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Parco marino Riviera dei cedri, un ente a metà

PRAIA A MARE – Il Parco marino Riviera dei Cedri avrebbe voluto essere informato dalle amministrazioni comunali di Tortora e Praia a Mare dei lavori in corso all’interno dell’area protetta, ma in realtà non sussiste alcun obbligo.

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E’ quanto emerso a seguito delle lamentele del presidente del parco, Ciro Astorino (foto), sui lavori di ripascimento dell’arenile di Tortora utilizzando il materiale in eccedenza prelevato dall’istmo di Fiuzzi. Lavori partiti senza alcun confronto con i vertici dell’ente di protezione dell’ambiente acquatico e costiero.

I lavori, in effetti, per la parte ‘praiese’ sono in piena area parco, dato che di recente i perimetri sono stati modificati, facendoli coincidere interamente con le aree Sic presenti sul Tirreno cosentino. Ma la non obbligatorietà da parte dei Comuni a coinvolgere il parco risiede nella natura attuale dell’ente stesso.

Una natura ‘incompleta’. Con il passaggio dal regime provvisorio alla gestione ordinaria, infatti, il Parco marino Riviera dei cedri avrebbe dovuto dotarsi del Piano del parco e dei conseguenti regolamenti. Strumenti essenziali al governo delle aree protette. Cosa che, come ha confermato lo stesso Astorino, non è ancora avvenuta.

Le cause? Riportano tutte alla Regione Calabria. E’ l’ente di palazzo Campanella, infatti, che deve provvedere a reperire le somme per concretizzare il parco e dotarlo materialmente (boe per la perimetrazione, natanti per il controllo, ecc.). Non solo. E’ sempre la Regione che deve nominare il Consiglio direttivo, ovvero il ‘governo’ del parco, ma anche in questo caso i ritardi si accumulano.

Agli enti nelle condizioni del Parco marino Riviera dei cederi non resterebbe che appellarsi alla legge regionale 9 del 2008. Questa, all’articolo 7 stabilisce che in mancanza di Piano e regolamenti, si applicano le norme della legge regionale 10 del 2003, fatte salve, però, le disposizioni più restrittive di una serie di soggetti. Tra queste, anche strumenti urbanistici comunali e altre leggi regionali. Dunque, si è punto e a capo.

“In questa condizione – ha dichiarato Astorino – siamo un ente vuoto. Ciononostante – ha aggiunto – noi esistiamo! E la nostra esistenza è nota a tutte le amministrazioni ricadenti nel parco. Avremmo gradito un confronto all’interno del quale non avremmo posto alcun veto, non possiamo, ma avremmo potuto quantomeno fornire suggerimenti per soluzioni alternative”.

Insomma, più che altro una questione di ‘cortesia’ istituzionale poichè per procedere basta avere le autorizzazioni regionali. Ma il presidente ci tiene a precisare un aspetto del parco, che manterrà anche quando (e se, ndr) diventerà un ente operativo a tutti gli effetti.

“Non bisogna vedere il parco – ha detto Astorino – come un ostacolo all’attività amministrativa dei comuni. Noi proponiamo una visione alternativa dello sviluppo locale nel rispetto dell’ambiente. Vogliamo operare in sinergia con gli altri enti, non in opposizione”.

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About Andrea Polizzo

Giornalista professionista dal 2010 e blogger. Sin dal 2005 matura esperienze con testate regionali di carta stampata, on-line e televisive. Attualmente collabora con il mensile d'inchiesta ambientale Terre di Frontiera e con il network VicenzaPiù. Ideatore di blogtortora.it, caporedattore e coordinatore di www.infopinione.it.

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2 comments

  1. forum dei giovani

    Come e difficile givani che non credono al futuro di questa citta ma noi non ci arrendiamo…li aspettiamo e cerchiamo di farli ragionare…noi ci siamo unitevi alle nostre idee….

  2. a lincon…..spero che ti leggi questo di articolo..