Il giorno dopo il vertice saltato intervengono i 4 candidati
Nessuno stop alle primarie non c’entrano con l’ospedale

PRAIA A MARE – “Far slittare le elezioni non servirebbe a salvare l’ospedale”.
Giustificano così la loro assenza al vertice di ieri i quattro candidati alle primarie di Praia a Mare. Non una forma di protesta o di mancato interesse per il nosocomio, ma una visione di idee diversa. Le elezioni in programma per domenica prossima, si faranno.
“Aderire a questa proposta – ha commentato Pietro De Paola – non avrebbe avuto alcun senso. Le primarie rappresentano il punto di arrivo di un percorso avviato da mesi. Rimandarle non significa evitare la chiusura dell’ospedale. Inoltre – prosegue l’ex vicesindaco di Praia – il mio parere adesso è valido quanto quello di un semplice cittadino. Da candidato a sindaco, qualora vincessi le primarie, sarò aperto ad ogni proposta”.
Commento simile quello di Massimiliano Cedolia, assente anche per impegni personali. “Una proposta fuori luogo – ha ribadito il leader di Rappresentiamoci –. Le primarie non c’entrano con l’ospedale. Quasi come se la chiusura dipendesse da queste elezioni. Il problema sanità merita assoluta priorità, ma le proteste vanno organizzate e le proposte pensate”.
Tante polemiche dunque, e tra i candidati c’è anche chi pensa ad una strumentalizzazione del problema ospedale.
“Insistere sulla questione – ha precisato Pasquale Fortunato – a pochi giorni dalle primarie è molto strumentale. La vicenda dell’ospedale riguarda tutti noi e ci sta molto a cuore. Ma crediamo che sia più utile far slittare le elezioni del prossimo 6 e 7 maggio e speriamo che gli altri candidati a sindaco accettino la nostra proposta. A chi polemizza sulla scelta del nostro delegato – ha replicato Fortunato – dico che nessuno meglio di Raffaele Cardillo, poteva fare da portavoce”.
Un coro unanime quello dei quattro candidati.
“Aspettiamo il risultato di domenica – ha commentato Anna Maria Depresbiteris – e poi portiamo avanti tutte le proteste necessarie. Adesso è inutile polemizzare”.
