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Droga, arresti sul Tirreno cosentino

Vasta operazione del comando carabinieri Cosenza
35 arresti molti dei quali a Praia a Mare e Tortora

bigmat fratelli crusco grisolia

DI ANDREA POLIZZO

COSENZA – Duro colpo al traffico di droga sul Tirreno cosentino. Ad infliggerlo i carabinieri del comando provinciale di Cosenza con l’operazione scattata stamane all’alba e denominata Isola di Dino che, grazie all’impiego di circa 400 militari, ha condotto all’esecuzione di 35 ordinanze cautelari emesse dal Gip del tribunale di Paola.

L’operazione ha riguardato le province di Cosenza, Prato, Siena, Chieti, Napoli, Salerno, Potenza, Palermo, Enna e ha smantellato un’organizzazione di spacciatori di stupefacenti attiva nell’alto Tirreno cosentino.

“In tre anni – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, Francesco Ferace, illustrando i risultati dell’operazione – abbiamo sequestrato 20 mila dosi di droga grazie all’indagine partita dai militari della Compagnia di Scalea che ha disvelato un gruppo di pregiudicati che si erano organizzati per la distribuzione e lo spaccio di stupefacenti nell’area dell’alto Tirreno Cosentino. L’approvvigionamento della droga – ha aggiunto Ferace – avveniva soprattutto a Napoli e nelle zone limitrofe. Quindi la droga veniva avviata verso i mercati di Praia a Mare e Scalea, soprattutto nel periodo estivo, quando maggiore è il numero di turisti”.

Nel corso dell’operazionesono state anche sequestrate delle armi e circa due chili di sostanze stupefacenti.

“Non abbiamo però rilevato in questa circostanza – ha precisato Farace – clan camorristici o della ‘ndrangheta che abbiano specificatamente organizzato questo traffico”.

Dalle indagini è comunque emerso un collegamento dell’organizzazione con alcuni esponenti di clan camorristici del napoletano. Nel corso dell’operazione sono state fatte perquisizioni ed arresti anche a Siena, Prato, Chieti, Napoli, Salerno, Potenza, Palermo ed Enna.

In tutto, sono 21 le persone arrestate e portate in carcere dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza nell’ambito dell’operazione antidroga Isola di Dino.

A. M. di 43 anni, residente a Praia a Mare; G. S. (33), residente a Praia a Mare; S. I. (28), residente a Praia a Mare; A. I. (42), residente a Praia a Mare; G. F. (42), residente a Sant’Agata d’Esaro; L. I. (38), residente a Praia a Mare; P. P. M. (31), residente a Praia a Mare; F. I. (35), residente San Giorgio a Cremano (Napoli); G. C. (60), residente a Portici (Napoli); C. V. (43), residente a Napoli; R. T. (39), residente a Napoli; S. G. (33), residente a Pollena Trocchia (Napoli); G. M. (57), residente a Napoli; L. N. (36), residente a Napoli; S. V. (48), residente a Prato; V. V. (37), residente a Tortora; C. K. S. (30), residente a Tortora; S. A. (22), residente a San Marco Argentano; A. T. (24), residente a Praia a Mare; S. I. (36), residente a Praia a Mare; G. A. (36), residente a Napoli.

Le altre 14, invece, hanno ottenuto i domiciliari. F. C. (24), residente a Portici (Napoli); M. D. P. (35), residente a Praia a Mare; V. N. (39), residente a Portici (Napoli); F. M. (24), residente a Napoli; G. V. (35), residente a Pagani (Salerno); M. O. (53), residente a Tortora; A. P. (30), residente a Praia a Mare; D. G. (33), residente a Praia a Mare; A. B. (28), residente a Napoli; G. C. (33), residente a Portici (Napoli). Tra loro anche tre donne: P. T. (42), residente a Napoli; R. P. (27), residente a Pollena Trocchia (Napoli); T. M. (43), residente a Praia a Mare.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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8 comments

  1. Ma quale danno di IMMAGINE!! Voi pensate che a Rimini, Ibiza, Mykonos non ci sia lo stesso fenomeno di Praia, dell’Alto Tirreno cosentino, della Calabria e dell’Italia tutta?……La droga impera e i droghieri, consumatori e distributori si moltiplicano…….non per questo Praia non si deve difendere, un’operazione giusta dei CARABINIERI al di là del nome….VIVA LE FORZE DELL’ORDINE.
    Il Comune e qualsiasi Amministrazione cosa dovrebbe fare…..DICHIARARE PERSONE NON GRADITE quelle persone che gia individuate dalle forze dell’ordine nelle operazioni passate e comunque rimaste nel Territorio con famiglie e attività, adescando anche ragazzi di brave e oneste famiglie per indurli a delinquere per i loro grandi scopi malavitosi.
    Pertanto un COMUNE può e deve FARE. Speriamo che lo Faccia.

  2. e poi il vostro problema qual’è?????? a il nome che gli hanno dato all’operazione!!!!!!ma che state dicendoooooo

  3. ma che sono sti a.m ecc……. i nomi vogliamoooooooooo sono degli spacciatori che domani potrebbero venderla anche a un nostro figlio……..perchè in italia anche un assassino (che nn è questo caso per fortuna) deve essere yuyelato????? ha sbagliato ,sapevi a cosa andavi in contro e allora devi essere umiliato……………..

  4. certo che questa operazione dei carabinieri ci deve far riflettere sul fatto che la piaga dello spaccio e del consumo di droghe non si è mai sopita e non risparmia nemmeno territori “ameni” come il nostro,un grazie va detto all’Arma che con dedizione ha portato a termine l’operazione,smantellando la filiera dello spaccio,ma il lavoro è ancora tanto e la strada è lunga,le pene devono essere certe,e molto dure,per chi senza scrupoli vende morte.E comunque non credo che dare il nome isola di Dino possa intaccare l’afflusso turistico,uno perchè della notizia ne possiamo parlare per altre 2-3 settimane al massimo,due perchè il nome è stato dato solo per dare una cassa di risonanza maggiore,ma non implica il fatto che l’isola possa essere affiancata al concetto di spaccio di droga,mi fa sorridere chi afferma il contrario gridando al danno d’immagine,s’impegnino di più questi signori per farla decollare st’isola che ricordo a tutti fino al 1992 era vissuta turisticamente tutto il periodo estivo,e poi è stata lasciata nel dimenticatoio e nell’incuria.

  5. Bravo Alberto…dipendesse da me non gli avrei dato un nome..ma solo un codice…per il resto aggiungere altro al tuo pensiero sarebbe superfluo…!!!

  6. Quante paranoie vi fate!!! Qualunque sia il nome dell’operazione l’importante è che è stata fatta. Complimenti ai Carabinieri che hanno condotto l’operazione. Da ora in poi potremmo avere una località balneare più pulita e più consona alle famiglie e ai bambini. Ricordatevi, contro la droga si ci deve avere la “mano pesante” perchè PESANTE o LEGGERA che sia sempre CACCA E’!

  7. nn bisogna fare sempre le vittime adesso che facciamo diciamo che che per 22 kg (20000 dosi+2kg)totali di stupefacenti sequestrati nn arriveranno i turisti!!! se i turisti nn arrivano ci sono altri motivi …..
    e allora che dovrebbero dire a napoli o a milano per le varie operazioni “s.gennaro/s.ambrogio”?? mo non ci saranno + devoti ai santi???

  8. Franco Guerrera

    In queste ore ci si sta chiedendo, legittimamente, se il nome “Isola di Dino” dato all’operazione anticrimine potrebbe offrire
    un’immagine negativa dal punto di vista aziendale, così come lo ha ritenuto il titolare della Società concessionaria della gestione.
    Penso che le Autorità Giudiziarie e di Polizia non hanno voluto certamente offendere intenzionalmente, appunto, l’immagine aziendale con danno allo strumento di marketing.
    Pensate un pò a quante “operazioni anticrimine, antidroga ed altro” vengono nominate, ad esempio: “Cosenza”, “Roma”, “Milano” o nomi di Santi.
    Io credo che non ci sarà affatto
    una ripercussione sull’immagine dell’azienda e penso anche che non è stata per niente intaccata, il mondo è cresciuto e sa distinguere le cose.
    Anzi tutto ciò conferma che si percepisce trasparenza nelle operazioni di Polizia e l’azienda deve vivere l’atmosfera con serenità e chiaramente non ha nulla da interagire e coinvolgere persone interessate all’ attività e ciò è condiviso unanimemente da tutti.
    Franco Guerrera da Tortora.