Le istituzioni regionali non rispondono e il comitato sbotta
Stop diplomazia largo alle proposte di protesta dei cittadini
PRAIA A MARE – “Le istituzioni non ci ascoltano e noi passiamo all’azione”.
Ha perso la pazienza il Comitato civico in difesa dell’ospedale di Praia a Mare dopo aver constatato che, a due settimane di distanza dall’assemblea popolare del 16 febbraio scorso in sala consiliare a Praia a Mare (foto), gli organi regionali restano sordi agli inviti dei sindaci del territorio per ridiscutere la riconversione del nosocomio praiese.
Ora, gli animatori del movimento a salvaguardia dell’ospedale ritiene sia giunto il momento di percorrere strade alternative prendendo in seria considerazione le proposte dei cittadini.
Tra queste, la proposta emersa in assemblea che non lascia dubbi sull’insofferenza dei rappresentanti politici calabresi e non: la restituzione dei certificati elettorali, oltre a una serrata generale che comprenda anche le scuole.
La protesta dovrebbe svolgersi in concomitanza di un consiglio comunale unitario, anche questo proposto nel corso dell’incontro del 16 febbraio. Il consesso, da tenersi nella capiente sala consiliare di Scalea, con i consigli comunali al completo di tutti i centri del territorio, dovrà discutere alcuni punti all’ordine del giorno.
“Dimissioni dei sindaci dei comuni interessati – è scritto in un documento diffuso dal comitato – oltre alle proposte per la proroga della riconversione del presidio ospedaliero di Praia e di verifica della relazione del Piano di rientro presentata al Tavolo Massicci”.
Al consiglio così strutturato, secondo il comitato pro-ospedale, dovranno essere invitati a partecipare Giuseppe Scopelliti, governatore calabrese e commissario ad acta per la sanità della Regione Calabria, Mario Gerardo oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, direttore generale dell’Asp di Cosenza e il Prefetto della provincia di Cosenza, Raffaele Cannizzaro.
“Ancora una volta – scrivono i coordinatori del comitato – denotiamo mancanza di dialogo da parte delle istituzioni regionali. Auguriamo che dal consiglio comunale uniatrio possa venire fuori una linea politica univoca per dire ancora una volta no alla riconversione dell’ospedale di Praia a Mare”.