COSENZA – Nessun danno erariale da 4milioni e mezzo di euro provocato dal management dell’Asp di Cosenza.

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, ha affidato ad un corposo comunicato stampa le precisazioni sull’operazione della guardia di finanza dello scorso 30 settembre che ha chiamato in causa 5 componenti della direzione strategica aziendale per gravi negligenze e colpose omissioni.
I manager – secondo quanto accertato dai finanzieri – avrebbero istruito illecitamente, tra il 2008 e il 2012, erogazioni al personale dipendente di indennità derivanti sia dal “fondo incentivante” che dal “fondo produttività”.
“Avremmo commesso una violazione dei contratti – ha dichiarato Scarpelli – se quelle somme non le avessimo erogate. È la nota incentivazione – precisa il direttore generale – derivante da somme individuate all’inizio di ogni anno tramite la costituzione dei fondi contrattuali e che non possono essere destinate ad altre finalità se non al raggiungimento di obbiettivi quali il mantenimento dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria”.
Secondo Scarpelli, inoltre, si tratterebbe di somme pro capite di non molto superiori ai 200euro l’anno e sarebbe denaro che i dipendenti solitamente ottengono con ritardo. Nel 2010 – precisano dall’Asp – sono state erogate le spettanze per i due anni precedenti, mentre per il periodo fino a giugno 2012 si parla di acconti da 20 euro mensili pro capite da compensare in sede di valutazione finale con saldi positivi o negativi e che ancora non sono stati erogati.
“L’accordo sindacale è stato rescisso a seguito dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti – precisa infine Scarpelli – e notificato ai sindacati. Ora – conclude – i saldi dovuti per la produttività collettiva saranno regolati solo al termine delle procedure valutative del personale e secondo i nuovi accordi sindacali con relativa compensazione delle somme già corrisposte in acconto”.
