PRAIA A MARE – Sindacati e Asp di Cosenza ai ferri corti, mentre circolano voci infondate sulla chiusura del Punto di primo intervento a Praia a Mare.

A determinare l’interruzione delle trattative, aspetti legati alla progressione di carriera dei lavoratori non concordate con le sigle sanitarie di Cgil, Cisl e Uil. Da qui, l’abbandono del tavolo da parte dei sindacati che preannunciano azioni di protesta.
Anche se il diretto interessato, Gianfranco Scarpelli, direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, getta acqua sul fuoco.
“Non parlerei – ha detto il dirigente Asp – di interruzione di trattative. All’ultimo tavolo abbiamo semplicemente deciso di aggiornarci sui temi sui quali non si è trovata convergenza”.
Proprio da fonti sindacali è trapelata l’indiscrezione, che al momento sembra non trovare alcun riscontro, circa la volontà da parte della struttura commissariale della sanità regionale di chiudere il Punto di primo intervento presente presso il Centro di accoglienza primaria territoriale di Praia a Mare.
È lo stesso Scarpelli a fornire una secca smentita parlando di voci messe in giro per destabilizzare.
“Il Punto di primo intervento di Praia a Mare non chiuderà – ha dichiarato – anche perché sta operando in maniera efficiente”.
Fonti sanitarie, infatti, informano che ad oggi si sarebbero già raggiunte ben 4mila prestazioni e che, dunque, è ampiamente ipotizzabile lo sfondamento di quota 6 mila: limite previsto per rientrare nella categoria H24.
E del resto, a smentire le voci di chiusura, ci sarebbe anche il progetto di riordino dell’emergenza/urgenza, stilato da un gruppo tecnico regionale e fatto proprio dal commissario ad acta Scopelliti con proprio decreto: il 94 del 28 giugno scorso.
Il documento prevede infatti alcuni requisiti minimi di personale e di attrezzature che il Punto di primo intervento di Praia a Mare rispetterebbe in tutto, e che anzi supererebbe abbondantemente essendo stato in un recente passato un Pronto soccorso a tutti gli effetti.
