che le stesse, purtroppo, non hanno un rappresentante in seno al consiglio comunale. E come volevasi dimostrare quando uno non risiede in un territorio non riesce ben a capire le esigenze dello stesso, e rischia di fare delle cose che non sono pienamente compatibili con le esigenze degli abitanti che risiedono in quel territorio. Molto probabilmente in quest’ultimo caso è successa la stessa cosa, rientrare nella zona D era importante, ma la stessa zona D era composta da altre sotto-zone, in tutto 5, che presentavano aspetti molto più interessanti della D3. Tralasciamo poi il fatto che il discorso ri-perimetrazione è scomparso misticamente.