PRAIA A MARE – “Il dilemma non è se inserire la tassa di soggiorno, ma capire chi deve pagarla”.

Biagio Pepe (foto), ex assessore del Comune di Praia a Mare, interviene così nel dibattito scaturito dallo scorso Consiglio comunale dopo la decisione di introdurre, dalla prossima estate, il pagamento della tassa di soggiorno.
Il timore dell’ex amministratore è che a pagare saranno le strutture ricettive in regola, mentre il fitto sottobosco di alloggi non dichiarati possa eludere l’imposta comunale.
“A Praia a Mare – scrive Pepe in un comunicato – non si disciplina il vasto mercato di case e appartamenti privati fittati nel periodo estivo e senza quei servizi minimi e indispensabili. Prima di tassare – aggiunge Pepe – sarebbe necessario regolamentare”.
L’obbiettivo di una maggiore sistemazione normativa del settore sarebbe qualificare maggiormente Praia come meta turistica. Dunque, secondo l’ex assessore praiese bisognerebbe avviare un fitto confronto tra le forze politiche e sociali.
“In particolar modo – scrive ancora Pepe – gli assessorati al Turismo e alle Attività produttive aprano la discussione sul presupposto che una tassa che genera entrate da destinare esclusivamente alla riqualificazione del comparto turistico debba essere pagata da tutti coloro che si muovono nel mercato turistico”.
Infine, da Biagio Pepe, un invito al presidente del Consiglio comunale di Praia a Mare, Francesco Trimboli.
“Per evitare incresciosi episodi come quelli visti nell’ultimo consiglio – è scritto nel comunicato – sarebbe opportuno rivedere il regolamento che disciplina il Consiglio, in merito alle riprese audio e video. Trasmettere in diretta streaming, mediante Webcam, sul sito istituzionale del Comune, le adunanze consiliari – conclude Pepe – sarebbe un atto di di trasparenza e di servizio per i cittadini impossibilitati ad assistere di persona alle sedute”.
