SCALEA – Sigilli alle bancarelle di torre Talao.

Ieri sera, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale, hanno provveduto al sequestro delle attività commerciali ambulanti poste lungo la traversa che da corso Mediterraneo, all’altezza dei semafori, porta al mare.
Non si conoscono bene i particolari dell’operazione, ma sembrerebbe che tutti gli esercizi non fossero in regola con le autorizzazioni e quindi abusivi. Irregolarità che potrebbero dipendere dalle modalità con cui l’ex giunta comunale, coinvolta nell’operazione Plinius, ha gestito le concessioni e i versamenti dei privati per ottenere i permessi.
Potrebbe trattarsi dunque di un’operazione strettamente collegata all’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che lo scorso 12 luglio ha portato agli arresti 38 persone, tra cui l’ex sindaco di Scalea Pasquale Basile, quattro assessori comunali, e i capi della cosca Stummo-Valente.
Ma non ci sono ancora conferme. Il comandante della compagnia dei carabinieri di Scalea Vincenzo Falce si è limitato a precisare che i chioschi in questione, che per la maggior parte vendevano cibi e bevande, non erano in possesso di alcuna autorizzazione.
Dai controlli è risultato che tutte le attività erano sprovviste della concessione demaniale, dell’autorizzazione doganale e, ad aggravare la situazione, la mancanza delle condizioni igienico sanitarie necessarie per proseguire nella vendita di alimenti.
Gli accertamenti proseguono e nell’attesa di avere conferme sul legame tra questa operazione e Plinius, i proprietari delle bancarelle, che già si sono rivolti ad un legale di fiducia, si difendono da ogni tipo d’accusa e prendono le distanze dagli ultimi fatti di cronaca.
“Non abbiamo pagato tangenti – afferma uno dei venditori – abbiamo regolarmente versato al comune gli importi richiesti per ottenere le concessioni”.
