Parte a rilento la conversione dell’ospedale in Casa della salute
In attesa dell’approvazione definitiva parte solo la ‘prima fase’
PRAIA A MARE – Praia a Mare Casa della Salute. È quanto deliberato dal direttore generale dell’Azienda sanitaria della provincia di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, lo scorso 28 marzo.
A partire dal primo aprile, dunque, la struttura di contrada Santo Stefano ha smesso di essere un ospedale di frontiera per diventare un centro di assistenza territoriale. Ma non compiutamente.
Al pari dello Spoke Paola-Cetraro, il processo di riconversione è in itinere. Una sorta di ‘terra di mezzo’ della sanità del Tirreno cosentino confermata sia dai dirigenti ospedalieri e distrettuali che dalla lettera morta delle delibera aziendale.
Il documento, infatti, dispone una “Prima fase in attesa dell’avvio di tutte le attività previste nella Casa della salute” con l’avvio di servizi per l’utenza tra i quali informazione e prenotazione, laboratori specialistici, analisi e punto di primo intervento con postazione 118.
Cessate le attività di cura e ricovero per acuti, i servizi previsti più vicini a quelli ospedalieri sono costituiti dalla lungodegenza per anziani o per soggetti non autosufficienti, con 20 posti letto e da Emodialisi, con 8 posti rene.
Effetti temporanei e provvisori, anche sul piano amministrativo, con la direzione della struttura che passa provvisoriamente al direttore Asp del distretto Praia-Scalea, Pierluigi Cosentino, e il trasferimento nell’ex ospedale degli uffici amministrativi di via delle Industrie, occupati in affitto.
Il personale ospedaliero, invece, è stato dichiarato dalla delibera di riconversione “In esubero”. Per i dipendenti statali sono previsti riutilizzo per garantire i servizi nella Casa della salute, e mobilità occupazionale, probabilmente verso Paola e Cetraro.
Su tutte le disposizioni della riconversione però, si resta in attesa, come precisa lo stesso documento a firma Scarpelli, dell’approvazione dell’Atto aziendale dell’Asp di Cosenza.
Stamane seguendo il tg3 Calabria è stata data la notizia che la sanità calabrese è in attivo di 54 milioni di euro,così da consentire alla giunta Scopelliti di richiedere dei fondi per 500 milioni di euro da impiegare per gli ospedali,ma dove andranno questi soldi!? Di sicuro non a Praja,secondo me si penalizza la periferia della Calabria per premiare la cricca reggina che sperpera i nostri soldi…