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Tortoresi nel mondo, Francesco Iorio

La storia del ricercatore tortorese Francesco Iorio. Vive e lavora in Gran Bretagna e un suo studio rivoluziona la bioinformatica.

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TORTORA – “Quando mi chiedono da dove vengo rispondo sempre, e con una punta di orgoglio, da Tortora, un piccolo paese del Sud Italia”.

A riferirmelo è Francesco Iorio, tortorese di 33 anni, cresciuto scorazzando tra i vicoletti del centro storico. È con lui che blogtortora.it intraprende una nuova iniziativa editoriale denominata Tortoresi nel mondo. Una serie di racconti a cadenza non predefinita sui figli dell’antica Blanda disseminati lontano da essa. Con le valige in mano, in Italia o all’estero, alla ricerca di quella affermazione negata a casa propria.

Francesco, attualmente, vive in Gran Bretagna, a Cambridge, con la moglie biologa e  ricercatrice e la figlia di 18 mesi. È un ricercatore, si occupa di bioinformatica, e svolge la sua attività in ambito biomedico presso l’Istituto europeo di bioinformatica (Embl – Ebi) e il Wellcome trust sanger institute.

È recentemente balzato agli onori della cronaca del suo settore per essere stato selezionato dall’Istituto italiano per gli alti studi scientifici (Iiass) e dalla Società italiana di reti neurali (Siren) come destinatario del premio Eduardo R. Caianiello per la migliore tesi italiana di dottorato di ricerca nell’ambito delle reti neurali e computational intelligence.

Quanti termini ostici! Procediamo con ordine.

“Bioinformatica – mi spiega Francesco – è un termine scientifico dalla doppia accezione. In primo luogo, è ‘informatica ispirata dalla biologia’ e indica quel ramo della scienza dei calcolatori che insegue il sogno di insegnare ad un computer a riconoscere facce, oggetti, voci e altro replicando su circuiti o softwares neuroni, automi cellulari e meccanismi evolutivi propri del dna e degli esseri viventi con la speranza di riuscire ad imitare artificialmente l’intelligenza umana. Il secondo significato del termine invece è quello di ‘Informatica al servizio della biologia’ e comprende tutte le tecniche moderne in cui, con l’utilizzo del calcolatore, si cerca di risolvere problemi di biologia molecolare, medicina, oncologia, farmacologia, proteomica e molto altro”.

Nella tesi premiata, Francesco Iorio ha raccolto i risultati ottenuti durante il suo dottorato di ricerca, conseguito dopo una laurea in Informatica presso l’Università degli studi di Salerno, in un programma congiunto tra la stessa università e il Tigem, uno degli istituti di ricerca sulle malattie genetiche finanziate da Telethon, l’organizzazione no-profit resa celebre dalla nota maratona televisiva in cui vengono raccolti fondi per la ricerca.

“Durante il mio dottorato – mi racconta Francesco – ho ideato un nuovo metodo informatico per lo studio e la ‘predizione’ dell’effetto dei farmaci che si basa unicamente sull’analisi del cambiamento dell’attività dei singoli geni dopo un trattamento”.

Un lavoro innovativo che, nell’agosto dello scorso anno, gli è valso la pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica Proceedings of the national academy of sciences Usa (Pnas) e, cosa ben più importante, si è rivelato efficace sia per lo studio di farmaci già in commercio che per investigare gli effetti di molecole in via di sperimentazione attraverso l’utilizzo di nuovi dati sperimentali generati in collaborazione con il Nerviano medical sciences, ovvero la più grande azienda italiana, e tra le più importanti in Europa, nel settore della ricerca e dello sviluppo farmaceutico specializzato nel settore oncologico.

“Focalizzando l’analisi su di un particolare effetto terapeutico desiderato –  spiega il ricercatore tortorese – con i miei collaboratori abbiamo ipotizzato e verificato sperimentalmente un nuovo meccanismo d’azione per un farmaco noto. Dato il profilo relativamente sicuro di questo farmaco e il suo ridotto peso molecolare, che lo rende potenzialmente capace di raggiungere il cervello in concentrazioni sufficientemente alte, questa scoperta potrebbe avere delle ripercussioni positive nella terapia di alcune malattie neurodegenerative. Grazie a questo risultato – conclude Francesco – il farmaco in questione è attualmente in fase di sperimentazione su modelli animali della malattia di Huntington presso il Baylor college of medicine di Houston, nel Texas”.

Non una cosa da poco, insomma. Tant’è che domenica 18 settembre se ne è occupato anche il Corriere della Sera. Francesco mi fornisce, orgoglioso, anche un pdf tratto dall’edizione e il suo nome si legge nella sesta colonna.

Francesco Iorio è stato uno degli amici ‘scelti’ tempo fa per una inchiesta sulla nostra personale diaspora giovanile e di cui da qui a breve darò conto a voi lettori. Quando gli ho sottoposto il questionario che ho ideato, mi hanno colpito alcune risposte che vi anticipo.

“A Tortora – ha risposto nella parte che tenta di capire l’ancoraggio residuo al luogo di provenienza – ormai ci torno sempre più di rado a causa del lavoro e per ovvi motivi logistici, ma nel centro storico di Tortora mi sentirò per sempre ‘a casa’. Mi mancano un sacco molte persone, ma – ha aggiunto – non mi piace la mancanza di senso civico di molti compaesani, lo scarso rispetto per il territorio e la loro cieca e vigliacca riverenza verso chi ha un minimo di potere. Non ritorno perché credo che in Italia non riuscirei a garantire alla mia famiglia condizioni di vita dignitose, ma potrei farlo solo se le cose cominciassero davvero a cambiare”.

Conosco Francesco da quando eravamo ragazzini e quando torna c’è ancora in ballo un caffè da prendere insieme condito da due chiacchiere. Magari sulla bioinformatica, così provo a capirci qualcosa in più. Intanto è chiaro che il suo operato è importante e con le sue risposte sulla sua provenienza Francesco contribuisce a rendere lustro a questo nostro paese.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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13 comments

  1. Biagio Laprovitera

    Intanto grazie ad Andrea ed a tutti di BlogTortora !

    Vengo poi all’appello :

    Francesco Iorio for Nobel prize !!!

    Condivido al 100 % quello che pensa del nostro paese.

    Complimenti per il suo impegno nella perfida,mica tanto,Albione.

    Continuando così ,prima o poi lo vedremo davanti al Re di Svezia !!
    Bravo JM !!

  2. Me lo sono chiesto anch’io, più volte caro gestore…. a volte le scelte dipendono da molti fattori, tu lo sai bene…. nel mio caso non si è trattato di una “fuga dall’Italia”, ma di una “fuga verso Altri Orizzonti”, legati ad un’Esplorazione finalizzata al raggiungimento di più Obiettivi: progetti di lavoro già avviati all’estero, arricchimento del bagaglio di conoscenze su tutti i fronti, conoscenze da far confluire nuovamente in Italia in futuro(almeno io ho intenzione di tornare, quando per ora non lo so) per contribuire con nuovi e preziosi Elementi (che un’Esperienza frutto di Confronto può dare) al Cambiamento del mio Paese d’Origine(l’Italia), un paese ferito a morte da Bigottismo ed Ignoranza purtroppo…… Io nel Cambiamento ci credo……… un grosso abbraccio e buon lavoro a tutti………

  3. Grazie Povera Italia. Continuo a pensare a cosa potrebbe tuttavia essere questo posto se voi tutti tornereste a viverci. Un abbraccio. il Gestore

  4. Riporto le parole di Francesco, a cui vanno i miei più sentiti complimenti, perchè in quelle parole mi ritrovo totalmente, avendo anch’io scelto di vivere e lavorare all’estero, sia per portare alto il nome del Sud e dell’Italia che per conoscere nuove Culture, per mettermi in gioco e rinnovarmi. Come lui anch’io ero stanco di assistere a penosi atteggiamenti, da parte di tante persone che anzichè fare un’autoanalisi profonda sulle proprie vite si limitavano a sminuire o tentare addirittura di distruggere gli evidenti progressi di altre persone, dedite al sacrificio, al lavoro silenzioso e alla diffusione della Conoscenza. Caro Francesco mi rivedo totalmente in queste tue parole: “Mi mancano un sacco molte persone, ma non mi piace la mancanza di senso civico di molti compaesani, lo scarso rispetto per il territorio, la loro cieca e vigliacca riverenza per chi ha un minimo di potere.Non ritorno perchè credo che in Italia non riuscirei a garantire alla mia famiglia condizioni di vita dignitose, ma potrei farlo solo se le cose cominciassero davvero a cambiare”. Andrea complimenti per il rinnovamento del blog e un grande abbraccio……

  5. Esempio dei valori da restituire ai nostri tempi…passione, studio, sacrificio.

  6. per noi tortoresi che purtroppo abitiamo fuori la nostra terra ci manca tantissimo, io quando posso vengo ed e’ sempre un piacere ritrovare i vecchi amici e il nostro bellissimo paese
    un saluto al mio amico gestore e lo ringrazio per il suo blog così noi possiamo tenerci informati su cosa succede nel nostro paese perche’ tortora sara’ sempre il mio paese un augurio a francesco bravo e continuna così noi tortoresi ci facciamo valere in qualsiasi posto andiamo un saluto a tutti i lettore del blog
    ciao andrea a presto

  7. Angelomaria Gabriele

    Grazie a Francesco Iorio che con il suo lavoro contribuisce ad esportare Tortora oltre i confini nazionali.A U G U R I per il futuro.

  8. Franco Guerrera

    Congratulazioni Francesco per aver raggiunto questo importante traguardo! Ti auguro di cuore che possa essere l’inizio per un brillante futuro pieno di successi personali e professionali.
    Dopo tanti sacrifici meriti questo e tante altre cose, da viverle e gioire insieme alla Tua famiglia e fai bene a portare “alto” il nome di Tortora.
    Non so se Ti ricordi di me, sono amico ed ex collega di lavoro di Tuo padre.
    Di nuovo auguri.
    Franco Guerrera.

  9. è un bel pezzo,grazie andrea,a francesco auguro grandi successi.

  10. Signor Gipo, dice bene. Giovani e non giovani. Grazie per aver apprezzato. il Gestore, Andrea Polizzo

  11. carissimo andrea,
    bellissima iniziativa quella di scrivere e raccontare le “storie di vita” dei giovani e non giovani, tortoresi, sparsi nel mondo. La storia di Francesco é un esempio concreto di un giovane impegnato a dare lustro al proprio paese e
    nello stesso tempo arricchire il proprio bagaglio professionale attraverso la ricerca e lo studio. Questo non significa abbandonare le proprie radice anzi questi esempi arricchiscono il nostro microcosmo che é il paesello per dare elementi nuovi di riflessione e di sviluppo dei nostri territori. Lo studio, la ricerca, la conoscenza di nuove realtá aiutano a superare il nostro “egocentrismo”.
    Un augurio di cuore a Francesco e buon lavoro…Soltanto il sapere potrá sconfiggere l’ingnoranza del proprio tornaconto. Come sempre un abbraccio da gipo

  12. grazie al blog grazie ad andrea le notizie le sappiamo in tempo reale imbocca alla sarda francè.

  13. Pasquale Russo79

    Grande Francesco,Complimenti per il tuo lavoro,un saluto da barcelona.