Quasi totalmente distrutta la pineta del Monte Cangero di Praia a Mare che era stata piantata nel 1971. Secondo personale dell’antincendio boschivo serviranno altri 40 anni per vederla tornare al suo splendore.
PRAIA A MARE – “Quarant’anni di lavoro andati in cenere. Ora ne serviranno altrettanti per rivedere il verde in questa pineta”.
È il commento sconsolato di uno dei tanti operai delle squadre Antincendio boschivo del Consorzio integrale di bonifica impegnate, unitamente agli uomini del Corpo forestale di Stato, stazione di Orsomarso, e ai vigili del fuoco di Scalea, nello spegnimento dell’incendio che sin dal pomeriggio di domenica 24 luglio e per tutta la giornata di lunedì 25 ha interessato località Saracinello di Praia a Mare.
Secondo le prime, e necessariamente approssimative stime, ben 5 ettari della pineta Cangero sono stati letteralmente inceneriti dal rogo esploso intorno alle 17 di domenica e rapidamente diffusosi alle piante sistemate nel lontano 1971.
Nei prossimi giorni, purtroppo, il bilancio potrebbe addirittura aggravarsi. È fondato, infatti, il timore che le fiamme oltre a distruggere molti esemplari, potrebbero aver danneggiato il sistema radicale della pineta.
Oltre alle fredde cifre, resta la tristezza dello spettacolo che il luogo mostrava di sé nella mattinata di lunedì. Nel giro di 24 ore è andato in fumo quello che, a tutti gli effetti, costituiva il polmone verde di Praia a Mare.
In attesa di dati definitivi restano i dubbi legati all’assunzione delle necessarie misure di sicurezza.
La scorsa estate, infatti, la pineta Cangero era stata ampiamente presa di mira. Ben 14 i tentativi di incendiarla andati, per fortuna, a vuoto. Quattro, invece, i roghi quest’estate. Al quinto, il disastro è riuscito.
Ho sbaglio in quella zona LOC foresta sul ponte c’è uno che dovrebbe controllare ? Be’ in effetti di pensa a vendere i cestini il resto cosa importa tanto siamo pagati o brucia o no cosa importa. Vorrei vedere quanto e passato dalla prima chiamata a quanto sono arrivati i primi soccorsi secoli………. E facile parlare di 40 anni buttati
Da premettere che con ogni probabilità si tratta di incendio doloso, non posso fare a meno di evidenziare il fallimento della politica nazionale e poi regionale rispetto alla gestione del territorio in quanto il costante abbandono in cui è lasciato il territorio calabrese favorisce il verificarsi di certi eventi. Da 20 anni, a partire dal 1° governo Berlusconi, è stato deciso di ridurre il numero dei forestali in calabria fino alla quasi estinzione del numero dei lavoratori, il che in una regione come la nostra che è definita il polmone verde dell’italia (insieme alla basilicata e alla campania) significa lasciare in mano a chicchessia le sorti di una risorsa così importante. Pur riconoscendo lo sperpero e l’anarchia che esisteva in un comparto come quello della forestazione, non posso fare a meno di ribadire che l’opera dell’uomo a tutela dell’ambiente è indispensabile, quindi un territorio così vasto va per forza di cose manutentato con la manodopera costante. Questo è lo scotto da pagare per le scelte effettuate dai cittadini cha hanno scelto di farsi amministrare da governi di destra sia a livello nazionale ma anche regionale. A questo aggiungiamo altre scelte, vedi ospedale civile di Praia, o la Marlane.
Quando il cittadino calabrese aprirà gli occhi?
Se per il danno fatto in poche ore sono necessari anni per porre rimedio.
Se per i danni fatti dal CDX saranno necessari svariati anni per recuperare.
Perchè si pensa che un governo di CSX possa rimediare in appena 5 anni?
Se ci pensiamo bene, dopo il periodo “democristiano”, l’unico governo regionale di CSX è stato quello di Loiero. Una delusione su tanti punti di vista, ma bisogna riconoscere che era impensabile che con uno schiocco di dita avrebbe risolto tutti i problemi.
Speriamo alla prossima………..
come ho detto in un altro articolo di questo blog,bisogna inasprire le pene e dare alla forestale maggiore autonomia per quanto riguarda i compiti di polizia,cosicchè quando si trova l’esecutore di tali scempi in flagrante si possa arrestare immediatamente,i mandanti sono sempre i soliti,purtroppo nessuno fa nulla,ed ogni anno assistiamo alla distruzione di alberi e foreste,viviamo nell’inciviltà.
Ieri dicevo che quando un bosco brucia va in fumo l’intero ecosistema con danni enormi a carico dello Stato e quindi dei cittadini.
Gli incendi sono un dramma estivo, e non solo un dramma, ma anche una vera e propria vergogna della società. Perché nel 90% dei casi, l’incendio è doloso. Cioè frutto dell’azione cosciente e volontaria di un uomo.
I motivi possono essere diversi: dalle vendette, agli interessi politici ed economici legati alla gestione dei territori incendiati, nonostante la legge 353 del 2000 preveda notevoli limiti temporali allo sfruttamento del territorio arso dal fuoco; limiti che spesso non vengono osservati, perché le Autorità competenti, deputati a farla osservare, non la applicano.
Si può, volendo, tracciare un identikit dei piromani?!?.
Franco Guerrera da Tortora.
Teatro di innumerevoli pasquette … il Gestore, Andrea Polizzo
Che disastro,be nn so forse qualcuno ha bisogno di soldi?perche ci vorranno dei soldi delle ditte e cosi via per ripiandare tutti gli alberi.se e’ cosi spero che il mandante e l’esecutore li spendano tutti………..