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APRIRE UN NEGOZIO DI PASTA FRESCA

Nel “paese della pasta”, in cui cresce la voglia di genuinità e cala il tempo per cucinare, ci sono buone prospettive per chi vuole dedicarsi alla preparazione di pasta fresca, sughi e altri prodotti pronti.
Vi spieghiamo come A sentire chi già opera nel settore, aprire oggi un negozio di pasta fresca può ancora offrire delle valide opportunità di guadagno. Nonostante la crisi dei consumi, infatti, il consumo di pasta e di pasta fresca in particolare non ha subito particolari cali.
Ma c’è da tenere conto del fatto che le potenzialità del mercato della pasta in generale – e di quello della pasta fresca in particolare – non sono le stesse in tutte le regioni italiane. Al Nord, infatti, soprattutto nelle metropoli, dove l’abitudine di far la pasta in casa è venuta meno già da parecchi anni, c’è una concentrazione di punti vendita piuttosto diffusa.
Il mercato, quindi, in alcune città può rivelarsi già quasi completamente saturo. Maggiori spazi di mercato invece per chi vuole aprire un negozio di pasta fresca in qualche cittadina di provincia, non ancora presidiata da numerosi concorrenti e dove la tradizione di preparare la pasta in casa sta venendo meno.
Migliore la situazione nel Centro e nel Sud Italia, dove la concentrazione di punti vendita è ancora abbastanza scarsa ma dove però la tradizione di preparare la pasta in casa è ancora piuttosto radicata.

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Professione genuinità L’attività di base di un pastificio artigianale consiste nella produzione e nella vendita dei seguenti prodotti:
–  pasta semplice
– pasta all’uovo
– paste aromatizzate semplici o all’uovo
– pasta ripiena
– sughi;
-altri prodotti.

La pasta fresca e i vari condimenti sono prodotti che risentono di una certa stagionalità. Nei mesi caldi, tendenzialmente le vendite di questi prodotti subiscono una contrazione che, in alcuni casi, può arrivare anche al 30%.
Per non subire passivamente questo naturale calo di fatturato, un buon pastificio cerca di invogliare i clienti ad entrare nel proprio punto vendita proponendo, oltre ai tipi di pasta appena analizzati, anche altri prodotti, di solito alimenti da consumare freddi, preparati sempre artigianalmente. Di solito si tratta di prodotti da forno a base di farina come, per esempio, torte salate casalinghe – pasqualine, quiche lorraine, torte di riso, polpettoni etc.

I servizi accessori oltre ai prodotti appena analizzati, un pastificio può decidere di offrire anche alcuni prodotti/servizi accessori. Si tratta di prodotti/servizi che, di per sé non sono in grado di produrre utili particolari ma capaci di far preferire il proprio punto vendita a quelli della concorrenza, di farsi conoscere e di fidelizzare i clienti.
Ecco quelli che vengono offerti più frequentemente ai quali, se si è dotati di intraprendenza e fantasia, se ne possono aggiungere altri anche in base alle esigenze dimostrate dai clienti:
–  vendite alla ristorazione;
– cottura di prodotti da forno;
– consegna a domicilio di prodotti da cuocere;
– consegna a domicilio di prodotti già cotti;
– produzione di particolari prodotti su ordinazione;
– vendita on-line.

Le attrezzature A seconda del ventaglio dei prodotti e dei servizi che si vuole offrire e del dimensionamento che si intende dare all’impresa, la struttura dell’attività può essere più o meno complessa. In linea di massima comunque, per l’avvio di un’attività di produzione e vendita di pasta fresca, come per l’avvio di una qualsiasi nuova iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo sono necessarie sia attrezzature specifiche che attrezzature “comuni”, le medesime per la gestione di una qualsiasi attività.
Le attrezzature specifiche
Per quanto riguarda le attrezzature specifiche, ecco di seguito quali sono le più importanti:
– insegne/targhe;
– illuminazione;
– impianto di climatizzazione;
– impianto antifurto;
– banco cassa;
– banco espositivo refrigerato;
– retrobanco;
– pedana;
– arredo laboratorio;
– arredo magazzino;
– arredo ufficio;
– altro arredo locali;
– bilance elettroniche;
– gruppi pasta fresca con taglierina;
-impastatrici;
– estrusore;
– macchina per ravioli e tortellini con stampi;
– macchina combinata pasta lunga/corta;
– macchina per gnocchi;
– armadio frigo;
– abbattitore di temperatura;
– cella frigorifera;
– cucina professionale;
– cappa aspirante;
– forno elettrico o a gas;
– lavello a due vasche;
– tavolo da lavoro;
– tritacarne;
– grattugia;
– confezionatrice sottovuoto;
– confezionatrice termosaldante;
– attrezzature minute;
– registratore di cassa;
– automezzi;
– attrezzatura pulizia locali.

I locali La scelta dei locali in cui svolgere l’attività, la dimensione, la disposizione, l’arredamento, dipendono innanzitutto dalla tipologia dell’attività e dai prodotti/servizi che si vogliono offrire ma anche dall’immagine che si intende dare al negozio e trasmettere al cliente. In linea di massima, comunque un negozio di pasta fresca svilupparsi anche su di una superficie di 50/60 metri quadrati così suddivisi: • area di produzione (laboratorio); • area di vendita; • area servizi igienici.
Nel caso di piccola metratura (non oltre i 30/40 mq) potrebbe essere opportuno limitare la scelta dei prodotti da offrire ad alcuni prodotti tipici della regione in cui si opera e soprattutto quelli che garantiscono un maggior ricarico sulle materie prime, come pasta ripiena e sughi elaborati. Vale infatti la pena, vista l’esiguità dello spazio a disposizione, di offrire solo prodotti selezionati che possano incontrare il gusto di una fascia particolare di clienti. Un’attività di questo genere implica un impegno più limitato e può essere svolta anche da soli. Questa scelta presenta il vantaggio di richiedere investimenti di avvio e costi di gestione contenuti. Gli svantaggi consistono prima di tutto nell’apparire deboli agli occhi dei clienti, non essendo in grado di proporre una vasta gamma di prodotti. Un secondo rischio potrebbe essere di avere un basso giro di affari e, quindi, minori guadagni.

Figure professionali scendendo nel merito di un pastificio le figure professionali di cui si deve tenere principalmente in considerazione sono le seguenti: titolare/i, pastaio, addetti al banco vendita.

L’acquisizione delle attrezzature e delle materie prime Prima di procedere all’acquisizione delle attrezzature e delle materie prime è indispensabile individuare i fornitori più adatti.
Per farlo si può procedere in diversi modi.  In primo luogo, visitando le fiere specializzate più conosciute dove è possibile contattare direttamente gli espositori. In seconda battuta, è possibile fare un’approfondita ricerca sulle Pagine Gialle delle province della propria regione o di quelle limitrofe oppure consultare la guida Monaci o Etas Kompass che contengono nomi e indirizzi di tutte le aziende operanti in Italia, divise per settori. Per quanto riguarda la attrezzature e le materie prime bisogna fare la ricerca sotto le voci “farine alimentari” “pastifici, impianti e macchine”. Altre informazioni sulle attrezzature si possono ottenere chiedendo direttamente ad altri pastifici artigianali o alle associazioni di categoria degli artigiani. Nomi di fornitori si possono poi trovare leggendo le inserzioni pubblicitarie sulle riviste specializzate.
Una volta individuato il maggior numero possibile di fornitori, bisogna passare alla fase della scelta. Molti sono gli elementi di cui tenere conto in questo momento delicato.
Innanzitutto, è necessario valutare la qualità dei prodotti e la loro affidabilità e poi, soprattutto, il tipo di assistenza che il fornitore mette a disposizione dei clienti.  Uguale importanza ha poi la valutazione dei tempi di pagamento (alla consegna, a 30/60/90 giorni, ecc.) e i tempi e le modalità di conseguenza delle attrezzature.
A questo punto, dopo avere individuato i fornitori più adatti, è opportuno contattarli direttamente per telefono o andandoli a visitare di persona.

Per informazioni: http://www.bollettinodellavoro.it/pagina_articoli.php?codann=0000000297


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