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Calcio, Azionariato pro-Cat: “Missione fallita”

Semideserta l’assemblea per salvataggio del Cat Tortora
Il futuro: vendita del titolo o “Carte in mano al sindaco”?

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DI ANDREA POLIZZO

TORTORA – Il tentativo di salvataggio della Ssd Cat Tortora attraverso l’azionariato popolare è fallito.

Il dato incontrovertibile è emerso dall’assemblea pubblica, andata quasi deserta (foto), convocata dalla dirigenza della società di calcio dilettantistica nel pomeriggio di martedì 7 giugno.

L’iniziativa era stata organizzata dai dirigenti del Cat per lanciare la  sottoscrizione di quote societarie e permettere alla squadra di sistemare le pendenze dall’appena conclusa stagione, effettuare l’iscrizione al prossimo campionato di Promozione calabrese e pianificare la rosa dei giocatori, le trasferte e tutti gli altri aspetti necessari.

Purtroppo, i fratelli Gentile e gli altri soci dell’attuale sodalizio si sono dovuti ricredere al momento della conta dei presenti: non più di una ventina di cittadini e alcuni componenti dell’attuale amministrazione comunale di Tortora.

“Non possiamo che constatare il fallimento dell’azionariato – ha commentato il presidente Giampiero Gentile – vista la scarsa partecipazione della popolazione. C’è amarezza, però – ha aggiunto – soprattutto per l’assenza dei rappresentanti istituzionali dei comuni di Praia a Mare, Aieta e San Nicola Arcella che avevamo invitato. Il fatto che non siano intervenuti – ha poi proseguito il dirigente – testimonia di quanto il nostro territorio sia distante culturalmente dall’idea dell’unione comprensoriale come fonte di forza”.

Dall’amministrazione comunale, pur presente all’incontro, non sono venute buone notizie.

“Siamo disposti – ha detto il sindaco Pasquale Lamboglia – a fornire un piccolo contributo, non di certo determinante per superare l’empasse. In periodi di crisi economica come quelli attuali – ha poi aggiunto il primo cittadino – siamo eticamente chiamati a non andare oltre dal momento che ci capita di occuparci sempre più spesso di nuclei familiari che rischiano di finire per strada”.

Constata l’impossibilità di contare sui cittadini e sulle istituzioni alla dirigenza del Cat restano poche strade da percorrere. A cominciare da quella della vendita del titolo ad un’altra società calcistica militante in categorie inferiori.

“Questa è l’estrema ratio – ha commentato il presidente Gentile – alla quale non vorremo ricorrere. In queste settimane qualche società del territorio ci ha contattato, ma si tratta di semplici abboccamenti. Ancora nulla di concreto”.

Alcune indiscrezioni conducono alla società calcistica del Belvedere, fresca di retrocessione in Prima categoria. Nel corso dell’assemblea, la dirigenza ha chiarito che un eventuale ricavo dalla vendita del titolo servirebbe a ripianare i debiti con i calciatori per assolvere a quel che è stato indicato come un “Obbligo morale”.

Anche dalla scarna platea presente sono nella sala di via Panoramica al Porto sono giunte alcune proposte. Il consigliere di minoranza Giovanni Pagano ha ribadito l’idea della costituzione di una società dotata di organi dirigenziali e che col tempo possa espandere la sua attività per reperire le somme necessarie alla sopravvivenza. Biagio Pucci, ex allenatore della Ss Tortora, poi diventata Cat, ha proposto di trovare qualche modo per reperire le somme necessarie all’iscrizione (circa 8mila euro, ndr) per poi allestire una squadra “A costo zero”, ovvero costruita esclusivamente sulla base dei giovani calciatori tortoresi, probabilmente destinata alla retrocessione, ma in sostanza frutto di un investimento sul settore giovanile.

Infine, l’ultima possibile soluzione. “Si potrebbe rimettere tutto in mano al sindaco” ha commentato Giampiero Gentile. Una soluzione che dunque prevedrebbe la società passare in mano al Comune e la ripartenza dal gradino più basso del mondo dilettantistico: la terza categoria.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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10 comments

  1. bè….che dirti dal dire al fare cè una bella differenza
    si sarà ravveduto…chissà forse in futuro ci sarà una scula calcio gratuita..che diri che ben venga…apriremo una scula di pesca a galleggiante dove la tecnica la fà da padrone…e tiramo a campà

  2. caro signor rocco se segui bene ti ricordo che qualche amministratore ti aveva già scaricato per un altro progetto con una scuola calcio gratuita rivediti l’intervista su retetre per poi passare subito da voi ma……sarà contenti voi contenti tutti tiriamo a campà.

  3. Leggere sul forum elogi alla dirigenza, che a dire di qualcuno si mette in gioco mi fa sorridere.Mettersi in gioco in che modo!? Vendendo il titolo al Belvedere,no perchè è venuta fuori anche questa voce,e comunque l’appeal per sponsor e finanziatori te lo da il progetto,non un semplice cambio di denominazione,non si può pensare nel 2011 che i paesi limitrofi possano finanziare un “non” progetto,una bolla di sapone,il calcio in calabria e in promozione non è un business,ci vuole gente che ha passione,che ci mette i soldi e che deve sapere a prescindere che non avrà ricavi,e poi ha ragione alex dicendo che a praia e tortora il settore giovanile viene trascurato in favore di persone che vengono da fuori e che chiedono e molto spesso ricevono stipendi quasi da impiegato,mentre ci sono nel paese tanti giovani a spasso senza un lavoro,e cmq faccio i complimenti a scuole calcio come l’enotria che con poche risorse porta avanti un grande lavoro,che sia d’esempio anche ai grandi dirigenti delle nostre zone..

  4. si pagano gli errori del passato..nell’assemblea dell’altra sera siparlava di squadra composta da giovani..di puntare sugli under 18..ma quali..sono anni che tra praia e tortora non si cura il settore giovanile in modo professionale..prendiamo i giocatori da fuori spendendo fioro di quattrini e non si valorizza il giovane del posto..che almeno non presenta a bilancio spese come trasporto o stripendi eccessivi..dobbiamo meditare..dobbiamo meditare anche sul fatto di poca presanza in sala consiliare..se la gente nn è stimolata,se la gente nn crede in quello che fai..bhe devi capire il perche..ci vuole un cambiamento radicale..che parta da un progetto entusiasmante,e che comprenda società istituzioni,tifosi strutture..bisogna fare un cambio di mentalità..

  5. un ignorante non manca mai…in questo caso michys..difficile da capire,prima di parlare dell’enotria informati,a noi del cat interessa poco o niente..noi siamo una scuola calcio non una squadra.
    siamo ancora impegnati in tornei importanti che si stanno svolgendo sul territorio,in questo momento i nostri ragazzi stanno giocando sui campi di bonifati ed acquappesa al memorial andreoli,resteremo in attività fino al 3 luglio dove si svolgerà un torneo a lagonegro organizzato dal lagonegro milan soccer.
    da meno di un mese si è chiuso con la società a.c. milan un progetto di 3 anni,grazie anche ai comuni di tortora aieta e praia che sono stati vicini all’enotria.
    quel medidate gente te lo potevi risparmiare,perchè non dici quale contributo e dato tu o darai in futuro per il bene di tortora.con disprezzo di cosa è scritto
    rocco martino.

  6. Il problema vero e reale stà nel fatto che a Tortora quando le cose vanno bene tutti bravi mentre quando vanno male cercano di affossarti ancora di piu’ perchè non gli servi e ti danno il colpo di grazia, poi quando si cerca di fare qualcosa di piu’ costruttivo vedi coinvolgimento anche dei comuni limitrofi tutti remiamo contro perchè a tortora ed ai tortoresi non piace stare insiema ma piace distruggere le cose che nascono con buoni propositi. Dal mio punto di vista elogio la dirigenza per il coraggio di mettersi in gioco perchè quantomeno , cercano di fare cose nuove e propositive giuste o sbagliate condivise o non condivise; alla gente il cambiamento non piace e tutto questo ci porterà all’autodistruzione o vivere nel buio piu’ completo inermi a qualsia cosa.
    La soluzione e che qualcuno vicino all’amministarzione ha già messo l’occhio sulla società così potra gestire piu’ facilmente le cose senza problemi.
    Vi ricordo che l’enotria calcio fino a qualche giorno fà veniva criticata e messa in sordina cercando di mettere anche i bastoni tra le ruote dall’assessore del ramo oggi che le cose vanno bene tutti vogliono salire sul carro.
    Meditate gente meditate gente troppo facile così….

  7. concordo in pieno con Archimede Pitagorico

  8. Archimede Pitagorico

    credo sia il momento di riflettere su un paio di cosette. in primis, quando si parla oggi di sport bisogna capire che una società sportiva deve essere gestita come un’azienda vera e propria: se vuoi fare oggi il presidente ci devi mettere i soldi veri di tasca tua, non andare ad elemosinare alla popolazione. se vuoi che imprenditori e sponsor ti diano credito devi essere per prima credibile tu come persona e poi devi presentare un progetto credibile ma sopratutto finanziamente sostenibile ed appetibile, e non solo dal punto di vista fiscale. Per realizzare progetti credibili ed appetibili per sponsor e sostenitori devi necessariamente gestire le strutture sportive (leggi U. Nappi) a livello manageriale ed in prima persona, accollandoti gli oneri relativi alla struttura e massimizzando la redditività degli impianti gestiti. Supplicare gli enti locali per un obolo o un contributo è completamente inutile, sopratutto se chi ti amministra di queste cose ne sa meno di te. Fino a quando l’atteggiamento sarà quello degli accattoni dello sport, guardatevi le partite in televisione. p.s. prendete esempio dalla Julitta, che con un decimo dei contributi del calcio è riuscita a sopravvivere grazie alla dedizione e al lavoro fatto sul vivaio e sui settori giovanili in genere.

  9. E’ da un po’ che sento parlare di salvataggio della società di calcio ma non ho ancora le idee chiare (per mia mancanza) di quali siano le reali necessità economiche; di che cifre si parla????

    Visto che si è parlato di azionariato popolare, sarebbe interessante pubblicare il bilancio della società e conoscere quale sia lo scopo di detta società!

    Grazie!

  10. Purtroppo e con molto rammarico è andato tutto come avevo previsto,in un mio intervento fatto alcuni giorni fa,cioè che l’azionariato popolare nei nostri territori non è attuabile per tanti motivi,per la disoccupazione,per la crisi,per la mancanza di un progetto serio,è inutile che la dirigenza dice che noi tortoresi non abbiamo la cultura,io sono tortorese e vorrei che la squadra del mio paese portasse il nome che ha portato dal 1966 in poi,io la città di Cat non la trovo su nessuna cartina,ne conosco qualcuno che sia nato a Cat,le mie parole sono provocatorie ed ironiche,e sono dettate dalla rabbia e dallo sconforto per il fatto che molto probabilmente la società fallirà e si perderà tutto quello che si è costruito in questi anni.E’ un vero peccato,di chi sono le colpe!?Molto probabilmente i “soloni” della dirigenza diranno che è colpa di noi cittadini di tortora che non andiamo al “Nappi” oppure degli imprenditori che hanno disertato la riunione in sala consiliare,mah chi lo sa.Forse quando si costruisce una squadra prima si pianifica,poi si cercano le risorse, e poi dopo si promettono gli stipendi ai giocatori,forse si dovrebbe fare come ha proposto il “mister” Pucci,fare una squadra di giovani di tortora,e magari togliere quell’orrendo nome Cat,e ritornare ad un più consono SS Tortora..speriamo bene..