Home / IN PRIMO PIANO / Praia a Mare, il pronto soccorso è l'Alternativa

Praia a Mare, il pronto soccorso è l'Alternativa

PRAIA A MARE – Scarsa operatività, carenza di servizi e pazienti disorientati.

aronne pasticceria marcellina santa maria cedro calabria

La commissione sanità de l’Alternativa, movimento politico di Praia a Mare, descrive così il Punto di primo intervento presso la Casa della salute cittadina a seguito di una vista a sorpresa compiuta a ferragosto.

Scopo del blitz, identificare le criticità della struttura nata dalle ceneri dell’ospedale per acuti di Praia a Mare, riconvertita dalla Regione Calabria. La visita compiuta dai componenti de l’Alternativa ha confermato ulteriormente che l’iter di trasformazione è ancora incompiuto. Con il Piano di rientro, infatti, l’ospedale di Praia a Mare, al pari di altre strutture in Calabria, è diventato automaticamente un Centro di assistenza primaria territoriale, predestinato a divenire poi Casa della salute. Nella struttura inoltre, la chiusura del pronto soccorso doveva essere sopperita con un Punto di primo intervento.

Ad oggi però – raccontano da l’Alternativa – quella struttura non è una casa della salute e non esiste in realtà un punto di primo intervento. Manca la possibilità tecnica di comprendere come trattare un paziente, ci sono tempi di attesa eccessivi e, come se non bastasse, l’eventuale trasferimento è affidato alla miseria di una sola ambulanza”.

Nonostante alcune informazioni fornite nei mesi scorsi dall’Azienda sanitaria provinciale, per i cittadini permane ancora un senso di incertezza sui contenuti e sulla funzionalità della struttura.

Urgono, insomma, interventi decisi. Quell’azione che chiede a gran voce il movimento politico praiese.

La struttura – spiegano ancora da l’Alternativa – ha tutti i requisiti per essere inserita nel contesto degli ospedali di zona disagiata con conseguente riattivazione del pronto soccorso al posto del punto di primo intervento territoriale che, ad oggi, non garantisce assolutamente la gestione dei Lea, livelli minimi essenziali di assistenza sanitaria”.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

Check Also

Fisarmonica Diatonica aieta

Fisarmonica Diatonica, ad Aieta terza edizione del Premio calabrese

Il Premio calabrese della Fisarmonica Diatonica è in programma ad Aieta domenica 21 aprile 2024 …

One comment

  1. Ho avuto necessità di recarmi all’ex ospedale, alla ricerca dell’Asp che qui sapevo essere stata trasferita. La primissima cosa che ho notato è stata l’assenza assoluta di indicazioni in merito a questi uffici. L’unica indicazione, vistosa, è affissa all’interno della vetrata che dà sull’androne dell’entrata: “Questo non è un ufficio informazioni”. Ho avuto modo di visitare quasi tutta la struttura, senza trovare né cartelli né persone in grado di indicare almeno sommariamente, il piano perlomeno il piano, dove questi ‘benedetti’ uffici fossero ubicati. Quello che mi interessava, alla fine l’ho trovato. Nei diversi passaggi: ambulatori con la sola specialità indicata, senza giorni/orari di visita, senza i nomi degli specialisti, senza una sola persona in camice o in divisa che casualmente transitasse per chiedere informazioni.
    Nel mio andare su e giù ho avuto modo di incrociare ai diversi piani due tizi alla ricerca del medico di guardia; chiedevano a chiunque incontrassero una dritta per trovarlo. Eravamo tutti nelle sue condizioni, alla ricerca spasmodica di qualcosa che appariva del tutto inesistente.
    Sono arrivato anche all’ambulatorio di “primo intervento”: fuori, al di là della vetrata di entrata per le ambulanze, una quindicina di persone in fila, in attesa della chiamata. A un certo punto sono arrivati i due tizi che, passando dall’interno, si sono presentati a chiedere informazioni all’interno dello studio. Presumo che qualche parola di troppo da qui sia uscita, fatto sta che i due, già scolleonati (Andrea, vedi che è un termine puro, si riferisce a Bartolomeo Colleoni, e non ha nulla di sboccacciato) si sono ribellati e le parole si sono ‘allegramente’ incrociate.
    L’alternativa vera è che, prima di appendere i quadretti ai muri degli uffici o dotarli di verde riposante, un minimo di indicazioni per gente che arriva colà già con problemi propri eviti l’aggiunta di quello di dover girare una struttura, che alla fine appare più morta di quello che è.