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Rete delle Case della salute, semaforo verde per tre

PRAIA A MARE – L’unità di progetto del Piano integrato sanitario della Regione Calabria, questa mattina, ha dato il via libera ai primi studi di fattibilità di Case della Salute.

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A renderlo noto è il coordinatore Salvatore Lopresti. Semaforo verde per l’ex ospedale San Biagio di Chiaravalle, in provincia di Catanzaro, e per l’ex ospedale civile di Siderno, in provincia di Reggio Calabria.

“Entro metà settembre – ha detto Lopresti – ci saranno i decreti firmati da Scopelliti e dai sub-commissari. A metà ottobre – ha aggiunto – avverrà lo stesso per la Casa della salute di San Marco Argentano e avremo così varato le tre strutture modello cui faranno riferimento anche le altre riconversioni”.

Si tratta del modello organizzativo, mutuato dalla regione Emilia Romagna, che la struttura regionale ha predisposto con la consulenza del Formez, il centro servizi per la Pubblica amministrazione del Dipartimento Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Il tutto – precisa ancora Lopresti – con prestazioni h24 delle cure primarie e dei servizi socio sanitari nel territorio come previsto dal decreto di riforma sanitaria del Ministro Balduzzi in via di approvazione”.

La struttura prevede dunque tre tipologie di Casa della salute: un modello ‘base’, di piccole dimensioni, come nel caso di Chiaravalle; uno medio, ed è il caso di Siderno, e uno grande: San Marco Argentano.

La riconversione di quest’ultima struttura risente dei ritardi accumulati dall’Asp di Cosenza rispetto alle altre aziende sanitarie calabresi. Un ritardo che, dunque, interessa anche Praia a Mare, Trebisacce e Cariati, per le quali, ad oggi, è difficile ipotizzare dei tempi di predisposizione degli studi di fattibilità.

“Per Praia a Mare – ha detto ancora Salvatore Lopresti – è ipotizzabile però che la struttura ricada nella tipologia media o grande. Attendiamo il lavoro dell’Asp e del dottor Scarpelli”.

Alla base della classificazione, criteri come il bacino di utenza, le caratteristiche geografiche del territorio, il personale e le attrezzature esistenti. Ma ad influire sulle scelte, anche il lavoro di mediazione del Tavolo di partenariato al quale, con i rappresentanti regionali e del terzo settore, siedono i sindaci dei comuni ospitanti le case della salute.


About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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One comment

  1. Tutti passi che andavano fatti prima di distruggere, e che invece sono ancora in itinere solo come piani di attuazione.
    Che poi sarebbe interessante sapere cosa si intende per “cure primarie 24h” dopo avere smantellato medicina chirurgia pediatria ginecologia.
    La Casa della salute, nello specifico quella di Praia a Mare, sarà soltanto un centro di raccolta e smistamento pazienti verso altre strutture, già obsolete da prima di questo ulteriore carico di lavoro, logisticamente mal posizionate e con una capacità di accoglienza limitata.
    E’ stata eliminata una struttura appena ristrutturata e attiva, in nome di tagli che definire pazzeschi è riduttivo.
    La struttura di Chiaravalle dovrebbe tornare alle origini per potere ospitare degnamente tutti i responsabili di questo sfacelo.