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Ospedale di Praia a Mare, la lotta va avanti

Domani sindaci Praia, Aieta e Tortora incontrano Marino
La lotta continua a Orsomarso si raccolgono i certificati

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PRAIA A MARE – Non si è sopita la speranza di salvare l’ospedale di Praia a Mare dalla riconversione in casa della salute.

Domani la delegazione dei sindaci di Praia, Aieta e Tortora si recherà a Roma, a Palazzo Madama, per incontrare Ignazio Marino, senatore del Pd, nonché presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale.

Fallita la richiesta di una proroga da parte della Regione Calabria, della data di riconversione del 30 marzo, i primi cittadini dell’Alto Tirreno cosentino si stanno concentrando in direzione della Capitale. Un viaggio, quello nella Capitale, che va di pari passo con le scelte dei primi cittadini di portare avanti iniziative più incisive indossando le fasce.

Venerdì 30 marzo, infatti, i sindaci dei comuni dell’Alto Tirreno cosentino si sono incontrati per discutere dell’eventualità di riconsegnare il mandato al Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, come segno di dissenso. Proposta bocciata, ma sostituita dalla volontà di continuare nella lotta per salvare il nosocomio praiese: “Bisogna rimanere uniti. – fanno sapere i sindaci -. I cittadini si sentono abbandonati dalle istituzioni. Riconsegnare le fasce potrebbe essere vista come una nostra resa. Bisogna muoversi con azioni eclatanti e, soprattutto, senza perdere altro tempo”.

Sabato 31 marzo, intanto, l’ospedale di Praia è stato riconvertito ufficialmente in casa della salute. Temendo possibili disordini da parte dei cittadini o dei comitati, i carabinieri della locale stazione di Praia e della compagnia di Scalea si sono recati ai piedi del nosocomio. Timori infondati: nessuna sommossa, solo l’affissione di manifesti mortuari in ricordo del plesso ospedaliero della città dell’Isola Dino.

Continua, tra l’altro la raccolta delle tessere elettorali nei comuni dell’Alto Tirreno. Domenica primo aprile è stata la volta di Orsomarso. Il centro sociale cittadino si sta muovendo, infatti, lungo tre vie. Iniziando dal ritiro delle schede per due giorni alla settimana: il lunedì e il mercoledì dalle 18 alle 19.

La seconda strada punta a far uscire allo scoperto le mancanze delle istituzioni, attraverso il coinvolgimento di tutti i gruppi politici nazionali, chiedendo loro cosa hanno fatto e cosa hanno intenzione di fare per evitare la riconversione.

La terza via, infine è segnata dalla condivisione di idee e proposte, che con i comitati civici così da trovare iniziative che possano portare ad un reale successo e, soprattutto ad una vittoria di tutti cittadini.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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6 comments

  1. Michele Maceri

    Grazie Andrea ce l’ho fatta Finalmente, hai visto le foto sul monte serramale

  2. Michele Maceri nuovo utente Premium di blogtortora.it, ad honorem in qualità di presidente dell’associazione La voce della montagna.

  3. Michele Maceri

    Grande Pino hai sempre le parole giuste per esprimere il reale sentimento di noi popolazione, le tue parole sono pura poesia, e pienamente condivise!!!!!!!!!!

  4. I nostri amministratori(parolone), non hanno proprio idea di cosa sia amministrare, non vedono oltre il naso, incapaci di gestire un problema se non dopo che si è verificato, incapaci di prevederè le esigenze e le difficoltà della popolazione, il loro compito alto, autentico sarebbe quello di programmare, pianificare, anticipare le esigenge dei cittadini, creare i presupposti di una migliore vita sociale, non di fare distruggere quel poco di buono fatto in passato. Altro che andare a Roma, gente con le palle, Roma l’avrebbero fatta venire qua, tutti quei politici elemosinanti che sotto elezioni, ci ritroviamo a sbavare nelle nostre piazze, hanno forse dimenticato la strada? Ricordimocene in futuro, aspettiamoli alle prossime venute. Comunque, la colpa è solo nostra, popolo di pecoroni, i politici sono la nostra espessione. Io una proposta la faccio, calci in culo, spacchiamo qualche testa, basta iniziare dai nostri sindaci. Immaginate cosa sarebbe successo, se solo qualche mese fa, mando è venuto Mancini a Tortora, se invece di trovare il salottino con quattro gatti municipali avvesse trovato un pò di cittadini incazziti e desiderosi di sfogarsi sul degno rappresentante della nostra classe politica. Il nostro territorio non è rispettato, nemmeno nei diritti fondamentali, forse è ora di cambiare le carte.Un cittadino incazzato.

  5. Condivido in pieno quel che dici Biagio. L’impressione che mi lasciano certe affermazioni, è che manca persino la scaltrezza diplomatica nel rilasciarle.

  6. Biagio Laprovitera

    Certo che da Marino ci potevano andare anche prima,no?
    E le eclatanti iniziative,di là da venire,dovevano vedere l’ospedale chiuso per essere,per ora,solo menzionate? Mi sembra l’ennesima prova di mancanza di spina dorsale,come la mancata consegna delle fasce da sindaco al prefetto: “Potrebbe essere vista come una resa”. Cari sindaci,nell’assalto al forte “Ospedale”, oltre ad esservi già arresi ,vi hanno anche portato via il forte.Ma forse ancora non ve ne siete accorti.