TORTORA – Una squadra di tortoresi per il Tortora.
È così che ha intenzione di ripartire la formazione tortorese che in questi giorni sta faticosamente risorgendo dalle ceneri del Comprensorio Alto Tirreno.
A guidare la nuova società il duo Matellicani-Lapetina. Ovvero gli animatori della cordata di imprenditori che, nei mesi scorsi, con parte della vecchia dirigenza, ha tentato di rilevare il sodalizio ed effettuare l’iscrizione alla Prima categoria, dopo la retrocessione dal campionato di Promozione.
Tentativo andato a vuoto a causa delle falle nei libri contabili del Cat che hanno scoraggiato la cordata. Tramontato il progetto di fondare una polisportiva, il calcio tortorese riparte dalla vecchia denominazione: Società sportiva dilettantistica Tortora e dalla terza categoria.
Oltre questi, sono pochi i punti fermi per Matellicani e Lapetina. Se per la guida tecnica pare che ci si voglia affidare ad Alessandro Posteraro, l’organico, almeno nelle intenzioni della nuova società sarà costituito solo ed esclusivamente da giocatori tortoresi.
Un idea, quest’ultima, che pare ancora non aver trovato molto consenso in paese. Gli incaricati dalla società pare stiano incontrando il rifiuto di molti giocatori che, a quanto pare, preferirebbero accasarsi nelle vicine squadre di Aieta e San Nicola Arcella, sempre in terza categoria.
L’appello mosso dai nuovi dirigenti e di raccogliere l’invito a partecipare. Nel corso del festival della pizza, in programma a Tortora il prossimo 2 settembre, il collettivo si presenta ai tifosi e avanzerà proposte per accogliere in seno al direttivo nuovi soci e in organico giocatori: possibilmente con carta d’identità tortorese.
penso che l’idea di fare una che squadra di elementi locali sia una buona scelta se alla base del progetto c’è l’idea di creare un movimento sportivo che sia anche educativo e che non scimmiotti il calcio a livello nazionale ma che sia un momento aggregante per dei giovani che vivono in una realtà in cui i momenti aggreganti sono veramente pochi.L’idea della polisportiva poii è ottimale per raggiungere questo risultato visto che non tutti i ragazzi sono portati per il calcio. L’ammistrazione comunale dovrebbe partecipare fattivamente perchè cio’ che è un idea diventi realtà .
rocco…non si parla di scegliere di giocare in terza per un prima o una promozione…la categoria e’ la stessa….senza nulla togliere ad Aieta e San Nicola che tralaltro sono due paesi molto ospitali…io giocherei per il mio….poi ognuno e’ libero di fare le proprie scelte…
mi rifiuterei anche io…chi condanna la scelta dei ragazzi non conosce la realtà di questa..chiamiamola categoria di calcio…il calcio è un altra cosa..se l’interesse non ce stato in promozione..figuriamoci un una categoria..che tutto si vede in campo tranne una partita di pallone..
Ripartiamo dalle origini,non bisogna però criticare chi non vuole più giocare nel tortora,magari negli anni avrà raccolto tante delusioni ed ora sta bene nella squadra in cui gioca.Io ci sono, come sempre,forza tortora.Tanto dalla terza non si retrocede…
se allena Ale quasi quasi mi candido..però non gioco da 12 anni,quando giocavo negli allievi del Tortora..bei tempi!!! scherzi a parte in bocca al lupo al nuovo Tortora!!!
Dici bene Luca. Comunque non devono essere per forza giovani, basta essere tortoresi… facci un pensierino…
si rifiutano di giocare nella squadra del proprio paese….bella prospettiva..proprio kuri kazzi….si possono convincere con 1000 euro al mese?…o forse sono pochini per dei top player come loro…!!!