PRAIA A MARE – “In questa azienda siamo maltrattati e trattati come schiavi. Alcuni giorni lavoriamo anche 17 ore e veniamo anche multati. Così, a fine mese, invece di prendere lo stipendio intero ne prendi la metà. A me non sta bene, sono 10 anni che lavoro per loro, e sono salito sul palo”.
Spiega così Carmelo Riggio, su un palo dell’illuminazione del parco giochi acquatico di Praia a Mare in cui lavorava, i motivi della sua singolare protesta. Il 48enne di origini belghe è salito sul traliccio ieri mattina intorno alle 8, qualche minuto dopo aver ricevuto una lettera di licenziamento.
Sul posto i carabinieri della locale stazione e i vigili del fuoco di Scalea. Vani, però, i tentativi delle forze dell’ordine e della direzione della struttura turistica, durati tutto il giorno, per farlo desistere dal suo intento. A nulla è valso anche l’intervento, ieri intorno alle 19, di un ispettore del lavoro, chiesto dallo stesso Riggio.
“È arrivato ieri – ha raccontato l’uomo al telefono –, ha parlato con noi dipendenti e il fatto positivo è che hanno ammesso che le cose stanno così. Che qui veniamo multati e lavoriamo come gli schiavi da anni. Non c’è mai stato un risultato perché quando denunci alla camera del lavoro, non vinci mai. Vincono loro o va in prescrizione. È stato sempre così, ed io non vado più d’accordo con questo sistema”.
Riggio ha dunque trascorso la notte sul traliccio e, questa mattina, sul luogo è arrivata anche una ambulanza dal momento che la lunga esposizione al sole ha fatto temere per la sua salute. Ma proprio oggi l’uomo potrebbe decidere di interrompere la sua protesta.
“Stiamo trattando con il direttore e con i carabinieri – ha detto ancora Riggio dal palo – e poi voglio parlare con un PM che dovrebbe ricevermi a Paola. Voglio segnalargli le cose che succedono qua dentro. Penso che prima dell’una scendo. Spero di mettermi d’accordo e andare a Paola dal PM a parlare di questa situazione”.
Questa mattina, abbiamo anche provato a parlare con la direzione del parco acquatico che ha però preferito non riceverci.
Secondo quanto appreso, Riggio, ora rischierebbe anche una denuncia per procurato allarme.
Questo è il bel paese pieno di bigotti che sono al di sopra delle parti e se ne fregano del popolino che cerca di portare il pane a casa