Home / IN PRIMO PIANO / Loscrivitu: Referndum, io voto Si

Loscrivitu: Referndum, io voto Si

Loscrivitu: le riflessioni di un lettore sui prossimi referendum
Appello al Si per dire NO alla politica e alle lobby dei privilegi


DI GAETANO LAINO

TORTORA – Uno dei maggiori disagi della storia contemporanea d’Italia è l’estromissione dei cittadini comuni dalla vita politica del Paese.

Per cittadini comuni intendo tutte quelle persone “normali” che per il loro status sociale non vivono né di privilegi né di politica, ma che la mattina vanno regolarmente al lavoro e vivono di un sudato e onesto stipendio pagando sulla loro pelle i costi di una crisi economica devastante.

Questa categoria, che rappresenta la massima fetta della società civile, è costretta a subire quelle che sono le scelte dei rappresentanti eletti in modo più o meno diretto senza avere possibilità di replica. Talvolta quel diritto di replica arriva alla fine del mandato elettorale ma non sempre può essere esercitato perché le esigenze vitali di questa società costringono l’elettore a rivotare quello stesso e magari discusso candidato.

I padri costituenti però, nella loro saggezza, hanno pensato ad un istituto che dà al cittadino la possibilità di esprimere il proprio pensiero in merito ad una legge o ad una modifica costituzionale: il referendum.

Il referendum è uno degli strumenti che più fa paura alla classe politica italiana, proprio perché il suo risultato è una vera verifica del pensiero dell’elettorato senza alcun filtro. Tutti gli schieramenti da destra a sinistra che sono stati costretti a subirlo hanno sempre fatto di tutto per boicottarlo, come ad esempio scorporarlo dalle elezioni ordinarie con un danno alle tasche degli italiani di svariati milioni di euro, col fine di non far raggiungere il quorum, disinformare, invitare la gente ad andare al mare piuttosto che di esercitare un loro diritto legittimo e così via.

Non c’è niente da fare, la gente libera fa sempre paura a chi sa di governare non proprio nel bene della collettività.

Il prossimo 12 e 13 giugno saremo chiamati ad esprimere il nostro pensiero in merito a quattro quesiti referendari: modalità di affidamento della gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica, determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito (privatizzazione dell’acqua pubblica), nuove centrali per la produzione di energia nucleare e dulcis in fundo quello più caro al nostro Presidente del Consiglio l’abrogazione del legittimo impedimento di quest’ultimo e dei Ministri della Repubblica a comparire in udienza penale.

L’acqua è un bene prezioso è vitale per ogni essere vivente ed è giusto che sia lo Stato a gestirlo. La storia ci ha insegnato che la speculazione dei privati su alcuni settori fondamentali per l’uomo provoca un innalzamento considerevole dei prezzi, un esempio su tutto: la sanità.

Al nucleare non penso ci sia da aggiungere altro dopo la tragedia di Fukushima in Giappone. Va ricordato inoltre che sarebbe un bel giro d’affari per le ecomafie che certamente metteranno le mani sullo smaltimento delle scorie radioattive, e nel bel paese dove non siamo pienamente preparati allo smaltimento dei rifiuti domestici come possiamo pensare di smaltire gli scarti delle centrali nucleari? 

In merito al legittimo impedimento poi, già in altre occasioni ho espresso il mio pensiero, ammesso non concesso che il legislatore permetta a chi imputato per vari reati, anche contro la pubblica amministrazione, di essere eletto per amministrare un territorio, questi non può in alcun modo sottrarsi alla giustizia. Ne deriverebbe una disuguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge, cosa che un Paese civile non può e non deve permettere in nome della libertà. Queste norme sono le basi di sistemi non democratici, e l’Italia purtroppo, questi sistemi li conosce molto bene avendone pagato un grosso prezzo il secolo scorso. A mio avviso questo, è un quesito che interessa particolarmente gli elettori di destra e  centro-destra che hanno il dovere di dare un forte scossone al loro leader ormai lontano anni luce dai problemi reali della collettività.

E per queste ragioni il 12 e 13 giugno non perderò per nulla al mondo l’occasione di esprimere la mia opinione, non abbasserò la testa, non ascolterò chi avendo paura delle mie idee mi inviterà a non votare, ma andrò a votare e voterò SI per dire NO alla politica dei privilegi, dei ricchi, dei potenti e delle lobby.

bigmat fratelli crusco grisolia

About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

Check Also

centro sportivo praia a mare

Centro Sportivo Praia a Mare, Tar Calabria respinge ricorso Digiesse

Secondo i giudici nessuna irregolarità da parte del Comune nell’annullare in autotutela l’affidamento del Centro …

2 comments

  1. Franco Guerrera

    Ok, 4 SI PREVENTIVATI E 4 SI’ CONFERMATI!!!!!!!!!!
    Adesso Berlusconi deve decidere:

    ” “Tiremm innanz!” (“Andiamo avanti”! …con Scilipoti?!
    “Tiramm a campà” (vivicchiamo”)………..con Scilipoti! ………………..aspetiamo il 22 giugno 2011………e si vedrà.

    Forza Italia (inteso il Paese) e forza italiani!!!

    Franco Guerrera,

  2. Soddisfattissimo del risultato, l’Italia s’è desta gridavano i ragazzi oggi in Piazza Bocca della Verità a Roma.
    Esiste un’Italia migliore che sa reagire quando vuole, mi auguro che questo risultato abbia anche una valenza politica e che vengano liberate le istituzioni come accaduto a Napoli e Milano. Un saluto.