PRAIA A MARE – Parte da sabato 1 dicembre il progetto dell’Asp di Cosenza per i Nuclei di cure primarie in tutto il territorio provinciale allo scopo di ridurre l’afflusso dei pazienti nei pronto soccorso e i ricoveri inappropriati.
Si tratta delle aggregazioni di almeno 10 medici di medicina generale – è scritto in un comunicato aziendale – che realizzano una struttura sanitaria attrezzata, informatizzata e in servizio dalle 8 alle 20 con almeno un medico e un infermiere.
Qui i cittadini – prosegue la spiegazione fornita dall’Asp – dovranno rivolgersi per i codici bianchi e per le patologie croniche come diabete o ipertensione.
“In tal modo – ha dichiarato il direttore dell’Asp cosentina, Gianfranco Scarpelli – si realizza un modello di sanità che pone al centro il territorio e i pazienti con i loro bisogni da soddisfare in modo appropriato e nel più breve tempo possibile”.
Dall’Asp hanno inoltre garantito che i primi Nuclei saranno attivati a Cosenza, Rende e Rossano. Per quanto riguarda invece il distretto sanitario Praia a Mare – Scalea, lungo l’Alto Tirreno, bisognerà attendere ancora.
“Il problema – spiegano dal distretto – è legato ai locali. Al momento non ci sono spazi disponibili per attrezzare e far funzionare un Nucleo di cure primarie. Neanche l’ex ospedale di Praia a Mare può accogliere l’aggregazione dei medici della zona. Lo spazio che poteva essere messo a disposizione serve per la risonanza magnetica”.
“La struttura sanitaria di Scalea – ha dichiarato il direttore del distretto, Pierluigi Cosentino (foto) – potrebbe essere una soluzione, ma anche in questo caso va verificato se all’interno ci sono ancora spazi vuoti e disponibili. Oppure – conclude Cosentino – si potrebbero individuare altri locali adatti e prenderli in fitto. Ma sarà l’Asp di Cosenza a decidere come, quando e dove collocare un Nucleo di cure primarie”.
L’ha detto giustamente Raffaele Papa in un post successivo: siamo al ridicolo.
Ma più che ai personaggi disneyani da lui citati, penso a quel film, mi pare “Amici miei”, nella parte in cui Tognazzi e la sua banda prendevano a schiaffi i passeggeri di un treno in movimento, scompisciandosi dalle risate alle varie reazioni suscitate da quei ceffoni gratuiti.
Ecco, i cittadini vengono continuamente presi a schiaffi, e senza che un qualcosa sia in movimento; da fermi, in attesa.
Sembra di essere alla fermata di un autobus, quando uno sconosciuto si avvicina e ti molla un ceffone.
La prima reazione è: “Ma lei è pazzo?”.
Risposta: “Sì, e allora?”.
Già, allora che si fa, considerando che i pazzi (pochissimi i veri, moltissimi i falsi) sono più tutelati dei cittadini comuni?